Nippur di Lagash
- In due parole


Pagina 1
Pagina 2 *
Pagina 3

Pag.2/3 :: Torna a pagina precedente

Chi sono i suoi amici?

Gilgamesh, l’immortale. Altro personaggio di Robin Wood e "Lucho" Olivera, pubblicato anch’esso in Italia dalla Eura Editoriale. Molti degli incontri tra i due personaggi sono inediti in Italia, ma hanno condiviso molte avventure insieme in entrambe le serie. Anche Gilgamesh è sumero, ma nato due secoli prima di Nippur. Re della città di Uruk, egli salva un marziano schiantatosi sulla Terra e riceve in dono la vita eterna. Duecento anni dopo quest’evento conosce e stringe amicizia con Nippur, considerandolo l’unico amico avuto nella sua interminabile esistenza e battezzando perfino un pianeta alieno da lui colonizzato con il nome di Nippur di Lagash.

Urukagina. Storico. Re di Lagash e sovrano di Nippur, detto il forgiatore di leggi per le sue modifiche a favore della povera gente, togliendo potere alle classi sociali alte. Ucciso da Sumur, suo braccio destro, durante la caduta della sua città nelle mani di Lugal-Zaggisi.

Ur-el. Un gigante che vive nelle montagne dell’Elam e catturato da Nippur nel primo episodio per diventare lottatore nelle arene di Lagash. Nippur deve addestrarlo e tra i due nasce una profonda amicizia. Durante la presa della città fugge con il protagonista e dopo varie avventure insieme, un oracolo gli vaticina la sua morte al suo ritorno a Lagash. Le loro strade si separano quando il colosso decide di lottare per la mano della regina di Merem. Il destino è crudele con Ur-el, perché nello stesso giorno perderà sua moglie e il suo unico figlio, trasformandosi dal glorioso eroe del passato in un uomo senza speranza, segnato dal dolore, ingrassato e spesso ubriaco. Affiancherà l’Errante in tutte le maxi-saghe della serie e, come predetto, muore durante la battaglia finale a Lagash, dove salva Nippur da una freccia e si estingue tra le braccia dell’amico.

Teseo. Mitologico. Re di Atene e amico fraterno di Piritoos. Grazie all’aiuto di Nippur e Ur-el riesce, prima, a sconfiggere i pirati che saccheggiavano le coste greche e, in seguito, ad uccidere il Minotauro (che nel fumetto è solo un sacerdote con una maschera a testa di toro). Si sposa con Ippolita, regina della amazzoni e madre di Ippolito, il suo primogenito. La bella Ippolita muore in battaglia contro le sue stesse guerriere, che attaccano Atene per vendicare il suo tradimento e l’abbandono della tribù. Successivamente, si risposerà con Fedra, principessa di Creta e i due avranno un figlio di nome Akamas. La sua seconda moglie s’innamora del figliastro Ippolito, che le è quasi coetaneo, e si getta ai suoi piedi, ma il ragazzo la respinge per amore e fedeltà al padre. La donna, per vendicarsi, racconta al marito che Ippolito ha voluto violentarla e Teseo non crede alle sincere parole del figlio e lo maledice. Il principe scappa da palazzo e poco dopo muore in un incidente con la sua carrozza ed è ritrovato da Nippur, che riporta il cadavere ad Atene. Teseo guardando il figlio morto, si pente delle sue parole e racconta la storia all’amico, dicendogli che anche Fedra è morta per il rimorso, ma che prima gli ha confessato la verità scagionando il ragazzo. La morte di Ippolito e Fedra getta nello sconforto Teseo, che partirà con la sua nave verso un destino ignoto. Durante la sua assenza un nobile ateniese, Menesteo, trama per salire al trono; mentre Akamas richiama Nippur in aiuto per ritrovare suo padre. In questa saga, Robin Wood, approfitta per riunire per la prima volta i personaggi principali della serie: ad Atene, dopo la chiamata di Nippur, arrivano Ur-el, Karien, Hattusil e Piritoos. Gli amici ritrovano Teseo, che, tornato nella sua città, uccide in duello Menesteo riprendendosi il trono.

Piritoos. Mitologico. Il migliore amico di Teseo e re dei Lapiti. È un giovane allegro e pieno di sé, amante delle donne, del vino e della compagnia degli amici. Parte insieme a Nippur e gli altri alla ricerca di Teseo, ma muore prima di ritrovarlo, divorato dal mostro che protegge quella che è considerata l’entrata dell’Averno.

Pylenor. Giovane guerriero di Atene al servizio di Menesteo. È una persona nobile e onesta, ma anche un cieco patriota che considera Teseo la rovina del suo paese. Si unisce alla spedizione, ma per trovarlo e ucciderlo. Nippur intuisce la sua bontà d’animo, ma allo stesso tempo lo vigila da vicino, dopo aver capito quali siano le sue intenzioni. Una volta trovata la sua vittima, Pylenor comprende il dolore, la grandezza e la tempra di cui è fatto il re d’Atene e gli confessa la sua missione. Teseo, comprendendo di trovarsi davanti ad un giovane di valore, lo accoglie nella sua guardia personale.

Hattusil. Il leggendario guerriero ittita gobbo, considerato il miglior spadaccino del mondo. La sua nazione, dedita esclusivamente alla guerra, sacrificava i bambini nati con malformazioni, ma lui è salvato dalla madre, una donna egizia, che fugge da Hatti. Cresce nella costa e diventa guerriero sotto la guida di Athon, un uomo di rara bellezza, che si fa beffe di lui in quanto storpio. Tornato dalla guerra decide di uccidere il suo maestro per zittire i suoi demoni interni, ma scopre che è morto per mano di Nippur e allora decide di vendicarsi sul sumero. Dopo uno scontro quasi alla pari, i due cadono sfiniti e nasce una profonda amicizia che durerà per sempre. Hattusil, dal carattere burbero e irascibile, sposerà la bella e ricca Inim, lasciando il suo mestiere di mercenario e diventando il protettore della sua regione ed eliminando tutti i banditi della zona. Il matrimonio ed un nobile scopo nella vita mitigano i suoi eccessi d’ira, tanto da partire in battaglia solo se la situazione lo richiede.
Con Inim, hanno almeno una dozzina di figli, tra cui spiccano il primogenito Nippur, in onore dell’amico, e Inamin. Il dolore più grande della coppia è proprio la morte di Nippur, caduto in Egitto per mano di Raphat. Inamin, invece, partecipa alla guerra contro Laramar dove diventa grande amico di Hiras e salva la vita del padre e di Nippur.

Gli Uomini di Fuoco. Una setta di monaci-guerrieri. Praticano l’ascetismo, vivendo in continua preghiera e senza lussi. Si sono rifugiati nella montagne vicino Tebe, la capitale egizia, per fuggire al mondo degli uomini, fatto di ambizione, tradimento, lussuria e delle peggiori tentazioni. Sono anche divenuti degli abilissimi guerrieri per non esseri distrutti dai loro vicini; ma impugnano le loro armi solo come ultima risorsa. Grazie alla loro alleanza, Nippur può sconfiggere l’esercito ittita e così salvare il regno della sua amata. Sono massacrati dal faraone Akhenamon, fratello minore di Nofretamon, che invidioso della fama leggendaria che li circonda e desideroso di affermare la sua potenza politica in Egitto. Nippur assiste impotente allo sterminio dei suoi fratelli d’armi, prigioniero delle guardie di palazzo.

Mohar. Co-protagonista della saga dell’occhio. È un ragazzino, fratello minore di Laris, che considera Nippur il suo eroe e lo segue ovunque. L’Errante gli fa da mentore e gli insegna l’uso dell’arco e della freccia. Grazie a questo, salva la vita del suo maestro ferito all’occhio, uccidendo il bandito che stava per sgozzarlo. Resta al fianco di Nippur anche quando diventa codardo. Quando un branco di lupi seminano morte e terrore nei villaggi locali, un gruppo di pastori chiede l’aiuto di Nippur, conoscendo la sua fama di guerriero. Dopo il rifiuto del Guercio, colmo di vergogna, Mohar tenta di uccidere il capo-branco, ma viene sbranato dai lupi. Solo allora Nippur recupera il suo status di eroe, uccide il grande lupo bianco e riprende il controllo della sua vita.

Ramses I. Storico. Giovane generale egizio, di nome Rajhotep, al servizio del viscido faraone Akhenamon. È uno dei pochi guerrieri onesti rimasti nella corrotta corte egiziana ed uno degli artefici della chiamata di Nippur, diventandone il braccio destro durante il conflitto. È segretamente innamorato di Mehemet, che ricambia i suoi sentimenti, ma la loro storia non si concretizza. Dopo l’esecuzione di Akhenamon, per mano di Raphat, è incoronato faraone da Nippur e prende il nome di Ramses. Abile stratega, prende le redini dell’esercito e lo porta alla vittoria finale contro l’invasore.

Hekarios. Anziano medico che salva la vita la vita a Hiras. Nippur scopre che ha una missione sacra e per pagare il suo debito decide di aiutarlo. L’impresa consiste nel trovare tre fratelli con un tatuaggio in fronte e farli tornare sull’isola di Keros per riconquistare il regno del padre, usurpato dal Re Cieco. Prima ancora di trovare i tre ragazzi, Hekarios muore. Sentendo la propria fine vicina, l’anziano medico consegna l’ascia d’oro, simbolo dei monarchi di Keros, a Nippur, che resta da solo nella ricerca dei tre fratelli.

Miranos, Anara e Mara. I tre fratelli tatuati. Miranos è l’unico maschio e per ciò l’erede al trono, mentre Anara e Mara sono gemelle. Anara è la prima ad essere trovata da Nippur e si rivela essere una donna guerriera, con un passato di schiavitù e violenza dovuto alla sua bellezza. I due poi rintracciano Miranos, impazzito per aver vissuto per molti anni in un fosso. Dopo aver curato Miranos, i tre trovano l’ultima sorella, Mara, che è una delle mogli di Lugal-Zaggisi. Per salvarla, Nippur entra ad Umma, cuore dell’impero del tiranno, e qui è fatto prigioniero. Dopo quindici anni i due mortali nemici sono nuovamente faccia a faccia. Con l’aiuto della sorella, Miranos e Anara ritrovano Nippur mentre questi sta per uccidere la sua nemesi. Mara però lo ferma dicendo che gli dei affermano che non è ancora arrivato il momento del loro scontro finale. Si scopre che la ragazza ha dei poteri e può comunicare con gli dei. Tornati in patria, i ragazzi, sotto la guida del Guercio organizzano un esercito di ribelli e ottengono la vittoria sui loro nemici. Nella battaglia finale Nippur consegna a Miranos l’ascia d’oro chiamandolo "re di Keros". Con l’arma in mano, il ragazzo batte in duello il temibile Henke, capo dell’esercito nemico, ed entra nella sala del trono dove trova il Re Cieco già morto.

Lamir. Generale di Lagash e braccio destro di Nippur durante la guerra con Laramar. È un uomo silenzioso e metodico, non amato dai suoi subalterni, ma le sue abilità militari impongono rispetto a tutti. A guerra finita Nippur ordisce un piano dove si finge morto per poter trovare il suo erede. Lamir è uno dei pochi ad essergli fedele durante il colpo di stato e per questo è designato come nuovo re di Lagash. Sposa Mara, una delle amazzoni di Karien.

Nippur nella versione di Zaffino

(c) Editorial Columba / Eura Editoriale

Nippur nella versione di Zaffino<br><i>(c) Editorial Columba / Eura Editoriale</i>

Chi sono i suoi nemici?

Lugal-Zaggisi. Storico. Il primo grande conquistatore della storia. Con la sua campagna di espansione assoggetta quasi tutti i piccoli regni sumeri, formando un impero basato sul crimine e la corruzione. A tradimento espugna anche Lagash e mette una grossa taglia sulla testa di Nippur, quando questi riesce a scappare. È l’estremo opposto del protagonista, è un uomo vile e codardo, che usa schiere di mercenari senza mai sporcarsi le mani o combattere in prima linea. Vive di eccessi, di qualsiasi natura essi siano. La sua presenza è palpabile nella serie, ma quasi mai fisica. Infatti, i due nemici s’incontrano solo in tre occasioni in ben 440 episodi. Nel primo episodio, quindici anni dopo ad Umma (durante la saga dei fratelli tatuati) e nella battaglia finale a Lagash. Paradossalmente, dopo la caduta della sua capitale, Lugal-Zaggisi si rifugia nella città del suo nemico, chiudendosi in trappola da solo. Infatti, durante due decenni ha saccheggiato e indebolito le difese di Lagash dove si trova circondato da Sargon e Nippur. Inoltre, dovuto alla sua crudeltà, il popolo spalanca le porte all’Incorruttibile e si lancia contro i suoi mercenari. Nella resa dei conti, Nippur lo cerca a spada tratta per affrontarlo faccia a faccia, mentre lui è nascosto dietro al trono. Un arciere, ultimo baluardo del tiranno, scaglia una freccia contro il guercio, che viene salvato dal sacrificio di Ur-el. Dopo che Hiras uccide l’arciere, i soldati portano Lugal-Zaggisi al cospetto di Nippur, che, con il sangue dell’amico ancora sulle mani, osserva il suo nemico mortale e, con amarezza, vede null’altro che un uomo tremante di paura e con occhi di cane bastonato. Egli si chiede come sia possibile che uomini così guidino le redini del mondo. Con un cenno, ordina ai suoi guerrieri di consegnarlo al popolo, che lo lincia di fronte allo ziggurat della città. Finita la guerra, Sargon si appropria del suo impero, diventando il più potente monarca della Mesopotamia.

Sumur. Grande sacerdote di Lagash e mano destra del "patesi" Urukagina. Lugal-Zaggisi riesce a conquistare la città grazie al complotto ordito con lui, che uccide di propria mano il suo sire con il pugnale sacrificale. Non gioisce a lungo del suo tradimento perché muore per mano di Nippur. Durante l’adolescenza del protagonista, è stato suo maestro al tempio.

Il Cercatore. Assassino, ladro e mercenario. Sconfitto da Nippur una prima volta, giura vendetta contro il sumero. Dopo un secondo scontro, dove riesce ancora a cavarsela, scappa senza affrontare l’avversario. A serie conclusa, il loro confronto resterà sospeso.

Akhenamon. Fratello minore di Nofretamon. Giovane dal carattere allegro e combattivo, che durante la sua adolescenza diventa discepolo di Nippur e uno degli elementi decisivi nella vittoria sugli ittiti. Una volta adulto e divenuto faraone di Egitto, dopo la morte della sorella, il suo spirito è corrotto dal potere. Divorato dall’ambizione e perduto ogni scrupolo, usa il tradimento e il crimine come sue armi caratteristiche. Stermina, grazie ad un complotto, gli Uomini di Fuoco, benché questi avessero salvato il suo regno in passato. Il capo dei monaci-guerrieri, prima di morire maledice lui e la sua stirpe e quella stessa notte, come castigo per il suo crimine, muoiono la sua consorte e il suo primo figlio maschio. Durante la seconda guerra in Egitto, non ci pensa due volte a tradire Nippur e i suoi amici che combattono per il suo regno, e cerca l’alleanza dello stesso Raphat, che considerandolo inutile lo fa uccidere con il resto della sua corte di parassiti. Dato che non ha discendenza, Nippur incorona Ramses come faraone.

Ittiti. Nazione guerriera nello stile di Sparta. Loro è il miglior esercito del tempo, ma ciononostante vengono sconfitti a più riprese da Nippur, tanto da dichiararlo il proprio nemico principale. Benché ittita, Hattusil è uno dei migliori amici dell’Errante.

Menesteo. Nobile di Atene che vuole usurpare il trono di Teseo. Uomo di cultura, snob e innamorato delle arti e della sua patria, si autoconvince di voler diventare re per elevare Atene al massimo dello splendore riempiendola di templi, statue e circoli letterari e artistici.
Reggente della città durante l’assenza del re e scoperto che Akamas ha chiamato Nippur, invia sicarii contro il sumero. Quando questi falliscono, fa infiltrare Pylenor nella spedizione guidata dall’Incorruttibile. Fallito anche questo altro complotto, quando il giovane passa dalla parte di Teseo, muore in duello contro il re tornato al suo palazzo. Prima di morire si affaccia alla finestra per dare un ultimo sguardo alla sua città.

Gabarim. Brutale e selvaggio bandito che vuole a tutti costi possedere Laris, la bella cieca e compagna di Nippur. Se ne infatua a tal punto che, dopo un primo scontro dove quasi perde la vita per mano del protagonista, e salvato solo dall’intervento della dolce ragazza, non esita ad attaccarne la carovana durante l’assenza dell’Errante per rapirla. Colpevole della morte di Laris, scocca la famosa freccia che colpisce Nippur nell’occhio sinistro e corre verso l’eroe ferito per sgozzarlo, ma muore ucciso da una freccia di Mohar.

Il lupo-bianco. Animale dai tratti quasi umani che guida il suo branco nello sterminio dei villaggi della zona dove vive Nippur in quel periodo. Evita la freccia di Mohar, che viene sbranato dai suoi simili. Nippur lo affronta, riscuotendosi dalla sua apatia e dalla paura, e lo decapita in un duello all’ultimo sangue. Una volta uccisolo, Nippur lo vede come una rappresentazione del suo demone interiore e recupera a pieno l’antico coraggio.

Raphat. Re e conquistatore che ambisce al trono di Egitto. Per mano sua muoiono Nippur, figlio di Hattusil, Mehemet e lo stesso Akhenamon. Capisce di aver commesso il peggior errore della sua vita uccidendo il vile faraone, quando si trova davanti un genio militare come Ramses. Attirato in trappola da Mehemet, è sconfitto dalle milizie egizie. Durante la fuga i suoi uomini saccheggiano un villaggio e gli portano una ragazza per divertirsi. Abbandonata l’armatura del guerriero, torna ad essere solo un uomo e salva la vita alla giovane, donandole il suo cavallo per fuggire e gli ultimi tesori che gli rimangono perché possa sopravvivere. Incalzato da Hattusil e Nippur, sta per affrontare il Guercio in duello ma è ucciso dalla freccia di una amazzone, incaricata da Karien di proteggere la vita del suo uomo dopo aver scoperto che è incinta.

Re Cieco. L’uomo responsabile della fuga di Hekarios e i gemelli tatuati, la morte del loro padre e usurpatore del trono di Keros. Vive in una trance perenne e circondato da una schiera di stregoni. È preda di incubi che lo fanno urlare al suo risveglio, e che si fanno sempre più frequenti con il ritorno dei tre fratelli. Al suo ingresso nel palazzo reale Miranos lo troverà morto sul trono.

Henke. Capo degli eserciti del re Cieco, mira a spodestarlo e prenderne il posto. Muore durante la battaglia finale in duello con Miranos.

Kiras. Amante di Henke e suo braccio destro. È una donna sensuale, pericolosa ed esperta nell’uso dei coltelli. Muore anche lei nell’assalto finale, colpita da una freccia.

Laramar. Cela da principio la propria identità femminile dietro una maschera e riesce a unire tutti i clan delle steppe che fino ad allora erano costantemente in guerra tra loro. Il suo piano è di conquistare il regno di Karien. L’amazzone chiede aiuto a Nippur e presto i due scoprono che Sargon è alleato con Laramar. L’audace guerriera, sotto le sembianze di una candida cantante entra a Lagash, per sedurre Nippur, di cui è fortemente attratta, e uccidere Karien. Fallisce nel primo intento, e quasi riesce nel secondo in duello, fermata dall’intervento di Hiras. Tornata dai suoi, senza più nascondersi dietro la maschera, lancia l’offensiva contro i nemici. Le sue truppe sono sconfitte dall’esercito di Lagash e delle amazzoni e fermate dalla fortificazione innalzata da Nippur e Lamir nella gola degli Scorpioni. La sua disfatta è totale quando Sargon opta per la neutralità, e con l’arrivo di Hattusil in soccorso ai suoi vecchi amici.


Pag.2/3 :: Continua nella pagina successiva