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Nathan Never  n.68
" Il pianeta rosso "
(1k)
( 2 , 4 , 4 ) 1 + 2
39% equiv.
3/7
La storia termina con quest'albo e iniziava nel n.67 "L'enigma della caverna".


Judge Dredd e Flash Gordon su Marte? Cani che "ti fulminano con lo sguardo"? Doppio giochisti e militari deviati? Spore che viaggiano nello spazio e marziani verdi? Nooo! Molto di più...

Vedo rosso!!
recensione di Giovanni Gentili
Nathan Never



Soggetto
(1k)
2/7
Michele Medda L'interesse per questa storia stava nella attesa di scoprire come gli autori avrebbero raffigurato Marte nel mondo di Nathan. C'era da sviluppare quella che veniva promessa come un "insolita" organizzazione sociale degli abitanti di Marte e la storia della Exeter. Ho suddiviso la recensione del soggetto in tre parti: organizzazione sociale, storia della Exeter, svolgimento dell'avventura.

Organizzazione Sociale. L'organizzazione sociale di Marte risulta ben poco originale e di poco spessore:
  • L'ambiente caotico e pieno di creature strane e mutate (come il dottor Octopus, direttamente dall'Uomo Ragno) ricorda subito quello del film "Atto di Forza" con Swartzy a caccia di ricordi su Marte.
  • I commissari che sono "poliziotti e giudici nello stesso tempo" tratti direttamente dal mondo di Judge Dredd e non viene minimamente affrontato il discorso su come mai le autorità terrestri permettono una tale violazione dei diritti civili e non hanno preso il controllo amministrativo della colonia (ci sono un sacco di risorse da sfruttare!).
  • Per chiudere con l'organizzazione sociale rimangono solo i Gopher, che erano solo dei criminali esiliati dalla comunità, e adesso sono semplicemente una specie di mafia.
Sarebbe stato giusto fornirci particolari sulla rigida suddivisione dei compiti che una società chiusa e ridotta numericamente deve darsi necessariamente se vuole sopravvivere, e quindi caste, ecc. (per capire cosa intendo invito a leggersi il bel racconto di Asimov "Crumiro", del 1957).

Storia della Exeter. La storia della Exeter per l'ingenuità fa invidia ai primi racconti di Verne:
  • A pag.29 scopriamo che i coloni sarebbero partiti proprio in corrispondenza della grande catastrofe ambientale terrestre, temendo la distruzione.
    Ciò vuol dire che da oggi al 2024 (data della catastrofe nel nostro calendario) Medda prevede che saremo in grado di costruire astronavi come la Exeter, ovvero in grado di partire direttamente dal pianeta e affrontare un viaggio di due anni verso Marte.
  • La Exeter, così come è raffigurata da Bonazzi, è un razzo degno di Flash Gordon ma del tutto inadatto ad un viaggio interplanetario. Basta dire che non ha alcun sistema per generare artificialmente la gravità e difficilmente si può sopravvivere per due anni in assenza totale di gravità (soprattutto donne e bambini..).
    Comunque i passeggeri a pag.29 ci vengono mostrati attaccati al pavimento come in un traghetto. Inoltre c'e' il problema del cibo necessario ai due anni di viaggio. Questo è già difficile da risolvere per una missione di 4-5 persone, come quelle progettate per il 2010 (forse!) dalla NASA. Non si possono certo tirare in ballo dei replicatori "alla Star Trek" poiché non ce n'e' traccia nel mondo di Nathan.
  • A pag.30 salta fuori che avevano a bordo anche "impianti per rendere abitabile Marte" (sempre nel 2024 o giù di lì!) che non poterono usare perché distrutti al 70%. E allora perchè non rendere abitabile Marte al tempo di Nathan??
  • A pag.32 ci viene detto che, dopo il viaggio, "mascherarono il relitto per non essere disturbati nel caso qualche altro terrestre fosse sopravvissuto a quella che credevano una catastrofe globale.."
    Ma vi sembra credibile dal punto di vista psicologico che dei profughi in fuga dalla patria in balia di una catastrofe si vogliano nascondere invece di cercare di contattare disperatamente la Terra?!? (ad esempio per sapere se fosse possibile tornare o salvare qualcun'altro..)
Non sarebbe stato meglio impostare il tutto come la fuga di un gruppo di persone che, verso il 2100, sfiduciate verso un mondo che non si risolleva dalla catastrofe, segue un miliardario-santone-profeta verso Marte, troncando i rapporti con la Terra e dando luogo ad una comunità dalle (giustificate) regole particolari?

Svolgimento dell'avventura. Diamo un occhiata infine alla storia che vede protagonista Nathan:
  • Niente ci viene mostrato-spiegato del viaggio Terra-Marte-Terra di Nathan e Jerry, forse allo scopo di evitare errori ;-), visto che la cosa è più complicata di quanto si possa pensare. Dopo un viaggio che potrei definire "alla Star Trek" (sempre senza offesa per Star Trek sia chiaro) ritroviamo direttamente Nathan sul pianeta.
  • A pag.8 a proposito delle macchie sulle facce dei marziani si dice "la singolare pigmentazione è dovuta ad una piccola mutazione genetica causata dall'atmosfera marziana".
    Ma quale atmosfera? non credo quella esterna perchè non avrebbe senso visto che è irrespirabile. Quindi si tratta della atmosfera controllata della città marziana e allora dobbiamo dedurne che gli impianti che la realizzano siano sballati e nessuno fa niente.. boh?
  • La gravità su Marte è il 38% di quella terrestre (sulla luna è il 16%). Questo non sembra creare grossi problemi alla comunità marziana, anzi aiuta anche a saltare giù dai ponti..
  • GRAN FINALE: La bella Gloria faceva il doppio gioco per i militari deviati (ma che motivo c'era di seguire Nathan -che non sapeva un tubo- invece di fermarlo e indagare da soli su Marte?), Diana Dorman trasformata in un Mostro che fa il suo tempistico e provvidenziale intervento (perché la Strikeshape ha avuto su di lei quell'effetto?), cicli biologici a tappe differenziate con (cito dall'albo) "spore con la capacità di viaggiare nello spazio fino ad imbattersi in un meteorite o uno shuttle che li ha portati sulla Terra" (ma quale propulsione usano le spore per vincere l'attrazione di Marte?!? non era meglio che le spore le avessero trasportate i coloni di ritorno da Marte, finiti magari nel Territorio dove ci sono molte possibilità per gli sbandati? e poi tutto il discorso delle spore che inducono mutazioni ineffabili e incomprensibili mi sembra un po' campato in aria..), i centozampe che sono quindi creature marziane (e pensare che mi piacevano come creature terrestri..) e si chiude con i militari che "vincono" e Nathan che rinuncia a rivelare la scoperta del secolo! (ma naturalmente non è finita qui e "purtroppo" dovremo tornarci sopra..)
La valutazione sintetica è 2/7 e non 1/7 perchè bisogna ammettere che di "robba" c'e' n'e' tanta, ma oltre alla quantità ci vorrebbe la qualità.

Sceneggiatura
(1k)
4/7
Michele Medda Dal punto di vista tecnico sulla sceneggiatura non posso dire che sia fatta male, a parte il ritmo abbastanza lento nei due albi fino ad arrivare ad un compulsivo finale non troppo chiaro.

Naturalmente la valutazione risente del fatto che la sceneggiatura traduce un soggetto che non ho apprezzato, ma anche molte scelte fatte nella narrazione non sono da me condivise:
  • Le prime due tavole sono d'effetto e d'atmosfera eppure 'Nathan che guarda fuori dalla finestra e pensa cupamente' sta diventando una scena sempre più comica invece che drammatica! Anche Medda, pur non sottraendosi al rito della scena, lo vuole sottolineare e fa subito dire a Jerry: "perso nei tuoi pensieri come al solito.. hai la strana tendenza a meditare quando guardi fuori dalle finestre". E' come se Jerry leggesse le avventure di Nathan ogni mese e lo prendesse in giro per una caratteristica della serie..
  • Il cane botolo-robotico che spara fulmini è veramente demenziale e senza alcun senso.
  • A pag.16 Nathan si inventa come scusa un acronimo degno di una storia di Topolino e il giudice se lo beve tranquillamente.. (!)
  • Nathan viene aiutato da due bambini che hanno fin troppo credito presso i Gopher (e che bei nomi: Twinky e Pinky..).
  • A pag.62 Jacob il pezzo grosso dei Gopher dice "Aiutarti? per me sei solo un rompiscatole. Dovrei ucciderti (..) ma non lo farò perchè se scompari, qualcuno verra' a cercarti (..) quindi ti aiuterò". Io non vedo una gran logica nel discorso, poichè si trascura l'opzione più semplice: cacciare Nathan con una pedata nel... ;-)
  • Insulsa la pasta fosforescente sotto i piedi per ritrovare la strada come Pollicino (ma come? con tutta la tecnologia che c'e' nel mondo di Nathan si ricorre ad una tecnica il cui unico scopo può essere solo quello di farsi seguire..).
Alcune note lettararie: nella prima tavola Nathan mostra di conoscere "John Carter di Marte" scritto nel 1912 da Edgar Rice Burroughs (l'autore di Tarzan), quella che è forse la prima storia ambientata su Marte, anche se i marziani erano già comparsi - sulla terra - ne "La guerra dei Mondi" di H.G.Wells che è del 1898. Nathan denuncia subito i terrestri come invasori-disturbatori del pianeta, tema caro alle "Cronache marziane" di Bradbury.

Disegni
(1k)
4/7
Germano Bonazzi Bonazzi peggiora sicuramente rispetto alla prima parte (così come la storia). I personaggi sono sempre ben caratterizzati, ma l'albo è abbastanza monotono visto che la maggior parte delle vignette ritraggono persone in primo piano o in piano americano. Brutto infine il "moscone marziano".

Copertina
(1k)
1/3
Roberto de Angelis "Il buongiorno si vede dalla copertina" ;-). Il disegno è molto bello ma il voto è 1/3. Perché? perché un errore in copertina non stà mai bene...

Sopra la testa di Nathan c'e' il Sole e quindi la scena è diurna. L'atmosfera di Marte è molto più rarefatta di quella terrestre ma ugualmente diffonde la luce solare così come avviene sulla Terra. Quindi durante il giorno "marziano" il cielo è illuminato e non nero come è rappresentato sulla copertina. Sulla Luna invece il cielo è sempre nero.

What if? (7k)
come poteva essere la copertina ..
(c) 1997 Bonelli



Basta guardare delle foto scattate dagli Apollo sulla Luna e dai Viking su Marte per rendersene conto e questo mi fa pensare che non c'e' stata alcuna documentazione sulla superfice del pianeta. Se proprio si voleva il cielo nero, che dà più l'idea di pianeta extraterrestre, sarebbe bastato eliminare il Sole dalla scena.

Infine in alto a destra compare uno dei satelliti di Marte: Phobos o Deimos. Chiaramente non sono visibili di giorno, ma anche di notte credo che siano invisibili a occhio nudo, visto che il più grande è di soli 25 Km di diametro e si trova a 9000 Km dal pianeta. Comunque nella copertina è rappresentato "troppo grosso".

Se volete approfondire l'argomento Marte, in rete potete trovare molto materiale. Vi segnalo solo la pagina Science & Mystery Page: Marte.

Overall
(1k)
2/3
Sarà che mi aspettavo molto da questa storia e che sono rimasto veramente deluso. Forse sono troppo esigente (anzi di sicuro! ;-), ma secondo me "si può dare di più, senza essere eroi.. si può dare di più.."


Nathan non è più fantascienza
(1k)
commento di Daniele Cauzzi   (29.01)

Ho letto la recensione dell'ultimo albo di Nathan Never e sono daccordo. In definitiva questa serie NON e' piu', e forse non e' mai stata, una serie di fantascienza, comunque non di fantascienza ortodossa alla Asimov, dove ogni trovata tecnologica e scientifica deve essere plausibile o per lo meno futuribile.

Un altro errore scientifico grossolano e incredibilmente ridicolo lo si trova in Legs n.14, dove la cattiva di turno spera di studiare la "struttura molecolare di un metallo sconosciuto".

Forse puo' sembrare troppo tecnico ma anche alle medie si studia la struttura della materia e in un metallo di molecole non ce n'e' traccia. E' come scrivere che Petrarca era un poeta romantico contemporaneo di Goethe.

Come questi ci sono decine di altri errori scentifici, che sono insopportabili in un fumetto fantascentifico e che comunque indicano la noia e la svogliatezza con le quali NN e Legs vengono sceneggiati.

Il sottovalutato pianeta rosso
(1k)
commento di Daniele Alfonso   (05.02)

Ho trovato quest'ultima storia molto interessante e di piacevole lettura e penso che sia la migliore avventura di Nathan Never da "Bersaglio Umano" a oggi. L'unico difetto è che mancano parecchie spiegazioni. Questo, secondo me, per tre motivi:
  1. mancanza di spazio (sono già 188 tavole, cioè il massimo consentito),
  2. evitare gli errori (soprattutto per quanto riguarda la correttezza scientifica),
  3. evitare di annoiare i lettori con dissertazioni sulla microbiologia della Strikeshape ed altra amenità.
Questi stessi motivi giustificano in gran parte la relativa superficialità con cui sono stati trattati alcuni argomenti, come l'organizzazione sociale della colonia marziana.

Non ho rilevato grandi incongruenze nello svolgimento dell'avventura, nè evidenti errori, a parte il fatto che la Exeter non poteva bruciare entrando nell'atmosfera marziana, perchè questa non contiene (o quasi) ossigeno molecolare. Anche la faccenda delle spore che viaggiano nello spazio è poco convincente, ma non so dire se sia proprio impossibile. Per tutto il resto, una spiegazione più o meno plausibile si può sempre trovare; dobbiamo solo attendere le prossime avventure di ambientazione marziana. A questo proposito, è necessario tenere a mente due aspetti:
  1. Nathan Never è una serie a fumetti, e non un romanzo, per cui mi sembra ingiusto pretendere "tutto e subito": gli argomenti che non sono stati trattati qui, o che non sono stati sufficientemente approfonditi, potranno certamente dare lo spunto per nuove avventure in futuro.
  2. Nathan Never non è, e non è mai stato, un fumetto di "fantascienza scientifica", o hard science fiction come diceva Asimov, ma di fantascienza avventurosa. Non è affatto detto che lo spiegare tutto per filo e per segno faccia necessariamente una buona avventura.
Per quanto riguarda la copertina, secondo me è la migliore realizzata da De Angelis finora, e si merita il voto massimo. Purtroppo, ci sono alcuni evidenti errori:
  • L'atmosfera di Marte non è nera, ma di colore rossiccio, a causa delle particelle di suolo marziano in sospensione.
  • Il Sole è troppo grande e luminoso.
  • Il satellite, così com'è disegnato, appare troppo grosso e/o troppo vicino al pianeta. Non so dire se di giorno Deimos e Phobos siano visibili o no: dipende dalla loro grandezza, dalla distanza da Marte, dall'intensità della luce solare e dall'opacità dell'atmosfera.


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Soggetto

 
Sceneggiatura

 
Disegni

 
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