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" Delitti all'università"


Pagine correlate:

Una notte di debolezza, lei è una fanciulla troppo giovane, lui ha la pelle troppo scura: ed è incubo. Unica colpa per entrambi: essere troppo intelligenti.

La studentessa va col professore
...e la commedia degli equivoci diviene tragedia.

recensione di Emanuele De Sandre



TESTI
Sog. e Sce. Stefano Piani    

Un classico whodunit ("chi è stato") impreziosito da un interessantissimo sdoppiamento dell'indagine su due piani temporali, a seguire oltre al caso nel presente anche un vecchio enigma irrisolto. Si aggiungano un Nick e soprattutto un Marvin particolarmente grintosi e il risultato è tutto da leggere. Ma per quanto una trama sia intrigante, la storia non avvince se non contiene qualcosa che ce la rende "vicina", plausibile, reale nella sua fantasiosità. E quest'albo, rispetto a molti altri Nick Raider, trabocca di sentimenti.

"Giornalismo, criminalità e razzismo, e l'amore come detonatore! "
   
Non ci riferiamo alla scappatella del professor Jackson con la defungenda Liza, bensì all'intensità dei rapporti che si sviluppano con il girare delle pagine: Marvin detesta il viscido agente Morrison, Morrison d'altronde è geloso e odia Jackson, reo di essere negro, intelligente e affascinante. Liza, la morta, amava i suoi studi e ci si è giocata l'osso del collo; Matt forse amava Liza, di certo odia Jackson, per ovvii motivi. I neonazisti, poi, odiano i negri in generale, ed è gratificante per il lettore assistere da parte di Piani alla denuncia delle collusioni tra una parte delle forze dell'ordine con le frange di estrema destra. Francine, moglie di Jackson, ama suo marito e la figura di questa donna splende radiosa, seppur in poche vignette, dignitosa e generosa come pochi coprotagonisti hanno la fortuna di esserlo. Poi c'è la madre di Aimèe During, avvizzita di dolore per la figlia assassinata anni prima, gli amici e i colleghi di Liza, eccetera.

Sniff! Sob! Sgrunf!
Tenerezza e tristezza...
disegno di Luigi Siniscalchi

(c) 2001 SBE
   
 
Gli ottimi dialoghi di Piani esaltano soprattutto il credibilissimo dialogo tra Jackson e Francine, e rendono con la giusta tagliente retorica i giudizi di Nick sui protagonisti negativi della vicenda.
Il tutto ambientato nell'apparentemente ovattato microcosmo universitario, un universo insozzato dai vizi tipici di tutto il resto del mondo: mafiette, familismi, razzismi e quant'altro.
E che dire del corso di studi scelto da Piani per la vittima? Tra le righe si potrebbe leggere: di vero giornalismo si può morire.
Giornalismo rampante, razzismo galoppante, squallore strisciante. Ma ad incendiare la vicenda è un gesto d'amore, o forse un'ammissione di triste solitudine e di sconfitta. "Delitti all'università" inizia come una commediola, vira presto in tragedia e finisce con una piacevole e per nulla stucchevole morale. Ogni tanto un albo così fa proprio bene, e ci addormentiamo sereni, per una volta il finale è "vissero". Per il "felici e contenti" ci lavoreranno, i coniugi Jackson, come tutte le coppie che calchino questa terra.



DISEGNI
Luigi Siniscalchi    

Siniscalchi, di cui abbiamo una stima immensa, non ci delude neanche questa volta. Perfetti i chiaroscuri, perfette le recitazioni, tutti i personaggi parlano prima con il volto e con i gesti e poi con i balloon. Chi ama, chi odia, chi soffre e chi piange lo fa in modo molto plastico, mai legnoso o forzato, ma sempre naturale e alla "giusta intensità". Le emozioni che sgorgano dall'albo sono merito in parte uguale dei testi e dei sensazionali primi piani e delle posture scelte da Siniscalchi per i suoi attori di china. Mai sciatte le scenografie e mai piatte le inquadrature.
Incredibilmente, anzi credibilissimamente, efficace il laidume di Morrison: fuma con fastidiosa insolenza un fumo sottile e insinuante come la sua invidia, è esaltato tra gli esaltati e, vigliacco, versa lacrime e muco nella difficoltà. Pattume umano 3D. A renderlo ci riescono in pochissimi.
Infine le ragazze sono giovani e carine, le vecchie sono vecchie e le donne di mezza età sono di mezza età. Sembrerà una annotazione stupida, ma riuscire a mantenere costante l'età apparente di un personaggio a fumetti è una delle prove in cui molti esordienti ci lasciano le penne (professionalmente s'intende, quindi ci lasciano "le chine").

Orpo che sventole!
Beata gioventù!
disegni di Luigi Siniscalchi (c) 2001 SBE



GLOBALE
 

Mastantuono lievissimamente sottotono (perchè la sagoma in gesso della vittima fa il saluto militare?), titolo un po' sciatto. Ecco perchè non si varca la soglia del 90%, che per tutto il resto sarebbe meritatissima. Quarta prova di Piani sulla testata gialla di casa Bonelli, e con il passare degli albi il legsiano Stefano migliora. Siamo convinti che comunque, in generale, una buona storia giallo-nera non possa andare separata da convincenti faccende umane, cose vere come un amore in crisi, cose sporche come l'invidia, cose losche come i dispetti sul lavoro. Il sentimento positivo o negativo che sia è, secondo noi, sempre il miglior ponte tra la realtà e l'immaginazione. Qui c'è, e e lo si percepisce.
 

 


 
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