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riflessioni sull'epopea di Nolitta con cui Mister No si è congedato dai lettori
Recensione di C.Di Clemente, M.Cappelli, V.Oliva, S.Sestieri | | misterno/
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Articolo
- Mister No come un romanzo
la vita spericolata di un grande personaggio - Mister No e la giungla: un destino cui non ci si può sottrarre?
riflessioni sul futuro del pilota amazzonico dopo il ritorno a Manaus
Articolo
- Mister No: un tentativo di cronologia
tre o quattro cose che sappiamo di lui
Scheda IT-MN-364-379
- Qualcosa è cambiato
il progresso arriva a Manaus
"Un tipo simpatico e un po' stravagante, eccezionale protagonista di meravigliose avventure"Con queste parole Mister No, alias Jerry Drake, veniva annunciato nella primavera del 1975.
E sin da quelle prime, buffe immagini pubblicitarie (qui sotto riprodotte) che i lettori di western bonelliani trovarono in mezzo alle pagine a fumetti era in forte evidenza la carica di originalità del personaggio, autentico spartiacque nell'evoluzione delle testate di quella che sarebbe diventata la Bonelli Editore tracciando, di fatto, la rotta per figure come Martin Mystère o Dylan Dog, molto diverse dal classico eroe tutto d'un pezzo.
Lo scenario delle storie di Mister No, innanzitutto, andava a spezzare la regola del western in cui si muovevano i protagonisti di allora, da Tex a Zagor, dal Comandante Mark al Piccolo Ranger, spostandosi nell'originale, evocativa e suggestiva cornice della foresta amazzonica e del Sudamerica in generale. Il contesto storico, gli anni cinquanta del ventesimo secolo, era poi quasi "contemporaneo" a quello dei lettori.
Questioni temporali e di locations a parte, è soprattutto nella caratterizzazione del protagonista che si racchiude la forte innovazione di questa serie. Mister No è il primo anti-eroe della casa editrice, vale a dire una persona che di mestiere non si occupa di riparare i torti o che, in nome di qualche missione che ha scelto di intraprendere, ha dedicato la sua vita alla giustizia. Ricco di pregi, difetti e contraddizioni, è una figura realistica ed umana che subisce sconfitte e ne esce con il sorriso sulle labbra, che ha rigettato lo stile di vita del successo e del denaro che, dopo la seconda guerra mondiale, si stava imponendo nel suo paese d'origine e che si riconosce in pochi ma essenziali valori, tra cui l'amicizia e l'importanza di agire nel giusto.
Un'altra importante caratteristica del personaggio che fa da rottura con il passato è il rapporto con le donne. Se Tex è fedele alla memoria di
La serie mensile di Mister No è terminata nel dicembre 2006 dopo un lungo periodo di medioevo narrativo legato all'infelice rapporto tra gli autori che si sono succeduti a Nolitta ed il contesto amazzonico, saltuariamente interrotto da brillanti storie isolate o cicli al di fuori della grande foresta pluviale (come l'eccellente trasferta africana o la coraggiosa saga di New York). Dopo il ritorno "definitivo" in
Ma non intendiamo, con questo articolo, disquisire sui perché e per come la serie ha chiuso, come si fa con i "coccodrilli", anche perché quello che già si scriveva dieci anni fa sulla salute della serie ha mantenuto, purtroppo, la sua attualità. Vogliamo tornare con la mente, invece, in questi giorni in cui il pilota nordamericano torna in edicola con uno speciale inedito ed una nuova ristampa, alla monumentale saga scritta da Sergio Bonelli con cui la serie regolare di Mister No si è congedata dai suoi lettori.
Lacrime di coccodrillo nella vignetta finale
disegni di Roberto Diso, da Mister No n.379
(c) 2006 Sergio Bonelli Editore
Un "lungo addio" fortemente documentato e simbolico, in cui la "morte" dell'Amazzonia come terra dell'Avventura, sottoposta ad una politica economica di sfruttamento intensivo, si accompagna alla "morte" (editoriale) del personaggio, incapace (almeno per la visione di Bonelli) di trovare una nuova collocazione al di fuori di essa e di avere esaurito gli elementi di interesse.
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