

Devil & Hulk 119-123 "Carte di Murdock, Le"
L'ultimo Scoop
Che ne sarà di Murdock?
Lo sapevamo. Tutti noi, appassionati di Devil (il Grateful Dead dei fumetti, come ebbe a definirlo Kevin Smith, per via dei suoi "pochi ma fedelissimi" lettori) e grandi estimatori dei lavori di Brian Michael Bendis, sapevamo fin dal principio che tutto questo sarebbe accaduto.Dal numero 26 americano (in Italia Devil & Hulk 86), da quando Kingpin subì l'attentato che annientò il suo Impero Criminale e l'identità segreta del Diavolo Rosso finì sulle prime pagine del Daily Globe grazie ad una fuga di notizie...beh, sapevamo che uno scrittore ambizioso e imprevedibile come Bendis non avrebbe risolto tutto in una bolla di sapone.
Giunti al numero 81 americano, l'ultimo scritto da lui e disegnato dall'ottimo Alex Maleev, eravamo sicurissimi che non ci sarebbe stata una Resa dei Conti positiva, che la faccenda dell'identità svelata di Devil sarebbe comunque sfociata in un finale tutt'altro che accomodante. Probabilmente, però, nessuno era certo al cento per cento che avremmo assistito ad una scena come questa:
No, non è uno scherzo: il tizio qui sopra è proprio Matt Murdock, rinchiuso in una cella del carcere di massima sicurezza di Ryker's Island! I suoi compagni, nella stessa sezione del carcere sono tipetti del calibro di Kingpin, il Gufo e Lapide e dividono un'ala dell'edificio completamente svuotata per mantenerli isolati dagli altri detenuti (e probabilmente per sperare che si scannino tra loro).
Cosa diavolo è successo? Sembrava che le cose per Murdock si fossero placate. Sembrava che essere o meno Devil non avesse intaccato la fiducia che la gente di Hell's Kitchen aveva nei suoi confronti, nè quella di molti poliziotti che continuavano a farsi aiutare da lui. Ma era la classica quiete prima della tempesta e, in questo caso, la tempesta si chiama
Come potete immaginare, le cose non andranno esattamente nel migliore dei modi, anche se le sorprese non mancheranno (persino una citazione finale dal film La venticinquesima ora)...
Bendis si congeda dal primo personaggio per il quale scrisse alla Marvel nel 2000 con una storia veloce, adrenalinica e "definitiva", proprio perchè riesce ad intrecciare quasi tutti i fili narrativi da lui aperti in quasi 60 numeri. Abbandona, per una volta, i lunghi monologhi e i dialoghi iper-dilatati che lo caratterizzano (specialmente su Ultimate Spider-Man), ma questo non significa che rinunci all'introspezione, specialmente quando deve far interagire due "rivali" come Elektra e Natasha Romanov (quest'ultima commenta l'apparizione dell'altra ex di Murdock con: "Se tu e questa Ninja vi siete rimessi insieme...vi uccido entrambi").
In questa saga ricca di tradimenti e pugnalate alle spalle spicca il giornalista Ben Urich, sicuramente uno dei personaggi meglio caratterizzati (e più amati) da Bendis. L'uomo,da sempre leale e coraggioso nelle sue battaglie, si ritrova costretto a sbugiardare Murdock sui giornali perchè Kingpin lo sceglie come cronista delle sue "Confessioni" ai Media. Per quanto possa opporsi (sferrerà anche un micidiale cazzotto in faccia a Fisk!) si ritroverà davanti all'ennesimo bivio della sua carriera... e non saprà proprio cosa diavolo fare!
Forse Bendis è l'unico autore che, in tempi recenti, abbia saputo avvicinarsi a cicli epocali ed intoccabili come "Rinascita" di Frank Miller, senza limitarsi a ricalcare il "già-detto", bensì ampliando alcune possibilità narrative in precedenza introdotte dal creatore di "Sin City". Non è un caso che, in una recente premiazione relativa a Devil, Miller in persona abbia consegnato l'onorificenza a Bendis sussurrandogli: "Lo sai che questo premio è mio, vero"?
Alex Maleev, ovvero, il realismo al potere!
Dal canto suo Alex Maleev ha sicuramente contribuito alla riuscita dell'operato di Bendis, imponendo uno stile di disegno lontano anni luce dai muscolari supereroi alla Kubert. Il suo Devil è un uomo qualunque che indossa un costume, avvolto nelle ombre anche (e, a volte, soprattutto) quando indossa il completo e gli occhiali scuri di Matt Murdock.Le scene d'azione sono volutamente statiche e realistiche, non assistiamo quasi mai a spettacolari scazzottate dove i protagonisti volano da una parte all'altra del campo di battaglia in un tripudio di "Splash-Page": con Maleev ogni calcio o pugno fa male, costa fatica, i protagonisti si feriscono e anche pesantemente. Ovviamente una simile scelta stilistica può scontentare gli estimatori del Marvel-Style più roboante, ma crediamo sia assolutamente coerente e inscindibile dal contesto narrativo.
Dunque Bendis e Maleev traslocano (pare torneranno a collaborare con una storia dei Nuovi Vendicatori), lasciando l'appartamento di Hell's Kitchen nelle mani di Ed Brubaker (testi) e Michael Lark (disegni). Considerando che Brubaker si è detto "entusiasta" di poter lavorare su un Matt Murdock detenuto e visti gli ottimi risultati da lui ottenuti di recente con notevoli cicli di storie per Capitan America, ci sentiamo da un lato felici che Devil continui ad avere team di prim'ordine... ma dall'altro non possiamo che avere paura per quel che aspetta il povero Murdock! Devil: Le Carte di Murdock (The Murdock Papers ), soggetto e sceneggiatura di Brian Michael Bendis, disegni di Alex Maleev, pubblicato su Devil & Hulk da 119 (Aprile 2006) a 123 (Settembre 2006) (Daredevil Vol. 2 #76/81 - Ottobre 2005/Marzo 2006 - Marvel Comics) Panini Comics - 17 x 26 cm, spillato, colore, 3 € - Mensile/Bimestrale