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Basi naziste, clonazioni, seguaci del Terzo Reich, un essere che si esprime in maniera gutturale,
...no, non è Martin Mystére. E' Nick Raider, coinvolto in un altro caso di terrorismo islamico sulle
dolci rive del Nilo.
Sbirro d'Egitto
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Ma che vacanze d'Egitto! Mai una volta che Nick e Violet riescano a prendersi una decina di giorni da soli e tranquilli, senza che succeda qualcosa. Dopo l'avventura coincisa con una breve vacanza in uno chalet in riva al lago (NR.108 I pascoli del cielo), i due provano ad allontanarsi ancora di più da New York, per riposarsi in santa pace. Ma nemmeno con l'oceano di mezzo ed all'ombra delle Piramidi, i due riescono a stare lontano dai guai. E che guai! Sì perché, come già notato in altre recensioni, D'Antonio riesce ad inserire nella serie temi scottanti e questa storia ne è un altro esempio: il terrorismo arabo, più o meno elemento portante della storia. Ritorna quindi Reuben del Mossad, che contatta Nick dopo che questi è stato convolto suo malgrado nell'assassinio di un delegato alla pace nei territori mediorientali. Non c'è proprio il terrorismo islamico alla base, ma un filone che lo alimenta, e che alimenta ogni tipo di terrorismo, ovvero gruppi estremisti che vendono armi e quindi lavorano affinché ogni processo di pace sia rallentato. Se poi questo gruppo è costituito da pazzi seguaci del defunto Terzo Reich, il discorso si fa ancora più interessante. L'aspetto sostanziale nella trama imbastita da D'Antonio (che mi sembra più a suo agio qui che sulle pagine di Julia) è che riesce a coinvolgere elementi altamente esplosivi (il terrorismo islamico, il Mossad, i Palestinesi, i seguaci del Terzo Reich) in maniera lineare, quasi se vogliamo normale, agganciandovi aspetti della vita di Nick. Che, diciamolo, forse potrebbe apparire un po' forzata la sua presenza nel gruppo di israeliani che va a distruggere la base dei trafficanti d'armi; ma, come dice Reuben: "...la sua ragazza è in mano a quella gente" (essendo stata Violet rapita allo scopo di catturare Nick, colpevole di avere eliminato un contrabbandiere d'armi) e quindi è normale che lui sia in prima linea. Magistrale è poi l'interpretazione che D'Antonio da del charachter di Violet, posata, pronta a scattare per mettersi a fianco del suo Nick, dura e dolce quando serve. ![]() ![]() ![]()
Altra bella prova di Tacconi, già disegnatore del precedente episodio coinvolgente il servizio segreto israeliano. Qui ancora più a suo agio in quanto può disegnare mezzi aerei nei quali è veramente un maestro: molto interessante la sequenza notturna del volo dell'aliante che porta Nick e Sabra verso la base dei venditori d'armi. Per quanto riguarda poi i visi, il tratto di Tacconi è facilmente distinguibile da quello di altri: le sue facce spigolose sono sicuramente particolari, ma una volta abituatesi ad esse, l'effetto è più che valido e raggiunge elevati livelli, soprattutto nell'esemplare figura di Reinhardt von Krieg, medico nazista, il cui ritratto è la pazzia allo stato puro. Passa il tempo ed il tratto del disegnatore, sia che operi su Dylan Dog che su Nick Raider è sempre ad ottimi livelli. ![]() ![]() ![]()
Ad un certo punto anziché su Nick Raider sembra di essere in Martin Mystere, vista la presenza di seguaci del Terzo Reich, nati per manipolazione genetica; nazisti pazzi, come se ne sono visti tanti sulle pagine del Detective dell'Impossibile. Tra l'altro anche qui c'è una specie di Java, cattivo questo, un beduino che parla in maniera gutturale e che viene capito solo da Magda. Somiglianze che ovviamente finiscono qui. Questo aspetto più il discorso del terrorismo, uniti al ritorno di Reuben, rendono l'albo veramente interessante.
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