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" Il dossier Ki-On"

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Pagine correlate:

I panni sporchi? . . . meglio lavarli in casa!
recensione di Daniele Frantellizzi



TESTI
Sog. e Sce. Stefano Piani    

In questo episodio Nick Raider si trova a contrastare degli avversari piuttosto atipici, coloro che in teoria dovrebbero essere suoi alleati: uomini della CIA!
Stefano Piani per una volta defila il protagonista della serie ad un ruolo da comprimario: il susseguirsi degli avvenimenti, infatti, avviene senza l' apporto diretto di Nick, il quale si limita a prendere nota di quello che accade; anche quando intuisce la piega che prenderanno gli eventi, non riesce mai a modificarne in modo significativo il corso.

"...Piani per una volta defila Nick Raider ad un ruolo di comprimario..."
   

I ritmi della storia sono dettati dalle losche trame di vari uomini di spicco della CIA, impegnati in una guerra intestina senza esclusione di colpi per aggiudicarsi l' ambito posto di comando.
E poiché, come recita un famoso proverbio, i panni sporchi vanno lavati in casa...l' autore ci regala un Nick insolitamente marginale (lui che è abituato ad intervenire impulsivamente e direttamente al cuore delle ingiustizie che di volta in volta trova sulla sua strada!). Un Nick che arriva sempre tardi sui luoghi dei vari delitti che si susseguono, in tempo solo per prenderne nota... un Nick che non riesce a salvare neppure coloro che individua come le prossime vittime certe (è il caso di Maria Margolis, di Frank Warner, dello stesso Ford, capo della CIA, ed infine anche del vietnamita Ki-On che da il titolo all' albo). La conferma che ci troviamo di fronte ad un Nick Raider atipico, remissivo rispetto al solito, risalta in modo particolare dalle pag.78-84: viene invitato ad un incontro segreto da Samuel Douglas, vicecomandante della CIA, per essere "istruito" sul come muoversi senza "pestare i piedi" a persone importanti... e lui, nonostante a parole cerchi di apparire sicuro del fatto suo ed assolutamente incorruttibile, nella pratica poi il nostro agente accetta le condizioni che gli vengono imposte dall' alto e si limita ad aggire in base a quello che gli viene indicato. E la scena seguente è l' unica occasione in cui Nick è protagonista dell' albo: a pag.90, aiutato dal fido Marvin, cattura (anzi...uccide) l' uomo che gli era stato indicato appunto da Douglas come responsabile principale dei delitti avvenuti.
E' esemplare la frase con cui, al termine della vicenda, Nick si sfoga con il suo vecchio superiore Art: gli dice testualmente: "Ci avrei provato se avessi avuto qualche possibilità di spuntarla, ma quel tipo della CIA è stato chiaro: ti cacciamo dalla polizia! Non vale la pena prendersela per le prepotenze e i pasticci dei servizi segreti...è nel loro DNA!" (pag.95)

"...emblematico è anche il finale..."
   
Un Nick più riflessivo e più accondiscendente, e meno impulsivo... un Nick che si limita a restare nell' ombra, ad assistere quasi impotente alle beghe intestine dei caporioni di un' organizzazione potentissima qual'è la CIA.

Emblematico, in proposito, anche il finale: con Nick ormai defilato, la storia continua per altre due pagine, e ci mostra delle scene che ci lasciano presupporre degli altri inevitabili omicidi in arrivo ancora all' interno della stessa CIA, con relative conquiste del comando: come a dire che l' eroe, per una volta, non è stato un vero e proprio eroe...e non è riuscito a fermare un bel niente...



DISEGNI
Giancarlo Caracuzzo    

Ai pennelli c'è il gradito ritorno del semi-esordiente Caracuzzo, prima d'ora impegnato nella serie solamente nel n.168 "Una vita sospesa".

Le sue tavole sono complessivamente buone: il suo tratto è un pò spigoloso, ma rende bene la fisionomia e le espressioni dei vari protagonisti. In proposito, da notare anche un significativo progresso nella resa grafica dei volti di Nick e Marvin, più vicini ai canoni della serie rispetto a quelli dell' opera precedente.

Nel rappresentare gli sfondi urbani si affida molto ad un sapiente utilizzo del bianco e nero, espediente che contribuisce a creare un' atmosfera di sotterfugio (adattissima all' occasione), e che inoltre lo esenta spesso dal dilungarsi in particolari, che non sembrano essere proprio il suo punto di forza. Ogni tanto cade in alcune disattenzioni (vedi la scheda della storia), ma nel complesso la resa globale dell'episodio in questione è gradevole ed efficace.



GLOBALE
 

Un albo sulla scia di quelli estivi: non particolarmente impegnativo, ma nel complesso di piacevole lettura.

La copertina di Mastantuono è accattivante e molto ben realizzata...però ha un difetto: la ragazza raffigurata, stando alla storia, non può essere che Maria Margolis; che però nell' albo è chiaramente mora, mentre sulla cover il buon Corrado la rende bionda...;-)
 

 


 
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