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Maori, leggende, visioni, un delitto brutale e un nuovo, intrigante, personaggio... un mix davvero coinvolgente!
Benvenuta, Asjia! O bentornata Legs?
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Con quest'albo, Alberto Ostini si conferma un soggettista, ma soprattutto uno sceneggiatore di ottimo livello all'interno della famiglia Bonelli. Ostini è di casa sia nella testata di Legs Weaver, per la quale ha realizzato uno degli albi migliori di sempre, Legs alle Olimpiadi, sia in quella di Nathan: suoi, ad esempio, Midnight blues e Chi è Solomon Darver?. Qui, Ostini confeziona una storia ricca di riferimenti e numerosi livelli di lettura. Innanzitutto, un plauso per il lavoro di accurata documentazione che si cela dietro le descrizioni dei Maori: ogni dettaglio è preciso, e ha dei riferimenti esatti nella tradizione neozelandese. Ad esempio, i tatutaggi: presso i Maori è costume che le donne si tatuino vicino alle labbra e sul mento, e così avviene anche nell'albo per Asija e la signora Teekhave.
Speculare alle ottime battute, troviamo la gestione delle vignette: Ostini alterna la classica suddivisione in 6 riquadri con altre tavole nelle quali troviamo una divisione più ariosa, per strisce orizzontali. Questo stile dinamico segue perfettamente il ritmo della storia, per cui in scene dai dialoghi serrati e dall'azione concitata troviamo vignette secche, che si succedono rapidamente, mentre nelle visioni, o nei momenti d'intimità, il tempo si dilata, e il disegno accompagna la riflessività delle parole.
In realtà, i Maori sono solo un espediente, sarebbero stati adatti anche i Sioux o i Vichinghi, l'importante era caratterizzare questo gruppo con la giusta dose di rabbia e orgoglio da cui estrarre un nuovo, intrigante personaggio: Asjia.
Ma... ...questo personaggio non ci ricorda qualcuno? Altrettanto grintoso e fiero? Altrettanto vicino a Nathan? A nostro avviso, Asjia è Legs, o meglio, la Legs dei primi albi di Nathan Never: la stessa rabbia, la stessa insofferenza verso il machismo, la stessa estrema fiducia in sè, lo stesso cinismo con una punta di dolcezza... Asjia è la vecchia Legs, e tutto ciò ci lascia pensare. [possibili spoiler sul futuro della serie] Stefano Piani, attualmente lo sceneggiatore principale di Legs, in una recente discussione di lista nella Mailing List [email protected] ha affermato che il distacco della nostra dall'Agenzia è nell'aria. Senza interpretare troppo le parole del buon Piani, mi limito a pensare che i cambiamenti previsti a breve (si spera) nell'universo di Nathan avranno ripercussioni anche sulla testata di Legs, per cui la prima Agente Alfa si allontanerà dall'Agenzia Alfa. Al lettore ipotizzare il futuro più adatto per Legs: un incarico nel SIM con Janet, un'agenzia privata con Jack Kahio, l'arruolamento nell'esercito, o chissà cosa. Quel che importa è che se Legs abbandonasse l'Agenzia e vivesse la sua vita solamente nella sua testata, sganciandosi totalmente da Nathan Never, nella serie rimarrebbe vacante un ruolo femminile importante, di una certa caratura, che certo non potrebbero riempire Janine o May (sempre che anche May non segua il destino di Legs...).
Ostini, quindi, pone l'ennesimo, minuscolo tassello nella preparazione dei Grandi Mutamenti (ormai possiamo mitizzarli con la lettera maiuscola! ;-) ), introducendo con classe un personaggio interessante, e costruendogli intorno una storia abbastanza equilibrata e dai toni quasi lirici.
Patrizia Mandanici realizza un ottimo lavoro: la sua capacità di sintetizzare le espressioni con poche ombre e rughe è, come sempre, eccezionale. Ne sono prova, ad esempio, le due immagini proposte, dove riusciamo a cogliere cinismo e velato dolore grazie a pochi, accurati tratti (specie nel caso di Andy).
La copertina non propone nessuna scena esatta della storia, però introduce gli elementi chiave della vicenda. Magari poteva essere più appropriata la figura di Asjia, invece di quella di Kebi. Complessivamente, un albo di gradevolissima lettura, che diventa anche importante se, come immaginiamo, Asjia diventerà un personaggio fisso della serie. Vedere anche scheda della storia.
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