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OoB: Pubblicato su Marvel Mega nn.6/7 dalla Marvel Comics Italia
" Elektra Saga "
7/7
Titolo originale: "The Elektra Saga". Totale percentuale, se applicato: 91%


"Tu ora conosci le arti della lotta, Elektra, ma non hai la pace... C'è un luogo, dove uomini che sono più che uomini riposano e studiano... Dove guerrieri di un nobile ordine hanno raggiunto la totale pace dello spirito. Ma non lo troverai, a meno che tu non vaghi senza meta, senza speranza.. Finchè involontariamente non vi perverrai..."

". .E scalerai un muro che non può essere scalato"
recensione di Daniele Alfonso




Soggetto
(1k)
7/7
Frank Miller Frank Miller: l'uomo che ha dato nuova linfa alla serie di Daredevil, che ha firmato "Il ritorno del cavaliere oscuro" per la DC Comics, che ha creato il personaggio di Elektra. Il suo nome ormai è celeberrimo. Praticamente, ogni suo lavoro merita di essere ricordato, e questo non fa eccezione.

Elektra è un personaggio stupendo, per la sua intensa carica umana, per il suo eterno conflitto interiore; sempre in bilico sul ciglio dell'abisso della completa corruzione, in cui evita di sprofondare grazie a un residuo di bontà che sopravvive nel suo animo. Pur rifiutando l'amore di Devil, non è in grado di respingerlo completamente, e si ritrova a dargli man forte anche quando non vorrebbe, e a combatterlo senza avere il coraggio di ucciderlo. Analogamente, Devil viene meno alla sua missione di giustiziere, rifiutandosi di consegnare alla legge una spietata assassina quale è Elektra, la cui intera vita è sintetizzata nelle didascalie che introducono questa recensione: Elektra vaga per il mondo, cercando - forse inconsapevolmente - una salvezza che le è negata sino alla fine della storia. E' allora che il destino, sotto le spoglie dell'amore di Devil, le dona quella purezza che ha sempre desiderato, in un finale stupendamente intenso e struggente.

Sentimentalismo a parte, rimane il dubbio che Miller alla fine abbia un po' esagerato: a parte i superpoteri dei ninja, forse un tantino eccessivi, non si capisce proprio come Devil sia stato in grado di "purificare" Elektra. Possibile che "lo sciocco" Murdock sia riuscito a mettere in pratica una tecnica che pare sconosciuta perfino a Stick? Mah!

Oltre a Elektra e a Devil, sono molti altri i personaggi che danno vita a questa storia. Anzitutto Kingpin, il re del crimine di New York, la cui unica debolezza è l'amore verso la moglie Vanessa, e che intrattiene un ambiguo rapporto con l'uomo senza paura, il suo nemico di sempre: "Abbiamo bisogno l'uno dell'altro, Devil. Siamo soci in qualche modo. Siamo il potere in questa città". Fra tutti gli altri, merita una menzione d'onore Kirigi, il ninja immortale, che, pur senza pronunciare una sola parola, riempie parecchie tavole con la sua fortissima presenza. La scena in cui arranca per le strade di New York con una spada che lo trafigge da parte a parte è impressionante.

Sceneggiatura
(1k)
6/7
Frank Miller
(Traduzioni di
M. M. Lupoi,
P. Mascia,
A. Plazzi e
P. P. Ronchetti)
Questa saga è il risultato di un montaggio di tutte le sequenze degli episodi di Daredevil in cui compare Elektra, montaggio eseguito sotto la supervisione di Miller, che ha anche adattato disegni e dialoghi in modo da ricreare una storia pulita e scorrevole. Il risultato è buono, ma non perfetto. Il personaggio di Devil, nonostante sia il coprotagonista, viene inevitabilmente un po' trascurato, e ci si trova a leggere alcune sequenze che lasciano parecchi punti interrogativi. Ad esempio, a un certo punto Devil viene ferito a causa di un'esplosione, ma questa scena purtroppo non viene mostrata. In un'altra sequenza, si trova immerso in una vasca isolante perchè i suoi supersensi sono impazziti, ma non si capisce bene come questo sia potuto succedere. Così come non sappiamo esattamente perchè Vanessa, la moglie di Kingpin, sia scomparsa. Sarebbe bene andare a rileggersi i vecchi episodi di Devil della Star Comics, ma chi li possiede ovviamente non ha bisogno di comprare "Elektra Saga". A pag.56 del secondo volume c'è anche un errore di montaggio: in una vignetta si vede Devil che parla con Kingpin, in quella successiva Matt Murdock scava in un cimitero per riesumare il corpo di Elektra, e la didascalia dice "Intanto..."!

A parte questo, che comunque mi costringe ad abbassare il voto a 6/7, non si può non ammirare lo stile di Miller: le drammatiche scene senza parole, le crude sequenze di lotta abilmente coreografate, gli emozionanti dialoghi, le didascalie quasi poetiche. Miller è un maestro nel trasmettere al lettore emozioni e sentimenti, e sembra quasi incredibile che abbia iniziato la sua carriera nel mondo del fumetto solo come disegnatore. E' innegabilmente un buon disegnatore, ma è soprattutto uno sceneggiatore di enorme talento.

Da notare, la classica simbologia alto=puro e nobile, basso=corrotto e ignobile: il tempio di Stick si trova in un luogo elevato sulle montagne, e quando Elektra entra nella Mano viene calata in pozzo per la prova di ammissione.

Riguardo alla traduzione, non dubito che sia ben fatta, anche perchè non ho gli originali americani, ma un particolare è criticabile: a pag.11 del primo volume una didascalia dice "Scalerai un muro che non può essere scalato", ma non si tratta di un "muro": è la parete di una montagna. Dato che il titolo del primo episodio è appunto "The wall", evidentemente "muro" è una traduzione letterale della parola "wall", mentre "parete" (di una montagna) si dice "face". Ciò non toglie che parlare di muri mentre Elektra scala una montagna suoni un po' male.

Disegni
(1k)
6/7
Frank Miller
(Chine di Klaus Janson)
Basta osservare i volteggi di Devil fra i palazzi di New York per ammirare tutta la bellezza dei disegni di Miller. L'uomo senza paura si libra nell'aria con un'agilità, una potenza e un'eleganza sorprendenti, sottolineate dall'aderente costume che rivela la perfetta muscolatura. Bellissime le numerose scene di lotta (Elektra contro Devil, contro Kirigi, contro Bullseye...), in cui i personaggi fanno sfoggio di una tecnica di combattimento oltre il credibile, ma proprio per questo affascinante.

Le vignette senza dialoghi nè didascalie sono parecchie, e notevolmente coinvolgenti (una per tutte: la scena in cui Bullseye trafigge Elektra), grazie anche alla bella colorazione che spesso astrae i personaggi dall'ambiente in cui si trovano, proiettandoli in una dimensione in cui la lotta per la vita e i sentimenti sono le uniche cose che contano. Bello anche il layout, con quelle piccole vignette frammentate che danno un tocco in più. Le pagine memorabili sono troppe per poterle citare tutte!

C'è anche da dire che non tutte le tavole sono ugualmente ben fatte: lo stile appare qua e là discontinuo, sia nei volti dei personaggi sia soprattutto nella colorazione, che a volte si fa un po' troppo carica di toni cupi.

Copertine
(1k)
2/3
Frank Miller,
Klaus Janson
Discrete, ma un po' deludenti: i disegni della storia sono decisamente migliori. In copertina, Miller usa un tratto molto diverso e le pesanti ombreggiature sono eseguite con dei semplici retini a righe o a punti, senza sfumature di colori. Molto suggestivo il leitmotiv dello sfondo con i ninja che combattono, che prosegue dalla prima alla quarta di copertina.

Complimenti ai redattori della Marvel Italia per aver inserito anche le cover interne, ma si meritano anche una tiratina d'orecchie per non aver indicato i titoli originali delle quattro puntate: così sappiamo solo che la prima si intitola "The wall" e l'ultima "Resurrection". E le altre due?

Overall
(1k)
3/3
Questa "Elektra Saga" mi ha fatto un po' penare! La prima parte è stata pubblicata su Marvel Mega N.6 del Novembre '96, e a partire da Gennaio ho scrutato in tutte le edicole alla ricerca della seconda parte, ma inutilmente. Quando ormai mi ero rassegnato all'idea di averla persa, ecco apparire, a fine Febbraio, il numero 7. La spiegazione è semplice: Marvel Mega è passato dalla periodicità bimestrale a quella quadrimestrale. Questo mi dispiace (le vendite non vanno bene?), ma allo stesso tempo mi sento anche sollevato: non potevo proprio perdonarmi di aver perso un fumetto come questo! ;-)


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