ubcfumetti.com
Indice del SitoNovità !Cerca nel SitoScrivi a uBC
MagazineMonitorArticoli








cliccare per ingrandire
(cliccare 33k)
cover vol.7
La forza della Space Opera

articolo di Luca Cerutti


In un mercato privo di particolare entusiasmo come quello del fumetto italiano (diciamo: degli oggetti culturali in Italia), le giovani case editrici hanno, spesso, una sola opzione per sopravvivere: ovvero quella di giocarsi il tutto per tutto. Del resto, nel momento stesso in cui hanno stipulato il contratto con la tipografia e chiesto le autorizzazioni al Tribunale competente, hanno già azzardato ben oltre la prudenza.
Alla Shin Vision, questo lo devono avere ben chiaro, vista l'offensiva di tutto rispetto che hanno lanciato.
Abbiamo già parlato del battagliero "Pilgrim Jager", più o meno in contemporanea con questo articolo, potrete leggere del coraggioso "The Calling", e si attende di saggiare la robustezza di "Gunslinger Girl", ma il dato di fatto è che l'avanguardia di questa offensiva è stato proprio questo "Rai: La leggenda degli eroi delle guerre galattiche".
L'introduzione militaresca non è casuale dal momento che ci troviamo di fronte ad una "Space Opera" a fumetti.

In giro per la rete..
Shin Vision
Rai
il sito italiano ricco di informazioni
Il catalogo dell'edizione

Per descriverla brevemente, diremo che la "Space Opera" è quel genere fantascientifico che inscena civiltà aliene diffusesi quasi sempre su distanze extrasistemiche (ovvero al di fuori di un singolo sistema solare) e, a volte, anche extra-galattiche. Normalmente queste civiltà presentano un'ampia diversificazione di specie senzienti e, altrettanto spesso, vengono presentate in un punto di crisi della storia del loro sistema politico, spesso modellato sul feudalesimo terrestre. Un esempio classico di "Space Opera" è "Star Wars".
Di questo genere Joji Manabe è uno dei più appassionati cantori nel campo del fumetto mondiale, avendovi dedicato quasi tutta la sua carriera (ricordiamo in particolare "Outlanders" e "Drakuun") con sporadici sconfinamenti in generi pseudostorici e meno sporadiche produzioni nel campo delle "doujinshi": parodie (spesso erotiche o direttamente pornografiche) di fumetti famosi.
In questa produzione, però, "Rai" si presenta quasi subito come un caso peculiare, tanto per il "respiro" e la vastità dell'opera quanto per il rigore con cui viene affrontato il tema. I lettori delle precedenti opere di Manabe conosceranno senza dubbio la passione di questo autore tanto per l'alleggerimento comico delle situazioni, quanto, e soprattutto, per le BWBS (Beautiful Women with Broad Swords: Bellissime Ragazze con Spadoni): la protagonista indiscussa della "Manabe-Opera" era sempre una ragazza tanto bella quanto feroce in combattimento, a cui affiancare un numero variabile di sue degne compari/avversarie, un maschio sottomesso e imbranato con come unico pregio una sovrumana resistenza alle catastrofi, un alieno buffo ad uso intermezzo comico.
Questi tratti caratteristici vengono drasticamente ridimensionati in quest'opera. Sono sempre presenti le donne forti e volitive, si intravedono spesso sullo sfondo buffi alieni, ma il proscenio è riservato ad un protagonista maschile di indubbia presenza: Ryuga Rai. Rissoso ex-contadino divenuto soldato, violento, arrogante, insofferente dell'autorità, ambizioso e determinato, il ragazzo è il compendio dell'uomo d'arme e di ventura. Manabe ci mostra gli inizi della sua carriera, i suoi primi atti di eroismo militare che lo portano ad attirare l'attenzione di Ikky Danjyo, spregiudicato signore feudale che, in una galassia molto simile al Giappone del "Bakufu" (l'era di disordini che seguì alla fine del potere imperiale in favore degli "Shogun", i signori della guerra) è riuscito a unificare la metà della galassia conosciuta come "Cielo del Nord". Gradito alla figlia del suo signore, Reika, Rai ha anche la fortuna di salvare la vita di quest'ultimo da un'incursione a sorpresa dell'esercito del "Cielo del Sud" guidato da DokuganRyu Masamune, una donna che ha assunto il controllo del regno militarmente più potente di quella zona in vece del fratello Toramaru, ancora minorenne.
Grazie al suo ardimento, il ragazzo diviene comandante dell'avanguardia nella forza armata condotta dalla Shiten'O (i generali delle quattro direzioni, i capi supremi dell'esercito) Roha, l'unica altra donna del fumetto a ricoprire un ruolo attivo di primo piano.

"Si potrà sorridere di fronte a questa galassia (Hollywoodiana, appunto), in cui non vi è principessa che non sia bella, ma non siamo certamente di fronte ad un innovatore quanto piuttosto ad un bravo artigiano con uno stile pulito e appassionato"    

Descrivere la trama di "Rai" è un'impresa ardua, infatti il soggetto si dipana come un trattato storico, con dichiarazioni di guerra, battaglie campali, improvvisi rovesci di fortuna, cambiamenti di alleanze, tradimenti e colpi di stato. E, mentre sullo sfondo i feudi galattici (Gojyo per il Cielo del Nord; Ren, Chi e il Regno dei Barbari per il Cielo del Sud) cambiano i loro rapporti di forza, seguiamo l'evolversi della fortuna del protagonista: prima soldato, poi comandante, quindi generale e, da ultimo, signore feudale di una zona commerciale lontana dalla prima linea, designato come futuro sposo dell'ultima discendente del vecchio impero Shimon a cui, tra l'altro, uccise il padre adottivo nella sua prima impresa eroica. Gli ultimi volumi pubblicati ci mostrano il momento in cui Rai comincia il suo percorso per aspirare al controllo della galassia anche grazie al sodalizio stretto con Daigakuya Shishin, figlio di ricchi commercianti e machiavellico stratega e politico.
A tale e tanto soggetto, corrisponde una sceneggiatura che rende giustizia all'esperienza fatta da Manabe nel campo che gli è più congeniale: i dialoghi restituiscono tanto i leziosi formalismi dietro cui i cortigiani celavano i loro intrighi che la concitazione di un campo di battaglia. Il carattere dei personaggi è ben delineato dalla narrazione e il loro agire coerente, anche se, a voler trovare un difetto, essi rischiano sempre di cadere nel "tipo": il combattente, lo stratega, il diplomatico, il parvenu. A scongiurare questo rischio provvede l'umorismo di Manabe anche se, come si è detto, con molta più parsimonia che in altre sue opere.
Il vecchio fan di Manabe, certo resterà sconcertato di fronte all'allontanamento dalla ribalta delle donne d'armi, ma questo non può che favorire il respiro corale a cui partecipa un "cast" di diverse decine di personaggi.
Infine, ultimo elemento necessario di una Space Opera, gli scontri armati che l'autore introduce come farebbe una ricerca di storia militare per poi entrare nel vivo della battaglia descrivendo prima l'espandersi deflagrante degli scontri di artiglieria e poi gli angusti e claustrofobici spazi del corpo a corpo. Anche perchè, sempre in ossequio alle regole del genere: gli scontri tra navi spaziali (rappresentate come corazzate) sono portati avanti a suon di cannoni, mentre gli scontri di fanteria sono quasi unicamente all'arma bianca.

cliccare per ingrandire
(cliccare 35k)
Rai e Roha:
ambizione contro dovere.
(c) 1993 Joji Manabe

cliccare per ingrandire
(cliccare 40k)
Daigakuya Shishin:
intelligenza spregiudicata
(c) 1993 Joji Manabe

cliccare per ingrandire
(cliccare 35k)
Masamune e il suo esercito.
(c) 1993 Joji Manabe

Nota: senso di lettura da destra a sinistra

Ben pochi appunti, infine, possono essere fatti ad un veterano come Manabe il cui tratto può piacere o non piacere, ma sulla cui professionalità non vi sono dubbi. La costruzione di tavola, collaudata, ha un taglio tipicamente "hollywoodiano". Si muove cioè, per meglio chiarire ai lettori (che già mi avranno visto usare questo termine), tra il primo piano più adatto a rendere i sentimenti dei protagonisti, fino al Campo Medio per rendere le scene di gruppo, riservando i Campi Lunghi e Lunghissimo per le panoramiche sui palazzi del potere o sugli spazi sconfinati della galassia.
Per quanto riguarda il design dei personaggi e dell'ambientazione, gli estimatori dell'autore potranno contare una volta di più sui suoi tratti caratteristici. Con un tratto ereditato dalla "Regina dei Manga", Rumiko Takahashi, Manabe descrive giovani robusti dal volto aperto, tarchiati veterani coperti di cicatrici, possenti felini antropomorfi feroci ed eleganti e, sempre e comunque, belle principesse e guerriere che, per quanto use alla spada e alla polvere da sparo, non perdono nulla del loro fascino, intriso di ingenua dolcezza o di navigata malizia che sia.
Certo, si potrà sorridere di fronte a questa galassia (Hollywoodiana, appunto), in cui non vi è principessa che non sia bella fisicamente e umanamente, rendendo i matrimoni di convenienza un vero piacere, ma, come detto, non siamo certamente di fronte ad un innovatore quanto piuttosto ad un bravo artigiano con migliaia di tavole alle spalle e uno stile pulito e appassionato.

Infine, una nota di merito, che concedo molto raramente, alla casa editrice che, per un prezzo contenuto, mette a disposizione del pubblico dei volumi confezionati con la cura che meritano. Recensendo l'interessante "Kilyon" [cfr. articolo] prima assoluta della Disney/Buena Vista Italia nel campo della più blasonata Fantascienza "Di Frontiera", Vincenzo Oliva affermava, giustamente che è una scelta certamente coraggiosa pubblicare fantascienza in un periodo in cui le pubblicazioni di questo genere stanno perdendo terreno. Non resta che sperare che, con un tale e tanto doppio impatto, i lettori italiani riprendano il gusto degli spazi siderali.


Rai di Joji Manabe & Studio Katsudon (testi e disegni)
(Shin Vision) 215 pp. circa b/n, Euro 5.60, senso di lettura giapponese, pagine iniziali a colori su carta patinata, sovraccoperta plastificata, serie completa in 27 volumi, periodicità: mensile.
 

 


 
(c) 1996 uBC all right reserved worldwide
Top
http://www.ubcfumetti.com §