

Civil War
Vediamo, da dove cominciare? Potremmo introdurre raccontando l'Atto di Registrazione dei Supereroi che impone a tutti i vigilantes in maschera di "legalizzarsi" (e svelare le proprie identità) pur di esercitare il loro mestiere di Difensori degli Oppressi...sì, ma rischieremmo di scivolare subito nella Politica! Allora parliamo dell'Uomo Ragno: accetta la Registrazione e si smaschera in diretta TV salvo poi pentirsene e diventare un fuorilegge in clandestinità...no, ne abbiamo già parlato! Perchè non sviscerare il rapporto odio/rispetto che si instaura fra Iron Man e Capitan America, rappresentanti di fazioni opposte nella storia?...E perchè non analizzare la mutazione di Tempesta che, in pieno conflitto, si sposa con Pantera Nera, diventa leader politico e lotta per i Diritti Civili?...Per non parlare di Wolverine che, partendo da un'indagine su un assassino, si ritrova coinvolto in un intrigo politico che rischia di far saltare non poche teste... o di Sue e Reed ai ferri corti e la successiva demolizione dello status-quo dei Fantastici Quattro...insomma, appare evidente che Civil War, l'atteso crossover Marvel che in Italia si è protratto da Aprile a Settembre 2007 ha messo davvero quantità industriali di carne sul fuoco. Cercheremo di analizzare questo imponente affresco narrativo senza perderci in eccessivi tecnicismi e puntando al sodo: si tratta di una buona storia? Diavolo, Sì!
Tu da che parte stai?
Questa domanda, stampata un pò ovunque nelle pubblicazioni Marvel coinvolte nell'evento, riassume perfettamente il tema centrale della vicenda: a causa della negligenza di alcuni supereroi di serie B (i New Warriors) il criminale Nitro provoca un'esplosione che annienta la scuola elementare di Stamford, Connecticut, causando una strage di bambini e creando un caso mediatico di impatto clamoroso. L'opinione Pubblica sembra non sopportare più l'arroganza degli Uomini in Costume e il loro agire al di sopra della legge e senza adeguato addestramento. Così viene approvato l'Atto di Registrazione, nella convinzione che legalizzare i supereroi possa placare l'animo dei cittadini e dare un giro di vite alla "Libertà" con la quale un eroe in calzamaglia può arrogarsi il diritto di perseguire il crimine senza autorizzazioni. Nascono due fazioni: quella di Iron Man (convinto sia giusto approvare l'Atto e pronto a legalizzarsi) e quella di Capitan America (pronto a lottare per impedire che il Governo inizi a gestire anche i supereroi come fossero soldati al suo servizio).
Da qui in avanti è un'escalation di drammatiche conseguenze: Cap diventa un ricercato politico e crea un esercito di dissidenti per contrastare quella che definisce una legge ingiusta; Iron Man e Reed Richards creano un carcere nella Zona Negativa per rinchiudere (definitivamente!) chi non firma la Registrazione, iniziando un lungo cammino autodistruttivo (quanto in avanti ci si può spingere per obbedire ad una Legge?) che dilanierà non poco questi due eroi. Il suddetto Reed, inoltre, per colpa della sua adesione totale all'Atto rischia di mandare in frantumi non solo il matrimonio con Sue ma anche la coesione fra i membri dei Fantastici Quattro che si disperderanno nel corso della saga...D'accordo, è già capitato in molti altri casi che una Saga Marvel tenti di distruggere le fondamenta e i capisaldi narrativi dei propri personaggi per poi rifondarli pochi mesi dopo, ma qui c'è una differenza interessante e sostanziale: la minaccia per gli eroi sono gli eroi stessi!
C'è ancora spazio per le Calzamaglie?
Il punto di forza dell'intera operazione Civil War sta senza dubbio nell'accuratezza con la quale i vari autori (Millar, Bendis e Straczynski in primis) hanno impedito a qualsiasi lettore dotato di sufficiente sale in zucca di patteggiare senza remore per l'una o per l'altra fazione. Pensateci:
Iron Man ha ragione nel ritenere corretto addestrare giovani dotati di superpoteri per evitare che la loro immaturità provochi incidenti seri ma sbaglia nel momento in cui si prostra senza problemi davanti al Potere.
Chi non ricorda cosa accadde negli USA subito dopo l'11 settembre, quando sull'onda emotiva furono approvate ed effettuate iniziative oltremodo estreme o discutibili (censurare testi di canzoni)? Bene, il riferimento è qui esplicitato nella reazione durissima del Governo Americano, disposto ad approvare, nel giro di poche settimane dal disastro di Stamford, la costruzione di un agghiacciante carcere nella Zona Negativa in cui rinchiudere a vita anche ex-supereroi senza fermarsi un istante a riflettere. I Pro-Registrazione accettano di compiere azioni riprorevoli (verrà addirittura creato un clone di Thor) e leniscono i lancinanti sensi di colpa barricandosi dietro la convinzione che "si debba obbedire alla Legge", che sia giusta o meno. Ma anche Capitan America non è esente da passi falsi: lui sì che intuisce la pericolosità di legalizzare un'istituzione da sempre libera come quella dei supereroi e rischiare così di trasformarla nell'ennesimo "Braccio Armato" al servizio del Presidente di turno...il problema è che anche lui rifiuta il dialogo! In molte occasioni Tony Stark gli propone di parlare, di spiegarsi, di cercare un accordo ma Cap è inamovibile: se quella Legge è sbagliata va combattuta, punto e Basta!
Pregi e difetti di un supereroe
In uno dei loro accesi incontri Iron Man gli rinfaccia di voler essere il solo Patriota fra i supereroi e di sfruttare (inconsciamente) l'appeal della propria divisa e della propria storia personale per aizzare giovani ed eccitabili ragazzi in costume a seguirlo nelle sue crociate. Ecco l'elemento probabilmente più affascinante emerso da questa maxisaga ovvero il fare leva, per una volta, sui difetti degli eroi e non sui loro pregi: l'egoismo di Cap, l'arrivismo di Tony (che guadagna cifre mostruose con appalti per la Ricostruzione), il razionalismo senza speranza di Reed che lo porterà a perdere tutto ciò che si può ottenere solo con il cuore, l'ottimismo infantile dell'Uomo Ragno che crede davvero di poter cambiare le cose approvando l'Atto ma pentendosene poi amaramente. Per questo, giunti all'ultima pagina dell'ultimo capitolo di questa saga, l'amarissimo finale ideato da Millar (che non vi sveleremo) sembra giungere in maniera inevitabile, unica prevedibile conseguenza di tutto quello che è avvenuto.
Ma insomma, è una bella storia?
Siamo sicuramente di fronte ad una delle maxisaghe estive più riuscite degli ultimi anni. Va lodata la decisione di non trasformare un cross-over narrativo in un mero espediente per acquistare più albi facendo in modo che il nucleo narrativo sia costituito da una miniserie centrale che presenta tutti gli eventi necessari alla corretta comprensione della vicenda e relegando i vari Tie-in a tutte le altre testate. Certo, letti singolarmente i sette numeri di Civil War di Millar e McNiven sembrano soprattutto un trailer della saga data la rapidità con cui si dipanano gli eventi e si ha una efficace visione della portata epica di questo affresco fumettistico solo godendosi anche le vicende parallele dei supereroi coinvolti (presenti nelle loro serie regolari). Eppure i numerosi temi affrontati, il giusto mix fra spettacolo e introspezione, l'accurato lavoro di coordinamento per creare una "TimeLine" che regga bene nonostante il coinvolgimento di un gran numero di autori ne fanno un prodotto assolutamente degno di nota e, cosa ancora più importante, apre un ventaglio di possibilità narrative future che definire appetitose è eufemistico. La Guerra Civile si è conclusa? Noi non ci scommetteremmo...
Note: la miniserie Civil War è stata pubblicata in Italia su 7 albetti della collana Marvel miniserie n.76-82. La miniserie può essere tranquillamente letta da sola per capire lo svolgimento di tutta la saga; poi ci sono i vari tie-in NON INDISPENSABILI ma che possono essere graditi per approfondire. questi si trovano sule varie testate Marvel dello stesso periodo come da consuetidine.