

Magico Vento 125-127
Scheda IT-MV-125
- Skinwalkers
valutazione (6,5,5) 82%
Scheda IT-MV-126
- Covo di Victorio, Il
valutazione (4,4,4) 65%
Scheda IT-MV-127
- Occhi del falco, Gli
valutazione (4,3,3) 52%
Il primo aspetto che emerge dalla lettura è che Magico Vento sembra ritrovare se stesso unendosi agli Apache, sensazione suffragata dal fatto che si riappropria pienamente delle sue arti magiche, perse alla fine dello scontro con
La parte maggiormente apprezzabile è quella che ripercorre i fatti storici, ripresentati da Manfredi come suo solito coniugando verosimiglianza e scorrevolezza del racconto, e riuscendo pienamente a rappresentare le contraddizioni dell'America dell'epoca. E' la figura del
E un Magico Vento più abbattuto e fatalista del solito, quasi comprenda linutilità della propria strenua lottaGli stessi indiani hanno ovviamente un ruolo fondamentale, e fra tutti emerge la figura dolente del vecchio
Del tutto particolare è invece il ruolo affidato agli stregoni Navajo ribelli, gli Skinwalkers. Raccontandoci infatti degli effetti dell'epurazione degli sciamani avvenuta nel 1878, Manfredi fa un'invasione di campo nel settore generalmente di competenza del più famoso personaggio bonelliano, Tex, nello stesso tempo agente indiano e condottiero di quella nazione. Lo fa ovviamente appropriandosene e presentando la storia da par suo, facendola diventare una perfetta vicenda di Magico Vento, in cui elementi horror, fantastici e storici si fondono in un racconto di notevole spessore e con non poche chiavi di lettura, prime fra tutte il destino del piccolo
Trattandosi di tre storie distinte, sono state naturalmente realizzate da tre differenti artisti, di cui due debuttanti sulla serie. Nespolino realizza probabilmente l'opera più appariscente, illustrando con dinamicità le numerose scene d'azione del numero a lui destinato, come l'inseguimento sul tetto del treno in corsa e la scalata al Picco dei Fulmini. Interessante la collaborazione di Della Monica, incaricato di rappresentare le ambientazioni western tradizionali, come Fort Apache, e perché rinverdisce la collaborazione con Manfredi risalente ai tempi di Gordon Link, il momento dell'esordio dello sceneggiatore nel mondo del fumetto. Siniscalchi sacrifica all'estrema sintesi del suo tratto attuale anche le esigenze narrative, riuscendo egualmente a raggiungere un risultato sufficiente.
Magico Vento si arrampica
Tavola di Nespolino, Magico Vento 125, pag.86
(c) 2009 Sergio Bonelli Editore

Si tratta di numeri interlocutori, in cui è lentamente imbastita la trama che porterà alla conclusione della serie, lasciando determinati segnali, come il ritorno degli Antichi, ma che ribadiscono ancora una volta di più la capacità di Manfredi di trovare nuovi spunti e chiavi di lettura, riscrivendo la Storia americana.
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