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" La banda dei giustizieri"

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Può una persona farsi giustizia da sola? È questo l'argomento al centro della storia di questo mese, dove qualcuno vuole sostituirsi alla giustizia malfunzionante per aggiustare le cose, organizzando un gruppo di disperati. Ma non sempre tutto funziona bene e se c'è qualcuno ancora più disperato le cose non possono fare altro che peggiorare...

Problemi di giustizia? Ci penso io...
recensione di Marco Zucchi



TESTI
Sog. e Sce. Claudia Salvatori    

Quando la giustizia non fa più giustizia, vi sono diverse soluzioni pacifiche: accettare con rabbia il verdetto, oppure contrastarlo, ma sempre nei limiti imposti dalla legge.

C'è però chi non segue questa linea e decide di operare in proprio, facendosi giustizia da solo. È quello che succede in questa storia, dove un poliziotto in pensione organizza una banda, raccogliendo intorno a se coloro che hanno subito gravi torti dalla legge (tipo omicidi di familiari rimasti impuniti), li allena e li prepara a compiere vendette. Vendette altrui, però: la vendetta di ognuno viene affidata ad un altro, in modo che la persona più vicina ad essere eventualmente sospettata abbia un alibi.

Il capo, a suo tempo oggetto di una ingiustizia, sfrutta ovviamente il senso di disperazione e di impotenza dei suoi fidi. La storia poggia proprio su questo senso di frustrazione e di ingiustizia, oltre sul desiderio latente di vendetta che è proprio della natura umana, più o meno accentuato a seconda dell'indole della persona e della gravità del danno subito.

La Salvatori è riuscita ad imbastire una buona storia, bene sceneggiata con continui rimandi presente-passato e presente-presente (Nick che racconta a O'Donnell la storia di Charlie, che a sua volta la racconta in continuity ad una terza persona).



DISEGNI
Federico Antinori    

I disegni di Antinori offrono sicurezza: nel movimento, nei particolari, nelle ambientazioni. Anche questa volta il risultato è ben centrato: con il suo tratto riesce a mostrarci l'impassibilità di O'Donnell, costretto ad un tipo di comportamento con i suoi ex colleghi, mentre sta pensando alla sua nuova attività.

Riesce a mostrarci la pazzia che ha pervaso Charlie, trasformato in mitomane dopo che la sua ragazza è stata uccisa. E ci mostra i diversi stati d'animo, uno sicuro di se, l'altro svuotato, di alcuni giustizieri. Il tutto condito dalle atmosfere notturne che, ormai l'abbiamo appurato, gli sono ben congegnali.



GLOBALE
 

È una storia che ha ritmo, dove la sceneggiatrice ci distribuisce con dovizia i particolari, per capire chi è il misterioso capo, sino alla scoperta finale. Bella storia, bei disegni, bella copertina.

 

 


 
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