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" La scuola della violenza"

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Da poco può nascere tanto: da poco sapere un'enciclopedia, da piccoli risparmi una ricchezza, da un piccolo investimento al lotto tanta ricchezza, da qualche sgarro molto di più. E la violenza può svilupparsi anche a scuola, nonostante i controlli che possono esservi, soprattutto se qualcuno all'interno, al di sopra di ogni sospetto, muove le fila in un certo modo ed organizza sporchi traffici...

Un controllore inaffidabile
recensione di Marco Zucchi



TESTI
Sog. e Sce. Gino D'Antonio    

Con D'Antonio ritorna sulle pagine di Nick Raider Sarah Himmelmann; in questa storia è proprio la polizia a chiedere l'aiuto della detective privata per cercare di vedere un po' più chiaro nelle vicende di droga che si muovono attorno alla Bolton School.

Droga & scuola: un fenomeno che tra alti e bassi tocca da vicino anche la realtà italiana, finendo per coinvolgere per "gioco", per farsi sentire più "adulti", dei ragazzi, che spesso imboccano strade difficilmente ripercorribili all'indietro. È questo il senso della ramanzina che D'Antonio mette in bocca a Marvin nei confronti di Eddie, il nipote di Miss Thelmaco-protagonista della storia.

Eddie nella sua voglia di crescere vuole rendersi un po' più indipendente dalla madre, forse anche aiutarla, offrendosi di smerciare della "roba". Sarà l'assassino di una sua compagna ad aprirgli gli occhi, a spingerlo a reagire, con l'aiuto di Nick, Marvin e Sarah, per battersi contro il muro di omertà. Paura e disinteresse (che spesso è quieto vivere), che si era formato nella scuola in questione.

D'Antonio mette in rilievo un altro male della società (il rapporto droga & scuola), non mancando di farci notare che c'è sempre qualcosa di marcio (qui la polizia corrotta), che alimenta quel fuoco, per cui basta poco a trasformarlo in incendio.

Il tutto condito, come solo sa fare lui, dalla presenza di più comprimari: Miss Thelma con il suo gatto, D'Angelo con il suo caffè, il sergente Ward con le sue battute, il medico legale Blum con il suo senso pratico, l'agente Mary Ford con la sua presenza, tutti comprimari che D'Antonio inserisce conferendo loro nello spazio anche di una sola tavola un po' di brillantezza, e che ben si addice alla sceneggiatura.



DISEGNI
Renato Polese    

Spesso a D'Antonio si associa il nome di Polese (D'Antonio & Polese, ovvero la Storia del West!) e ovviamente anche in questo caso è vero. I due insieme sulla serie hanno già firmato diverse storie, con andamenti, almeno per quanto riguarda i disegni, altalenanti.

Polese questa volta si è un po' rinnovato, usando dei chiaro scuri che aggiungono un qualcosa di nuovo alle sue tavole. Sicuramente si fanno guardare volentieri, insieme ad alcune figure che ben tratteggia, in primis la Himmelmann, cinica (per il suo carattere, per la scorza che la protegge, che emerge anche dai disegni) al punto giusto e ben disegnata, così come gli altri comprimari cui accennavo sopra.

C'è sempre qualche neo però, e qui si possono essenzialmente concentrare sulla figura di Nick, che presenta quel "tirato via", quel modificare i tratti da una tavola all'altra, che talvolta si può rilevare nelle storie dell'artista romano.



GLOBALE
 

È sempre bello leggere, almeno per chi scrive, storie firmate da D'Antonio e questa non è da meno; unendoci poi la Himmelmann ed i comprimari come fatto anche in questo esempio, vale la pena di aspettare dei mesi prima di poterlo rileggere. Esplosiva poi la copertina di Mastantuono.

Pensiero di agosto: tra tutte le serie nuove lanciate negli ultimi due anni, non ci stava almeno un annual con Sarah protagonista?

 

 


 
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