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Fatta per amare recensione di Giovanni Gentili Qualcosa emerge dalle acque.. è forse un nuovo Bronzo di Riace? No. E' ancora un robot che finisce sulla strada di Nathan...
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Ruju torna ai testi di Nathan, dove aveva esordito con il bel n.57. La storia era stata presentata un paio di numeri fa come "una storia di carattere intimista". Infatti, come era già successo in "Thor 14", Ruju pone come ingrediente centrale della storia il dramma sentimentale di una persona, con un adatto "contorno tecnologico". Insomma gli elementi di molte delle migliori storie di Nathan. Il soggetto è interessante. Ci offre per prima cosa un vecchio miliardario, Koike, che potrebbe avere tutto ma è solo, e trova conforto nell'"amore" di un robot (amore non certo spontaneo visto che è programmato per fare quello..). Poi abbiamo il "giallo": il robot sembra aver ucciso Koike, ma come può averlo fatto visto che è governato dalle tre leggi? La sceneggiatura però non sfutta al massimo le possibilità del soggetto, con dialoghi non troppo brillanti e la presenza di alcune incongruenze (fortunatamente veniali) esposte nella scheda della storia.
In genere i lettori amano di più i disegnatori realistici, quelli che "fanno vedere i pori della pelle". Bertolini fa parte di questa categoria, ma mi dispiace dire che nei suoi disegni non ho riscontrato niente di positivo a cui appellarmi. Tranne poche vignette i disegni di quest'albo sono di pessima qualità. Sicuramente una prova molto inferiore a quanto aveva fatto nel n.60, dove erano già evidenti alcuni problemi, ma non così generalizzati.
I personaggi sono resi in maniera sgradevole, la fisionomia cambia in continuazione, le prospettive sono a volte in crisi, diverse anatomie sono improbabili, cattiva è l'alternanza di bianco e nero. Il tratto è pesante, sporco, "vecchio". Sembrano i disegni di prova di un aspirante alle prime armi e mi hanno ricordato alcuni fumetti "promozionali" della mafia giapponese. I retini computerizzati sono usati in una stessa scena solo in alcune vignette o addirittura solo per un volto fornendo tavole incredibilmene disuniformi. A due mesi di distanza da "Un mondo di robot" ancora robot e leggi della robotica sulle pagine di Nathan. Comunque una storia "divertente" che lascia la sensazione che poteva essere l'occasione per una storia "speciale". Invece alcuni problemi della sceneggiatura e i disegni hanno fatto sfumare l'occasione.
La copertina però è veramente fantastica. Bellissimo il Nathan in primo piano
e superlativa colorazione. Crea una predisposizione davvero
positiva verso la storia e il globale è premiato soprattutto per questo.
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