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Ma lo sapete quanto costa l'affitto dell'Alfa Building
e l'assicurazione incendio e furto per i flyer?...
C'e' del marcio all'Agenzia Alfa
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Parte con quest'albo la "Saga Alfa" una serie di 5 albi collegati in cui verranno sviluppati alcuni fili lasciati aperti nei numeri scorsi e che arriverà a cambiare il volto della testata. Come è noto, Nathan non è più motivato a rimanere all'Agenzia Alfa (la motivazione storica era il pagamento delle cure della figlia Ann). La stessa Agenzia Alfa non ha più il fascino di un tempo: la "grande" agenzia dell'immagine iniziale risulta composta sempre dai soliti quattro gatti, il duro Reiser è diventato un cuore tenero come Paperone, Andy Havviland (l'unico comprimario fuori dal gruppo iniziale che abbia attirato l'attenzione) è un beone. Su Branko e Sanders stendiamo un velo pietoso. Le colonie spaziali (e i temi sociali) dormono. I tecnodroidi attendono solo il capitolo finale.
Era necessario quindi che gli
sceneggiatori trovassero nuove
motivazioni al personaggio e nel contempo
nuova linfa per la testata. Insomma, come spesso accade nel mondo del fumetto, arriva per il personaggio seriale il momento in cui si ha bisogno di novità e quindi ecco l'inesorabile momento dopo cui "niente sarà più come prima". Questa storia d'avvio ci svela ancora molto poco poichè tutto si riduce a scoprire che c'e' qualcosa nascosto nella cantina dell'Alfa Building (e in realtà questo già lo sapevamo). Nell'albo tanta azione, in verità non troppo fantasiosa e, putroppo, quasi sempre con una dinamica affatto chiara. La storia fila via liscia senza acuti e l'unica sequenza degna di nota è quella iniziale con il ritratto, molto "meddiano", di Cubby, la cui carriera si chiude a pag.18 nelle fauci di "Lara". Cubby è la classica mezza tacca che Medda ama dipingere nelle sue storie (sempre con ottimi risultati). ![]() ![]() ![]()
Casini torna dopo l'eccezionale 96 "La cortina del silenzio". Questa volta la prova è molto inferiore sotto tutti gli aspetti. Il tratto è più insicuro del solito sui personaggi, sia per fisionomia che espressività. Basti guardare ad esempio la sequenza finale (pag.94-98). Anche il dinamismo delle scene d'azione, punto forte di Casini, è qui meno incisivo: provate a confrontare pag.71 di questo n.104 con pag.42 del n.96. Comunque nel complesso una prova più che sufficiente, ma nettamente sottotono. ![]() ![]() ![]()
Troppo scura la colorazione della copertina di De Angelis. Per il resto, è ancora presto per valutare la saga.
Vedi anche la scheda della storia.
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