Moebius
Adieu Moebius
Recensione
Scheda
È morto
Jean Giraud, uno degli autori completi più importanti del fumetto mondiale.
È stato quello che più ha influenzato la
bande dessinée degli anni settanta, quindi il Fumetto. Senza di lui
Pazienza e
Otomo non avrebbero mai intrapreso quella ricerca del tratto che alla fine li avrebbe resi famosi. Il suo messaggio disegnato si fondeva totalmente con una sua percezione mistica della realtà, tanto da rendere qualsiasi suo racconto ambiguo e inquietante. A questa sua concezione personale del "narrare" si deve la collaborazione con Jodorowsky (l'incredibile "
Saga dell'Incal" o il magnifico "
Gli occhi del gatto").
I suoi racconti rimarranno scolpiti per sempre nella Storia e sono una sequenza impressionante di capolavori, dove stili narrativi e grafici si intrecciano senza requie, fino a sembrare (ma solo in apparenza) uno stile unico.
Collage di disegni Moebius
alcune immagini celebri
(c) degli aventi diritto
Dagli esordi su
Hara Kiri e su
L'Echo des Savanes, riviste a fumetti già rivoluzionarie per l'epoca ma con matrice satireggiante, alla creazione della casa editrice
Les Humanoïdes Associés, voluta da lui e da altri grandi del fumetto fantastico francese quali Dionnet e Druillet, ha sempre spiazzato coi suoi repentini cambi di rotta. Gli stili sfoggiati in capolavori quali
Cauchemar blanc (
L'Incubo bianco),
Le Bandard fou (
Il fallico folle),
The long tomorrow (quello che più di tutti ha ispirato il cinema
cyberpunk), il cangiante
Arzach (anche nel nome del protagonista che, di episodio in episodio, vede cambiare il titolo: Arzach, Arzak, Harzac e così via),
L'homme est-il bon? (
L'uomo è buono?),
Le garage Ermetique (
Il garage ermetico),
Venise Céleste (
Venezia Celeste),
Le monde d'Edena (
Il mondo di Edena - iniziato come progetto voluto dalla Citroen con "Sulla stella" e poi continuato indipendentemente) e tantissimi altri lo hanno spinto a darsi un nuovo nome d'arte, diverso da quelli usati per le produzioni satiriche o per la saga di
Blueberry:
Moebius, ispirato dalle teorie del matematico e filosofo
Möbius.
Uomo di scienze del diciannovesimo secolo, Möbius, oltre ad avere ispirato il nome d'arte più famoso di Jean Giraud, è stato anche artefice del famoso ed omonimo nastro, oggetto "impossibile" (avendo un solo lato e uno solo bordo), frutto di un'elaborata speculazione matematica, che è divenuto il simbolo dell'infinito.
La sua percezione del futuro è compenetrata nell'immaginario collettivo. Non si tratta di influenze ma di un'autentica imposizione. La sua visione ci è imposta e ora noi abbiamo un grande debito nei suoi confronti. Solo ai grandissimi è concesso un onore così grande. L'impatto visivo provocato dalle sue opere è stato tale da influenzare il cinema di fantascienza che, proprio sul finire degli anni settanta, aveva trovato una sua definitiva dignità;
Alien,
Tron,
Dune,
Il Quinto elemento, solo per citarne alcuni.
Riconosciuto in tutto il mondo come un maestro dell'arte grafica, ha lavorato per tutti i mercati, americano (creò un
Silver Surfer memorabile) e giapponese compresi.
In giro per la rete
Moebius.fr il sito ufficiale dell'autore
Les Humanoïdes Associésla casa editrice
Il suo apporto al mondo dell'arte è stato immenso e, con tutte le sue opere ancora incompiute, l'unica speranza è che, prima di morire, magari in uno dei suoi viaggi nei luoghi più magici del pianeta, abbia escogitato un metodo per tornare indietro nel tempo, magari a cavallo del suo nastro preferito, quello a cui deve il nome.
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