PY-Wood, Robin
- Robin Wood
il creatore di Nippur, Dago, Gilgamesh, Savarese
Riappare all'interno della collana Mastercomix della Aurea editoriale, Savarese, serie creata da Robin Wood e Domingo Mandrafina nel 1977 in Argentina, già conosciuto dai lettori italiani sul settimanale Lanciostory e ripubblicato ciclicamente dall'Eura editoriale.
Savarese è un fumetto a cui non riesco a resistere. Ogni volta che è comparso in edicola ho dovuto comprarlo. L'intensità delle storie, la complessa trama crescente, la psicologia di Giovanni che si sviluppa, da quella di un ragazzino spaurito e senza più nulla fino a diventare quella granitica e imperscrutabile dell'Agente dell'FBI. Wood prende chiaramente spunto dal Vito Corleone ideato da Puzo e portato al cinema da Coppola per creare un personaggio altrettanto determinato e, a suo modo, violento.
L'epoca e il contesto della genesi dei due personaggi sono identiche: un signore della mafia stermina la famiglia d'origine e per l'unico sopravvissuto non può che iniziare un viaggio lungo ed estremo, non solo geograficamente. Ma Wood è un genio nel costruire storie intricate, al pari dei ben più noti Jodorowsky e Moore e in quel primo episodio pone l'attenzione su quella che sarà la motivazione interiore estrema di
Savarese è questo messaggio. La sua tragica vendetta sulla mafia è il sogno che i siciliani onesti (molti più di quelli disonesti) vorrebbero realizzato per sempre.
L'epopea di Savarese è, come quelle di Nippur e di Dago, un gioiello dell'historieta. Le idee delle singole storie non sono mai scontate e l'amore, la passione che l'autore pone nella cura dei dettagli del contesto storico è la solita: stupefacente. Mandrafina poi, col suo tratto particolarissimo fatto di bianco accecante e nero totale come la notte, sembra mettere assieme una sequenza di fotografie fatte con l'ausilio del flash, come quelle della polizia scientifica. Nulla è lasciato al caso. Una serie che è degna d'appartenere alla storia del Fumetto Mondiale.
Ma c'è altro, nascosto sotto l'evidenza di uno stupore e della voglia che quanto si sta per leggere non finisca mai. Un messaggio potentissimo che, per chi come me, siciliano, cresciuto all'ombra ambigua della saga corleonese, restituisce al popolo dell'Isola più meravigliosamente selvaggia e violenta del mondo quella dignità di cui necessita. Il bene trionfa sempre. Quindi non quella compiaciuta rassegnazione, quella nobilitazione dell'orrore che Coppola costruisce nei tre magnifici e sontuosi episodi de "
Savarese è questo messaggio. La sua tragica vendetta sulla mafia è il sogno che i siciliani onesti (molti più di quelli disonesti) vorrebbero realizzato per sempre.
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