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Addio, May . . . recensione di Martina Galea Il primo, sincero faccia a faccia tra May e Janet dà via al tanto atteso colpo di scena: il cambiamento è arrivato, questo è l'ultimo albo con la cara, vecchia Legs.
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Mentre Serra, storico creatore di Legs, ci ha mostrato il passato della nostra Agente Alfa in un albo appassionante come "La regina bianca" (LW SP1), e Piani si è fatto carico di buona parte delle sue missioni presenti, con albi più o meno gradevoli come "Toys" (LW 13) e "Sangue a Key Bay" (LW 57), a Ostini è spettato il compito forse più delicato e difficile, quello di rappresentare la Legs umana e i sentimenti che ruotano intorno al triangolo Legs-May-Janet, ponendo le basi di un nuovo futuro. L'impresa è doppiamente difficile: da un lato c'è l'innata tendenza di casa Bonelli a gestire in modo manicheo e senza eccessivi dettagli i rapporti sentimentali. Un estremo è Martin Mystere, innamorato fedelissimo che si sposa in sordina, l'altro Dylan Dog, che cambia donna ad ogni albo. In un limbo anonimo e poco definito, Nathan Never, i cui grandi amori tendono sempre alla tragedia, e che spariscono improvvisamente da un albo all'altro, oppure l'incerta Julia, che per mesi non sfiora neppure il tema, e che poi in un albo solo bacia due uomini diversi.
L'unico che ha saputo gestire la situazione è stato Ostini: è Piani che introduce Janet (in "Traffico d'armi" - LW 43), ma è Ostini che delinea il complesso rapporto tra lei e le due Agenti Alfa. L'albo più atipico della serie, "Gli amori difficili" (LW 51), è proprio suo, ed è l'unico che fa davvero uscire Legs dalla corazza in cui Serra e Piani l'hanno chiusa. Non poteva che essere Ostini, quindi, a sciogliere il nodo e a traghettare Legs verso il primo, grande cambiamento della testata. Legs, in realtà, è quasi un personaggio secondario in quest'albo, dove il mattatore, Mike Mirror, domina la scena nella trama principale, e le due vere protagoniste, Janet e May, hanno finalmente la possibilità di conoscersi. Le due sono, paradossalmente, un enigma per loro stesse e per il lettore: sappiamo tutto della loro brillante carriera, ricordiamo i casi che hanno risolto, di May conosciamo a memoria persino il passato. Tuttavia, noi, come loro stesse, ignoriamo i loro sentimenti e i loro desideri.
Speculare a lei, Janet, che spesso è stata considerata solo una caricatura di Lara Croft, con ben pochi appigli su cui ragionare per capire il personaggio. "Traffico d'armi" (LW 43) ce la presenta come una dura, estremamente simile a Legs, che non ha problemi a frequentare gli uomini, e che ha un forte legame con la nostra Agente Alfa. Altro? No. Il suo passato? Il suo presente? Dove vive Janet? Noi-May non lo sappiamo, Janet compare saltuariamente, con ben poche spiegazioni: i sempre molti, troppi, autori che lavorano su Legs la inseriscono ogni tanto, spesso la dimenticano, e in definitiva, lasciano sempre in sospeso la situazione.
...e mentre Ostini dà voce ai sentimenti, Mirror negozia, Levin minaccia, il S.I.M. insabbia e la storia accompagna con un ritmo perfetto i dialoghi di Janet e May. Pazienza se la vicenda e i toni ricordano moltissimo film già visti, la vera storia è quella narrata tra le righe, ed è quella che ci lascia commossi al termine della lettura, mentre salutiamo May e la Città Est, compagne costanti di 10 anni di avventure.
Atzori, devo essere sincera, non mi è mai piaciuto, ho sempre trovato i suoi disegni statici e inespressivi, adatti a delle copertine, che congelano l'azione, ma assolutamente inadeguati ad una testata dinamica come Legs. Tuttavia, stavolta devo parzialmente ricredermi, e dare una valutazione positiva: pur non avendo i livelli di resa espressiva di una Lazzarini o una Denna, Atzori si impegna al massimo nel dare vita ai personaggi e farli muovere in maniera fluida. Ne risultano tavole armoniche, che nel complesso si lasciano leggere e accompagnano piuttosto bene i testi. I primi piani e le espressioni restano ancora schematici e rigidi, quasi freddi, ed è un peccato, in un albo dove la mimica facciale è l'unico veicolo dei molti sentimenti presenti.
Buona la copertina di Atzori, che, conoscendo perfettamente il contenuto dell'albo, è riuscito a rendere molto bene una delle scene più ritmate della storia. Un albo di commiato, che saluta May, Darver, l'Agenzia Alfa e spiana la strada ad una nuova vita tutta da scoprire. Terminata la lettura, il primo pensiero è stato uno spontaneo ringraziamento ad Ostini, l'unico che abbia saputo rendere davvero vivi i sentimenti di Legs, May e anche Janet, con le loro fragilità e i loro dubbi, personaggi che troppo spesso sono stati, purtroppo, caricaturizzati e abbandonati a lato. Quindi...un sincero "grazie", Alberto, e torna presto su Legs!
Vedere anche la scheda della storia.
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