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Autobiografia ...comincerò spiazzandovi subito dicendo che, come tutti i bravi bambini, leggevo "Topolino", "Il Giornalino", "Geppo", "Tiramolla" e "Provolino". Dopodiché, verso i dodici anni, ho smesso e... non ho mai letto un fumetto - Bonelli, Marvel o manga che sia - fino a quasi laureato! Non per snobismo, ma perché era un mondo che non ho mai avuto occasione di conoscere. Nessuno dei miei compagni di classe leggeva fumetti. Non che io sapessi, almeno. Poi, durante l'università, ho conosciuto Stefano Piani che è lettore pantagruelico, eclettico ed enciclopedico (se non trovate un volume in nessuna libreria d'Italia, telefonate a Stefano... lui ce l'ha!) e lui mi ha fatto conoscere questo "universo". Casualmente, il primo fumetto "adulto" che ho letto è stato "Il monolito nero" (NN 2) di Nathan... sarà stato una sorta di imprinting? Ad ogni modo io e Stefano (che è anche un bravissimo disegnatore) abbiamo cominciato a lavorare assieme: facevamo vignette di satira politica, ci firmavamo con lo pseudonimo di Tike e abbiamo anche collaborato un pò a "Cuore". Poi abbiamo provato a fare una specie di strip con un personaggio creato da Stefano, Pollicino. Pollicino aveva uno stile molto originale e un tono da teatro dell'assurdo, un po' alla Ionesco. Non è piaciuto a nessuno (a noi tantissimo, invece...) ed è rimasto nel cassetto! Peccato...
In questi ultimi anni ho fatto lo sceneggiatore a tempo pieno, salvo un pò di insegnamento. E' una cosa che mi piace moltissimo, credo di essere migliore come insegnante che come sceneggiatore. Conto prossimamente di recuperare un pò questo aspetto della mia vita, approfittando anche della meravigliosa esperienza che io e Antonio Serra portiamo avanti alla scuola Holden di Torino dove teniamo da qualche anno un seminario e per la quale stiamo preparando un corso di sceneggiatura a fumetti on-line che partirà il prossimo autunno/inverno... e a cui spero molti lettori di uBC vorranno iscriversi!
"(..) a Ostini è spettato il compito forse più delicato e difficile,
quello di rappresentare la Legs umana e i sentimenti che ruotano
intorno al triangolo Legs-May-Janet, ponendo le basi di
un nuovo futuro.
Martina Galea, nella recensione a "Inferno di Cristallo" (LW 103) "Ostini dà il meglio di sé in una sceneggiatura dove indovina con precisione ogni incastro, scandendo le sequenze, i cambi di scena, di tono e di ritmo con ottimo senso della misura. Ogni gag è al suo posto, e spezza l'azione al momento giusto senza essere invasiva, come non lo sono le (relativamente poche) scene più riflessive." Vincenzo Oliva, nella recensione a "Legs alle Olimpiadi" (LW 63) "Con quest'albo, Alberto Ostini si conferma un soggettista, ma soprattutto uno sceneggiatore di ottimo livello all'interno della famiglia Bonelli. Ostini è di casa sia nella testata di Legs Weaver, per la quale ha realizzato uno degli albi migliori di sempre, Legs alle Olimpiadi, sia in quella di Nathan: suoi, ad esempio, Midnight blues e Chi è Solomon Darver?." Martina Galea, nella recensione a "Il volto del lupo" (NN 153)
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