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Nick Raider
n.105 | ||||
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Il killer della Quinta Strada
" |
![]() ( 5 , 5 , 7 ) 3 + 2 | 78% | equiv. 6/7 | |
La storia comincia in questo albo e finisce nel n.106 "Colpo alla nuca". Vedere anche la Scheda della Storia nell'uBC Database. |
C'è un bravo guaglione che si diverte ad ammazzare poliziotti, durante le parate etniche sulla
Quinta strada. C'è un gruppo di sbirri, tuti amiconi dai tempi della "Scuola di Polizia", che si vede
decimato dal suddetto simpaticone. C'è un ragazzo che la notte dorme male, perché sogna di avere un volto femminile e
di ammazzare poliziotti (mentre molestano pappagalli in gabbia...). C'è una storia che continua il prossimo
mese...
Parate mortali recensione di Paolo Ottolina |
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Soggetto![]() | 5/7 |
Gianfranco Manfredi |
"L'acclamatissimo Manfredi", scrivono nella posta. E' un superlativo vero o un autoincensamento? Cioè, Manfredi
è davvero acclamatissimo dai lettori o era così, tanto per dire? Personalmente mi limiterei ad acclamare
Nizzi e D'Antonio. Manfredi ha scritto buoni episodi ("Delitti a soggetto", "Ossessione"), alcuni altri discreti ("Buio
a Chinatown", "Cadaveri a sorpresa"), alternati però a cadute di tono ("Las Vegas", "Uragano"). Soprattutto
senza arrivare al massimo delle possibilità della serie (forse forse con "Suicidio su commissione", ma non ci giurerei). Dopo questa breve panoramica, il n.105: L'autore si cimenta con la sua prima doppia, una bestia difficile per un giallo. La pausa migliore, in una storia di delitti, dovrebbe poter cadere sui tre quarti dell'intreccio, quando molto è già delineato, ma il cerchio è ancora aperto. Spezzando a metà (come obbligatoriamente si deve fare su albi autoconclusivi) si rischia di dover affastellare troppi elementi nella prima parte (se no i lettori non si intrigano a sufficienza), per poi tirarla un po' lunga nella seconda. Se c'è un pregio da riconoscere a Manfredi è che le sue trame non giocano al risparmio con colpi di scena e false piste, e anche in questo caso non si smentisce. Decisamente affascinante il tema (cop-killer), decisamente affascinante lo sviluppo, che apre molti interrogativi sul caso. Tutti sembrano poter essere coinvolti, tutti sembrano aver qualcosa da nascondere. L'unico apparente colpevole è sicuramente l'unico innocente (ma attenzione, Manfredi ama le sorprese). Pensavo a legami col romanzo d'esordio dell'82o distretto di McBain, ma a parte gli omicidi di poliziotti in borghese che hanno trascorsi camerateschi, ben poco d'altro c'è in comune (uhm, però una delle vedove sembra rimpiangere poco il defunto marito, questo sì, chissà...) e la vicenda è condotta in maniera abbastanza originale. Bene per una prima parte. |
Sceneggiatura![]() | 5/7 |
Gianfranco Manfredi |
L'inizio tutta-azione mi ha fatto pensare a un ennesimo albo condotto soprattutto sul versante sparatorie- inseguimenti-scazzottate
(tra l'altro non mi pare neppure che Manfredi abbondi di trovate sorprendenti nelle scene d'azione). Invece la storia inizia presto
a gravitare intorno al gruppo di agenti assassinati, ai loro segreti, alle loro personalità, ai loro vizi e difetti.
La lunghezza di una doppia permette un lavoro di approfondimento psicologico sicuramente superiore a quello consueto, anche se siamo lontani dallo spessore di altre serie. L'episodio dell'esercitazione che dovrebbe illustrare le diverse personalità è credibile, ma un po' didascalico e "impostato". Anche il personaggio dello "smemorato"Rex sa di già visto, ma il suo ruolo è narrativamente importante e funziona bene. Sicuramente alcuni passaggi sono gradevoli, come il dialogo paterno tra il ten.Washington e l'insicuro ag.Willy Effner, la sequenza onirica di Rex e il finale, pimpante al punto giusto per rilanciare la palla al n.106. Da segnalare:
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Disegni![]() | 7/7 |
Pasquale Del Vecchio |
Sarò fazioso, ma adoro Del Vecchio. Era dal n.90, "L'assassino della porta accanto", che non lo si vedeva più. 14 mesi di assenza,
spiegati dal doppio lavoro di questo bi-episodio. Pasquale mi sembra un disegnatore tremendamente sottovalutato, ma
le sue matite sono sempre magistrali.
Qui è veramente al top: il suo tratto morbido e un uso più misurato di bianchi e neri, si esaltano nei dettagli e nelle inquadrature non convenzionali. Trova la giusta misura anche nel "linguaggio" dei volti, sfuggendo a espressioni un po' sopra le righe (come capita a Siniscalchi o a Parlov), senza tirar giù facce impagliate. Il volto di Nick risulta più giovanile e "pulito" della media, ma poco danno. Per me ascende di diritto alla Sacra Trimurti dei disegnatori di Nick. Gli altri due: Ramella e Mastantuono, of course...;-) |
Copertina![]() | 3/3 |
Corrado Mastantuono | Ormai il 3/3 è un voto d'ordinanza per le cover di Corrado. Complimenti a lui, a chi l'ha scelto come copertinista e, ancora una volta, alla superlativa colorazione. |
Overall![]() | 2/3 |
Giudizio sospeso in attesa della conclusione. La storia promette bene, forse la migliore dal 100 in poi, sostenuta soprattutto dalle ottime matite di Del Vecchio. | |
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