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" Dollari maledetti"


Pagine correlate:

Esci di galera dopo cinque anni, Jack, le donne e gli amici di prima sono ancora lì che ti aspettano a braccia aperte, ci sono tutti i presupposti per rigare dritto ricominciando da zero in modo onesto, e tu invece... Mah! Quante persone sembra abbiano affisso al cuore il cartello:

Vietato essere felici
recensione di Emanuele De Sandre



TESTI
Sog. e Sce. Alfredo Nogara e G. Anon    

Per introdurre questa recensione ci siamo permessi di rapinare, giusto per stare in tema, il titolo a un bellissimo racconto di Giorgio Scerbanenco contenuto nella raccolta Milano calibro 9, perchè lo spunto della storia è lo stesso: un uomo esce di prigione dopo aver scontato per intero la sua pena, e invece di mettere la testa a posto che fa? Cede alle lusinghe del soldo facile e si ricaccia dritto dritto nei guai, negandosi una normalità e, perchè no, una felicità possibili. Anche perchè, sia qui che nell'ancor più drammatica narrazione del maestro del giallo-nero italiano, c'è il denominatore comune della polizia che "per sicurezza", per "essere certi che righi dritto" si piazza subito alle calcagna dei potenziali figlioli prodighi di sventure. E le sventure arrivano.

"Uno spunto non originalissimo, ma una grande sceneggiatura!"
   
I due misteriosi autori dei testi di "Dollari maledetti" hanno però il gran merito di trasformare uno spunto non irresistibile in una buonissima sceneggiatura. Innanzitutto si parte "in medias res", cosicchè l'albo comincia e siamo già a metà degli eventi, ma non è tutto: il duo mascherato Nogara & Anon si concede dei passaggi piuttosto gustosi, degli omaggi per i lettori fedelissimi che avranno la pazienza di rileggersi l'albo daccapo.
Ci riferiamo:
  • all'apparizione già a pag. 6 di Mary Astor, la donna del ladro, qui in versione spergiura;
  • al fatto che Nick, Marvin e il neoscarcerato Jack si incrociano ignorandosi reciprocamente già a pag. 9, contribuendo ad accrescere subito una sensazione di fatalismo, come se qualcosa tra i tre debba assolutamente accadere da un momento all'altro;
  • nella stesse vignette sempre a pag. 9, Nick e Marvin ricevono una richiesta di soccorso attraverso la radio della polizia ma decidono di non rispondere perchè il problema non appare grave. Mentre i due colleghi discorrono di questo, sullo sfondo passeggia Jack, quasi a sottolineare che la sfida vera, quella tosta sarà fra loro, e non altre;
  • a pag. 49 appare il colpevole, ma non lo riconosciamo, invece dovremmo perchè ci è già stato descritto verbalmente dagli impiegati della banca rapinata, a pag. 6!
  • a pag. 18 Nick e Marvin rispondono alla seconda chiamata relativa allo stesso caso che avevano ignorato una prima volta a pag.9, e lo fanno perchè la situazione è degenerata e rischia di scapparci il morto. Questo passaggio infonde con efficacia il senso dello scorrere degli eventi, non solo per i protagonisti ma anche per il mondo che li circonda.
  • i due poliziotti hanno a che fare direttamente con Jack tre volte in tutto l'albo: a pag. 9 si ignorano, a pag. 42 lo incontrano a casa della madre di lui e lo avvisano, a pag. 96, nella scena finale in cui lo freddano. Una simmetria quasi perfetta.

    "Insolite simmetrie, lunghi flash back e sogni rivelatori: merito di un ottimo montaggio."
       

    I succitati "anelli" narrativi si vanno a incastonare in una struttura di base già di per se abbastanza complessa: c'è un lungo flash back che copre, quasi giorno per giorno, un lasso di tempo pari a circa una settimana (e scriviamo circa perchè alla fine gli autori un po' si perdono e il flash back non finisce dove era partito, ma un giorno prima!
    Comunque si tratta di una svista assolutamente veniale nell'impianto globale); ci sono flash back minori nel flash back centrale, che ci rimandano all'evento originario; e ci sono riferimenti al boss Louise Clementi, personaggio già apparso più volte nella serie.
    Ma il complesso non starebbe in piedi se non ci fossero dei buoni personaggi a portare avanti la commedia: Jack e le sue donne, Mary e Paula sono delineati rapidamente ma molto efficacemente, e anche il detective privato e il suo paparazzo, risultano utili senza essere forzati, veri anche se in poche vignette, funzionano senza ingombrare la scena.
    E poi la chicca, il tocco ironico degli autori, forse involontariamente sarcastico, ma straordinariamente divertente, del sogno rivelatore: se per capire i sogni di una criminologa ci tocca studiare Jung o almeno i geniali trattati dell'amico D.J. Farah (vedi "La settima illuminazione"), per accedere al tesoro che sta cercando l'inconscio di Jack si affida alle puerili cantilene dell'infanzia. Che lo si voglia o no, "bum" Julia! Colpita e affondata! ;-) Più sotto possiamo vedere una striscia della sequenza in questione.
    Last but not least l'ottimo spessore conferito a Marvin, che agisce e presenzia con battute spiritose e non banali cretinate (come il personaggio gli richiederebbe) e soprattutto con un'iniziativa e un piglio da autentico co-protagonista. Tutto veramente ottimo! L'unica pecca? Forse che gli innumerevoli pregi risaltano solo a una seconda e più attenta lettura.
    (23k)
    onirico indovinello...
    (c) 2000 SBE



    DISEGNI
    Luigi Siniscalchi    

    Graditissimo ritorno di Siniscalchi sulle tavole di Nick Raider. Sempre espressivo nella resa dei volti e delle gestualità, sempre un maestro nel dosare e distribuire le campiture di nero, costante nella resa e fruibile alla lettura. Sembra impigrirsi però quando c'è da studiare un'ombra o pensare una vignetta in modo da conferire profondità prospettica: si lascia spesso andare al "trucco" del contornino bianco, buono per staccare le immagini di primo piano da un secondo piano o uno sfondo identicamente scuri. Una trovata che funziona, ma che ha sempre un po' il sapore del ripiego, rispetto a quella che può essere la scelta di una inquadratura più prospettica e per questo un po' più complessa.
    Inoltre la sintesi che permette all'artista di esprimersi così bene nei volti e nei gesti dei personaggi, lo penalizza altresì nei dettagli, quei particolari che a volte aiuterebbero noi lettori a focalizzare meglio un ambiente o a rallentare un po' i ritmi di lettura, per questo albo già elevatissimi grazie alla sceneggiatura spumeggiante e piena di trovate.
    Nel complesso Siniscalchi ci piace sempre molto e speriamo che torni su questa serie al più presto possibile.



    GLOBALE
     

    Copertina così e così, e questi sono i due punti che mancano al +7 pieno sul globale. Albo decisamente sopra la media, con un titolo che va a toccare esattamente il filo rosso dell'avventura di Jack. E, caso assai raro, titolo anche esattamente rintracciabile in sceneggiatura, per la precisione si tratta delle due parole che chiudono l'albo, pronunciate da Marvin a pag. 98 e riportate in scheda. Ma i meriti a chi andranno ascritti maggiormente, a Nogara o al misterioso Anon? Non lo sappiamo e poco ci interessa: i due hanno fatto benissimo assieme, qui come in passato su NR 134 "Il lungo odio" e in NR 140 "Terrore sull'isola", quindi anche per loro l'arrivederci a presto è più che mai sentito.
     

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