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Certo che ai giorni d'oggi la vita è dura anche per i mostri...
Anche i mostri piangono
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La storia viene presentata nella posta con la seguente frase: "Piani e Mutti, per la gioia di tutti gli amanti del genere, hanno realizzato una storia con un terribile mostro". Sicuramente ci sono tanti particolari errati nella sceneggiatura (vedi scheda) ma non è il caso di guardare le pagliuzze quando c'e' una trave sopra il soggetto. Probabilmente chi scrive questa recensione non è un amante del genere letterario "storie con il mostro". Ma tutta la storia è statica, prevedibile, sa stucchevolmente di già visto il repertorio del mostro con l'anima: nella serie avevano già dato abbastanza in questo campo le storie 79 "Incubo nello spazio" e 86 "La lunga notte", storie che comunque tentavano di raccontare qualcosa. Questa prima avventura dopo la boa del n.100 ci offre una storia da dimenticare condita da dialoghi retorici e ridondanti. Mai lasciare che il lettore capisca qualcosa da solo, spieghiamogli tutto. Da brividi la sceneggiatura a pag.95 della morte di Andras magistralmente commentata da se stesso. Andy in questo numero è ridotto dallo sceneggiatore ad un vero beone (rileggete pag.32, pag.44 e pag.57). Un appello agli sceneggiatori: uccidetelo vi prego, ormai è come un cavallo da corsa ferito, l'ombra del personaggio che poteva essere. Putroppo anche i disegni vedono un Mutti che continua la parabola discendente e poco si può aggiungere al commento delle prove precedenti (vedi ad esempio recensione dell'almanacco 98). Volti sgraziati e anatomie dubbie (tanto per citare qualcosa Andy Modigliani a pag.32, Skotos che cambia fisionomia tre volte tra pag.82 e pag.83, la prospettiva della prima vignetta di pag.96 con Legs pupazzetto ad un metro da Nathan).
Vedi anche la scheda della storia.
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