![]() ![]() |
||
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() | ![]() ![]() ![]() | |
![]() ![]() |
![]() |
Il Tex "brasiliano" cambia editore!
Già da alcuni mesi il mancato rinnovo del contratto di Tex con l'Editora Globo teneva in ansia i numerosi appassionati brasiliani, con la poco piacevole prospettiva della "seconda morte" del ranger (la prima è avvenuta nel 1957, quando si interruppe la pubblicazione di Tex nel formato a striscia - le pubblicazioni ripresero nel 1971, nel formato "gigante"). E tutto questo proprio nell'anno del cinquantesimo compleanno di Tex! Bene, per la gioia di tutti i texiani brasiliani, una nuova casa editrice ha acquistato i diritti di Tex e ne prosegue la pubblicazione già da questo gennaio. Si tratta della "Mythos Editora", diretta da Franco de Rosa, profondo conoscitore e appassionato di fumetti prima che manager. La Mythos pubblica in Brasile i fumetti della Marvel ed alcune serie della DC. A partire da questo mese pubblicherà anche fumetti della Dark Horse, proprio la casa editrice che sta per pubblicare i fumetti Bonelli negli Stati Uniti.
Franco de Rosa e Sergio Bonelli hanno già avuto altre relazioni professionali in passato: il brasiliano, infatti, è stato l'editore della seconda apparizione di Ken Parker in Brasile, alla Editora Best News (1990), con la pubblicazione dei n.54 e 55 dalla serie originale italiana.
Per maggiori informazioni sull'avventura editoriale di Tex in Brasile, vedere l'articolo apposito.
|
![]() |
Martin Mystère racconta i misteri del mare
Il Museo della Scienza e' orgoglioso di presentare il suo ultimo "speciale" che ha una guida d'eccezione: Martin Mystère. Martin vi raccontera' alcuni dei piu' intriganti misteri del mare e alcune delle leggende piu' affascinanti. Il sito e' nato grazie alla collaborazione di Alfredo Castelli, autore di Martin Mystère , di Giancarlo Costa, autore del libro "I fantasmi del mare", della casa editrice Mursia e dello studio Alicenelpaese.
L'indirizzo è:
http://www.bvzm.com/misteri
|
![]() |
Mi trovate molto d'accordo con l'impostazione della recensione a DD 146. L'unica cosa che volevo aggiungere è che forse in questo episodio l'allegoria è un po' troppo scoperta, ma magari è solo una questione di gusti. Circa il modulo narrativo che Sclavi predilige, ma non da ora, come ben sottolineate, esso è quello che gli americani chiamano "the elevator", l'ascensore. Metti almeno 5 personaggi in un ascensore e fa' che l'ascensore si blocchi. Se entro 5 minuti non succede niente, butta via tutto e ricomincia... Questo modulo è utilizzato in moltissime fra le storie migliori di Sclavi: da "Dopo Mezzanotte" a "Tre per Zero". L'elevator può anche essere un mondo solo apparentemente aperto, in realtà coercitivamente vincolante per i protagonisti. Più banalmente ci si può riferire alla classica "unità di luogo", ma con in più un elemento di imprevista costrizione che aggiunge pathos al tutto. L'elevator è un espediente che aiuta molto a dare coerenza alla storia; perciò è molto adatto a storie composte da molte vicende autonome, o scarsamente relate, e con molti personaggi. E dato che una delle caratteristiche della scrittura di Sclavi è proprio quella di pennellare (scusate la retorica) personaggi vividi e umanissimi in poche vignette, e di intrecciare storie brevi e metaforiche, questa tecnica si presta molto bene alla sua scrittura. Lo sappiamo bene che fra i "vincoli" del genere c'è quello della detection, anche se sempre più relegata a pretesto. Bene: l'elevator facilita la detection, la rende più stringente (una specie di delitto della camera chiusa, insomma). Il lato negativo è la ripetitività che l'utilizzo di tale espediente può portare con sé.
Sarebbe interessante una classificazione delle storie di Dylan proprio in base ai moduli narrativi...
|
![]() |
A me il soggetto non è sembrato poi così originale.
Intendo dire che tra questa Myrna e quella del n°1 c'è una distanza talmente abissale che sembra che questa sia stata inventata in un altro momento con le caratteristiche della serial killer.
Tant'è che voglio vedere Julia alle prese con storie monoalbo per decidere se continuare a leggerla (o leggerlo?)
|
![]() |
Bonelli lancia nuovi personaggi a nastro, alcuni che
ritengo, a mio parere personale, deludenti (Brendon e probabilmente
J.Steele da quello che leggo) ed altri buoni (Napoleone su tutti),
intensifica spin-off, speciali, specialoni ed albi dedicati a
comprimari. Ora il quesito è: una serie fantascientifica come
Hammer (Star Comics) scritta e disegnata da un gruppo notevole di
autori che hanno da qualche anno traslocato su NN e Legs non
avrebbe piu' senso che gli speciali di Legs, Le Paladine o qualche
storia inserita nell'almanacco della fantascienza?
Il n° 1 del defunto Hammer conteneva una delle migliori idee del
fumetto di fantascienza degli ultimi anni (il carcere virtuale),
possibile che in Via Buonarroti nessuno ci abbia pensato?
|
|