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Un grande amore dal passato, con un futuro già segnato.
Un amore per Java!!
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Primo lavoro di Paolo Morales come autore completo, alla Sergio Bonelli Editore, e subito un ottimo lavoro. L'autore romano prende spunto da un capitolo (Surah XXVIII) del Corano, dove si narra della Regina di Saba (denominata Bilqis) e del re Salomone, così come da lui stesso narrato dalla pag. 70 a pag. 86 dell'albo n.188. Morales sfrutta questo passo del Corano per costruire una trama brillante ed intrigante, che riesce ad interessare il lettore dall'inizio alla fine. Splendida la costruzione dell'amore che nasce tra Maria Ossowiecki/Regina di Saba e Java/Salomone, amore sì figlio della reincarnazione della ragazza in Bilqis e dalla somiglianza di Java con il re saggio, ma anche profondamente diverso da quello passato, visto che ciò che fa innamorare Maria non è più la saggezza di Salomone, ma la semplicità e la spontaneità del Neanderthaliano amico di Martin.
La storia è un po' sui generis: vi troviamo un Martin diverso dal solito, meno logorroico e meno protagonista, visto che il vero eroe di questa storia è il suo fido e silenzioso amico; una storia che mette in risalto la grande amicizia tra i due uomini... Ben caratterizzati anche gli altri personaggi di contorno.
Per le varie curiosità vi rimandiamo alla Scheda della Storia.
La coppia di disegnatori, Morales e Grimaldi, è veramente ben assortita. Infatti, grande è la capacità di Paolo Morales di dar vita ai personaggi, con una gamma infinita di espressioni diverse. Esempio lampante è Java, il fedele amico di Martin Mystère che (diversamente dal solito), oltre ai soliti grugniti, per esprimersi fa ricorso a tutta la sua capacità espressiva, quasi sempre indicatrice di sentimenti positivi nei confronti di Maria Ossowiecki, di cui si innamora perdutamente. L'architetto Fabio Grimaldi, poi, rende al meglio gli sfondi cittadini e non, ogni qualvolta ci sono dei particolari architettonici da ripassare a china, dopo che il buon Morales li ha abbozzati a matita. Belle inoltre le varie sfumature di nero che Morales rende al meglio, con l'uso di pennarelli secchi nel ripasso a china. ![]() ![]() ![]()
Ben fatte le copertine (albi n.187 e 188) realizzate da Giancarlo Alessandrini,
soprattutto quella del primo albo, "Il sarcofago di pietra", molto solare e dinamica, ben
colorata. Complessivamente proprio una storia ben riuscita. Ed ora non ci resta che
attendere la prossima che Morales sta gia preparando. In definitiva, finalmente una
storia, non realizzata da Alfredo Castelli, degna del miglior BVZA.
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