|
| ||||||||
|
Biografia Autodidatta, debutta nella professione quasi per caso: a metà degli anni '40 il suo vicino di casa Mario Oriani (che in futuro diventerà anche redattore del Corriere dei Ragazzi) sta tentando la carriera editoriale e cerca disegnatori di fumetti.
1950| Conosce Mario Leone e su suoi testi disegna la serie Angeli della strada, pubblicata in albi a striscia dalle edizioni Cremona Nuova e successivamente ristampata (a cavallo fra il 1955 e il 1965) dalla editrice Selene di Milano nella collana Zanetto, con il titolo cambiato in Marcellino. 1951-57| Inizia a collaborare con Il Vittorioso: sui numeri da 36 a 50 viene pubblicato Il trasvolatore delle Alpi, su testi di Camerini. La collaborazione con la storica testata proseguirà poi con altre brevi serie sempre pubblicate a puntate: Il campeggio dei Campioni (sui nn. da 2 a 13 del 1952), Due ragazzi e mezza statua (sui nn. da 33 a 39 del 1954), I ragazzi di Via Larga (sui nn. da 9 a 22 del 1955) entrambe per i testi di De Barba, Il fortino sull'Huron (sui nn. da 2 a 19 del 1956) scritto in origine da Sandro Cassone (e riscritto quasi per intero da D'Antonio), fino all'ultimo racconto La giovinezza di Arturo - Leggenda medioevale, su testi di Leone, pubblicato nell'autunno del 1957, che è anche l'anno del suo matrimonio. Sempre sul Vittorioso illustra il romanzo Terra Rossa di Luciana Martini pubblicato sui nn. da 1 a 25 del 1955. 1952-54| Per un breve periodo lavora anche per conto della Mondadori, disegnando le avventure del best seller del periodo, il Pecos Bill creato da Guido Martina e Raffaele Paparella. Le storie disegnate da D'Antonio vengono pubblicate nella serie Albi d'Oro della Prateria a partire dal n.212. 1954| Realizza numerose illustrazioni per il settimanale illustrato la Domenica del Corriere e disegna alcuni episodi della seconda serie di El Kid, su testi di Gianluigi Bonelli, edito dalle Edizioni Audace (la prima incarnazione di quella che sarà la futura Sergio Bonelli Editore). 1955-56| Sempre per le Edizioni Audace e sempre su testi di G.L. Bonelli, disegna alcuni episodi de I Tre Bill e collabora a Western, rivista di narrativa dell'Editoriale Dardo, per la quale realizza alcune illustrazioni. 1955-66| Conosce Roy D'Amy (pseudonimo di Rinaldo Dami) romagnolo trapiantato a Milano dove dirige l'omonimo studio per il quale lavorano molti disegnatori che realizzano storie a fumetti destinate soprattutto al mercato britannico. Tramite lo studio Dami, D'Antonio collabora ad alcune testate inglesi, realizzando illustrazioni per Junior Mirror, fumetti (soprattutto di ambientazione bellica) per Junior Express, Top Spot e War Library (che verranno successivamente ristampati anche in italia nei numerosi periodici che la Dardo pubblicherà a cavallo degli anni '70), copertine per Eagle e Boys World e riduzioni di classici della letteratura ("Ventimila leghe sotto i mari", "Moby Dick", "Quo Vadis") per Tell me Why e World of Wonder. 1965| Estende la sua attività anche in campo pubblicitario, realizzando la campagna promozionale a fumetti del dentificio Colgate. 1967| Realizza numerose illustrazioni in b/n per la collana Sui sentieri del West edita dalle Edizioni AMZ. 1967-1980| Esce, edita da Bonelli (la cui casa editrice ora ha assunto il nome di Edizioni Araldo) la Storia del West, l'opera più ambiziosa di D'Antonio. Progettata assieme a Renzo Calegari (che avrebbe dovuto collaborare anche ai testi ma che poi limitò il suo apporto alla sola parte grafica), durante la loro collaborazione con lo studio Dami, l'idea iniziale prevedeva la pubblicazione settimanale di brevi episodi di 24 pagine integrati da articoli di approfondimento sull'epopea western, ma lo stesso Bonelli convinse gli autori a optare per il classico albo mensile di 96 pagine. Per ospitare la serie viene varata la Collana Rodeo (e questo accorgimento permetterà, in seguito, di diluirne ulteriormente la periodicità, alternandola nella collana con episodi di altre serie alle quali D'Antonio non collabora) e vengono chiamati altri disegnatori alla realizzazione degli episodi, tutti scritti dal solo D'Antonio. Nei 73 numeri di cui è composta la serie in origine (su 162 numeri totali della Collana Rodeo) si sono alternate, oltre a quelle di D'Antonio e Calegari, le matite di Renato Polese, Sergio Tarquinio, Giorgio Trevisan, Erminio Ardigò e Luis Bermejo Rojo. 1970-74| Inizia la collaborazione con Il Giornalino delle Edizioni Paoline. Su testi di Alberto Ongaro disegna gli episodi di Jim Lacy, realizza le brevi storie de Il Soldato Casciella, crea il personaggio di Susanna (di cui scrive i testi di tutti gli episodi e parte de i disegni, in collaborazione con gli amici Renato Polese e Ferdinando Tacconi), e conclude la riduzione a fumetti de I figli del Capitano Grant, iniziata da Franco Caprioli e rimasta incompiuta a causa della morte dell'autore. 1971-74| La Storia del West viene premiata alle Tre Giornate del Fumetto di Genova edizione 1971 e con il premio ANAF al Salone dei Comics del 1974. 1976| Realizza testi e disegni de "L'Uomo dello Zululand", secondo volume della collana di albi cartonati Un uomo un'avventura, edita dall'Editoriale Cepim (altra incarnazione della Sergio Bonelli Editore). Per la medesima collana realizzerà anche i testi del n.5, "L'uomo del deserto", disegnato da Tacconi, del n.8, "L'uomo di Pechino", disegnato da Polese, testi e disegni del n.16, "L'uomo di Ivo Jima", e di nuovo i soli testi del n.23, "L'uomo del Bengala", disegnato da Buzzelli, e dell'ultimo numero della collana, il n.30, "L'uomo di Rangoon", che vede Ferdinando Tacconi nuovamente ai disegni. 1977-78| Riceve il premio ANAF per due anni consecutivi come "miglior soggettista italiano in attività". 1978| Esce nelle edicole il mondadoriano SuperGulp, effimero periodico a fumetti ispirato all'omonima trasmissione televisiva e costruito sul modello dei settimanali dell'Eura Editoriale (Lanciostory e Skorpio) ma che annovera fra i collaboratori autori del calibro di Sclavi, Castelli, Alessandrini e Civitelli. D'Antonio realizza testi e disegni dell'episodio di carattere bellico Il mercenario, pubblicato nel primo numero. 1980| Alla Mostra internazionale dei Comics di Rapallo riceve il premio quale migliore sceneggiatore. 1983| Disegna le copertine di Full, primo e presto abbandonato esperimento di Bonelli nei settimanali. La rivista ristampa a puntate tre dei suoi episodi di Un'uomo un'avventura. 1983| Contemporaneamente alla ristampa della Storia del West (quella che viene comunemente chiamata "Serie Rossa" e in occasione della quale la serie viene integrata di 192 tavole inedite inserite a cavallo dei primi tre episodi, portando il numero complessivo di albi da 73 a 75) il numero 11 del mensile Orient Express (diventato di proprietà della Sergio Bonelli Editore che ha acquisito le Edizioni l'Isola Trovata) ospita "L'intervista" un breve racconto a colori completamente realizzato, testi e disegni, da D'Antonio, che conclude idealmente la serie. 1984-85| A breve distanza dalla ritorno della SdW nelle edicole, Bonelli (ora la casa editrice si chiama Daim Press) porta in edicola una nuova serie ideata da D'Antonio, Bella & Bronco. L'argomento è sempre il west, ma questa volta i toni sono quelli della commedia brillante e il formato è insolito per l'editore: solo 64 pagine ma di formato leggermente più grande (23,5x16,5cm) rispetto agli albi delle altre collane. La scommessa, purtroppo, questa volta non è vinta: la serie chiude dopo soli 16 numeri, tutti scritti da D'Antonio e ai quali collaborano per i disegni, oltre a D'Antonio stesso che firma il primo episodio, anche Polese, Alessandro Chiarolla, i fratelli Gaspare e Gaetano Cassaro e Giovanni Freghieri. 1986| Su Orient Express crea, per i disegni di Tacconi, il personaggio di Mac lo Straniero. Gli episodi realizzati sono in totale tre, pubblicati a puntate sulla rivista (Il lungo viaggio nei nn.9-12, Verdi Campi di Fiandra nei nn.23-25 e Ultimo atto nei nn. 28-30) e successivamente ristampati nella collana I Protagonisti (nn.3, 13 e 17). 1986| Per il Giornalino crea Uomini senza Gloria, splendido affresco storico sulla Seconda Guerra Mondiale, che D'Antonio disegna solo in parte affidando il resto del lavoro di illustrazione (più di 380 tavole totali) ancora una volta alla matita di Tacconi. La serie, pubblicata a puntate sul settimanale (a partire dal n.40), verrà poi ristampata ne Gli Albi di Orient Express, editi dall'Isola Trovata (nn. 38, 39, 41, 43, 45, 47, 49 e 51 del 1989). 1987| Assume l'incarico di responsabile del settore fumetti de Il Giornalino, lo abbandonerà nel 1992. 1989| Inizia a scrivere sceneggiature per Nick Raider, il nuovo personaggio bonelliano nato un anno prima dalla penna di Claudio Nizzi. Il suo primo numero è il 13 "Una minaccia dal passato", disegnato da Polese. Dopo l'esordio molti altri episodi seguiranno e D'Antonio contribuirà anche a creare alcuni importanti comprimari (uno per tutti l'agente Sarah Himmelman, la prima omosessuale dichiarata in ambito bonelliano). Da ricordare l'ottima prova dello speciale n.7, "Una giornata nera", disegnato da Bruno Brindisi. 1996| Il Salone Internazionale dei Comics di Lucca gli assegna il premio Yambo alla carriera quale "maestro dei comics". 1999| Debutta come sceneggiatore di Julia, il nuovo personaggio di Giancarlo Berardi. Sua è la sceneggiatura (in collaborazione con lo stesso Berardi) del n.14 della serie, "Il cacciatore" uscito nel mese di Novembre.
"... fra le decine e decine di serie prodotte in quasi mezzo secolo dalla mia Casa editrice, "La Storia del West" è quella di cui sono più orgoglioso e verso la quale mi sento maggiormente debitore a livello personale. [...] Merito, questo, di Gino D'Antonio, che, a dispetto della sua modestia, io ho sempre indicato come uno dei più straordinari sceneggiatori europei." Sergio Bonelli "D'Antonio è l'autore che per primo ha contribuito ad avvicinare le esigenze delle testate popolari ai metodi del fumetto "d'autore". I contenuti sono sempre saporiti: uno spunto originale, uno svolgimento avvincente ricco di colpi di scena, una conclusione mai banale. E tutto questo nella misura di un solo albo, una dimensione che ben pochi autori bonelliani (e non solo) avevano dimostrato di saper reggere! E poi grande rispetto per il lettore, visto come la controparte con cui non si può e non si deve barare. [...] I suoi meriti come disegnatore sono evidenti: uno stile vigoroso e estremamente dinamico e un montaggio della tavola accuratamente studiato. [...] Ma i meriti maggiori D'Antonio li ha come sceneggiatore, avendo avuto il coraggio di ridurre al minimo indispensabile l'uso della didascalia, al fine di rendere le storie più scorrevoli e dinamiche. I testi, sobri e contemporaneamente ricchi di contenuti, la proprietà dei dialoghi, l'abilità di tratteggiare personaggi indimenticabili, hanno fatto scuola." Antonio Galassi e Franco Spiritelli
Disegni
|
|