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Primo Piano
Per Bill Adams , leale nemico in tempo di guerra e per sempre unico grande amore della sua vita, è la bella Belinda, per l’adolescente Ben MacDonald , al quale spezza il cuore nel n.28 "Veleno giallo" è un sogno, per il piccolo Brett MacDonald , che l’ha appena ammirata domare un cavallo, è una gran donna, per Pat "vecchia quercia" MacDonald (come lo chiama lei) è una ragazza in gamba con fin troppo pepe addosso, e una donna coi fiocchi, per due simpatici vagabondi incontrati su un vagone ferroviario è una puledra di buona razza.
Il sogno di seducente e morbida sinuosità con la quale Belinda sorge di schiena dalla tinozza dove sta facendo un bagno caldo, tra gli sbuffi di vapore, davanti a un Bill Adams attonito per quel trionfo di femminilità. Una gatta soffice, sorniona, che fa le fusa. Sensuale e pericolosa. E certo ha provocato più di qualche turbamento quella scena, oggi così innocente, disegnata da Gino D’Antonio con quel suo segno elegante e "antico" nel n.24 "Il ponte". E’ un peccato appartenere a una generazione troppo giovane per assaporare veramente quei turbamenti all’epoca della prima pubblicazione della storia e troppo in là con gli anni all’epoca della seconda per avere ancora intatta l’ingenuità di provarli. La fantasia, però, non ha età, e ogni volta che gli occhi scorrono quelle immagini - attardandosi poi nella lettura della successiva scena, nella quale la recitazione dei due protagonisti si fa quasi teatrale, nell’eterno gioco degli innamorati, qui anche avversari politici - non si può fare a meno di sognare che Belinda venga fuori realmente da quella vasca, in carne ed ossa, vestita solo della sua voglia di libertà. Belinda Hall entra nella vita di Bill Adams e nell’immaginazione dei lettori nell’episodio n.19 "Acque morte". Sin da questa sua prima apparizione, si delineano chiari alcuni aspetti del suo ferreo carattere, che in seguito D’Antonio approfondirà e amplierà, facendo del personaggio una donna a tutto tondo.
Più complessa e completa, Belinda. Nata in un’aristocratica famiglia del Sud, della sua educazione di gran dama assorbe i lati nobili, mettendoci di suo un’attitudine alla libertà e all’avventura senza freni. Non è per conservare la schiavitù che combatte da spia per la Confederazione, ma per seguire la componente romantica del suo carattere. E’ una donna di classe nel senso più vero del termine, e non perde mai il suo spirito; non vi è affettazione in lei, che sa trattare con chiunque e che sa districarsi in ogni situazione, anche la più imbarazzante, mantenendo sempre una compostezza invidiabile, anche nelle esplosioni più furibonde del suo carattere vulcanico (basti vedere come rimette al suo posto Blasco nel n.35 "La pista d’acciaio"). Donna estremamente pratica, non perderà tempo a piangere sulle macerie del vecchio Sud e saprà rimboccarsi le maniche (con l’aiuto di Ben) per risollevarsi, giocando intanto a rimpiattino con il suo Bill, accontentandosi di rubare, qui e là, momenti d’amore a quella sete di avventura così bruciante per lui, ma alla quale anche lei non è certo insensibile; al loro orgoglio di persone gelose della propria indipendenza e libertà, abituate a bastarsi. Donna pratica, si diceva; ecco che proprio lei, aristocratica dama, viene spinta dagli eventi a diventare proprietaria di saloon (sempre in "La pista d’acciaio"), senza per questo piangersi addosso o piangere sul passato; e a Bill, che si stupisce di vederla in un ambiente così lontano da quello in cui era vissuta, ricorda che le cose cambiano e insegna il valore del guardare al futuro. Donna di spirito, Belinda. Uno spirito che le prigioni di Hays City ( si veda il n.45 "La legge della violenza") non fiaccano neppure in parte; uno spirito presente in tutti gli incontri con il suo Bill che punteggiano l’epopea di "Storia del West"; uno spirito che si fa straripante nel n.52 "Verdi pascoli" dove duetta impunita e impenitente con un Pat MacDonald rude e selvatico come non mai, dove dà lezioni di seduzione a Brenda , dove mostra all’ammirato Brett la sua tempra di donna della frontiera. Donna avventurosa, si è detto. Innumerevoli le occasioni in cui non esita a imbracciare un fucile, inforcare un cavallo e partire alla ventura. Fino all’ultimo, quando nel n.73 "Croce di fiamma" si batte armi in pugno per provare l’innocenza di Abele . Uno spirito indomito, Belinda: una "gentildonna di fortuna". In lei sembra esservi un tratto a livello genetico che la spinge ad un’irrequietezza che il ritrovato benessere economico non riesce a mitigare se, appunto, fino alla fine mantiene inalterata la voglia e la forza di combattere per i propri ideali; o per il proprio amore.... E soprattutto: donna, Belinda, e capace come nessuna di combattere per l’amore. Romantica in campo politico, pratica nella vita di tutti i giorni, Belinda è appassionata in amore. Con Bill il fuoco divampa da subito, da quel primo incontro durante il quale ha modo di salvargli la vita e dare inizio ai loro battibecchi da innamorati. E una seconda volta lo salverà, Belinda: nel n.66 "I cavalieri". Questa volta da un nemico insidioso come la depressione, che ha colpito l’idealista Adams dopo l’ennesimo colpo del destino e dopo la morte dell’amico Wild Bill Hickock .
Donna vera, Belinda, e non di carta, perché solo una donna autentica può essere come lei, può avere le sue doti di ironia ed intelligenza, la sua forza d’animo, la sua mentalità pratica, la sua indole volitiva; senza che questo pregiudichi le sue doti più tradizionalmente femminili, comprese vanità e civetteria che D’Antonio sa darle con garbo e con gusto al momento adatto. Donna vera... da ricordare mentre si leva da quella vasca piena di vapori.....
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1859| Belinda Hall conosce Bill Adams. L’amore tra i due è immediato, ma la profonda divisione sociale che porterà alla guerra civile tra Nord e Sud impedirà a lungo che essi possano vivere liberamente la loro passione: figlia di un’aristocratica famiglia virginiana, Belinda svolgerà un’intensa attività spionistica per la Confederazione durante la guerra, trovandosi più volte in contrasto con Bill, a sua volta spia al servizio dell’Unione, e con Wild Bill Hickock. Del resto, la bella Belinda è già in questa occasione impegnata nei traffici del fratello Alan Hall, attivista militante per il Sud. Per ben due volte salva la vita a Bill, una prima volta sottraendolo ad un (molto) probabile linciaggio da parte di una folla schiavista, ed una seconda permettendogli di scampare all’annegamento al quale lo aveva destinato Alan Hall. 1861| Belinda incontra brevemente Bill durante i concitati giorni che vedono gli avvenimenti precipitare verso la guerra e suo fratello Alan coinvolto in un attentato a Lincoln.
1862/3|
Le due spie, Belinda e Bill - dopo un prologo in un saloon di una cittadina oltre le linee confederate, dove flirtano e fanno a gara nel mettere l’altro nel sacco - hanno un memorabile incontro/scontro nella residenza avita degli Hall. Belinda è innamorata, ma crede, erroneamente, che Bill abbia ucciso suo fratello - caduto, in realtà, in regolare duello contro Pat MacDonald. La sincerità delle parole di Bill la convinceranno, infine, della sua estraneità ai fatti. I due proseguono nella recita del rozzo yankee e della dama del Sud, attori di una commedia che è tutta la vita. Ormai certa dell’innocenza di Bill, Belinda lo fa sfuggire alla cattura da parte del generale "Stonewall" Jackson. 1865| Sono gli ultimi giorni della guerra e Belinda - fuggita in tutta fretta da casa propria - incontra per caso il giovanissimo soldato confederato Ben MacDonald che si prenderà un gran cotta per lei. Dopo una breve separazione i due si ritroveranno, invischiati nell’affaire del furto del tesoro della Confederazione, rubato da una banda di balordi durante la fuga del presidente Jefferson Davis, alla cui scorta si era aggiunta Belinda. La guerra è ormai finita, e dopo vicissitudini varie, Belinda e Ben raggiungono Saint Louis dove, con l’aiuto di Wild Bill Hickock regolano i conti con il capo dei ladri. Il romantico, innamorato, Ben recupera alcuni preziosi facenti parte del tesoro confederato e li offre a Belinda, ormai povera in canna, perché possa ricominciare una propria vita. Conscia della delusione a cui inevitabilmente sarebbe andato incontro il ragazzo e desiderosa di procurargli il minor dolore possibile, Belinda andrà via alla chetichella, affidando Ben alla guida di Wild Bill. 186?| E’ l’epoca della grande espansione ad ovest degli Stati Uniti, le compagnie ferroviarie fanno a gara a costruire quanti più kilometri di strada ferrata sia loro possibile, senza esclusione di colpi, anzi: il sabotaggio è all’ordine del giorno. Bill Adams ritrova Belinda, ora padrona del Golden Rail, un saloon presso i cantieri della Union Pacific. L’amore tra i due può finalmente essere libero: Belinda è una creatura viva e solare, affamata di vita. D’ora in poi sono una coppia, e nonostante le innumerevoli separazioni, dovute al lavoro di Bill, all’irrequietezza ed all’amore per l’avventura di entrambi, non ci saranno ombre sul loro rapporto, neppure quelle di occasionali scappatelle che capitano (Bill e Belle Starr). I due si trovano nel mezzo dello scontro tra Union Pacific e Central Pacific e Belinda mostrerà la sua tempra combattendo valorosamente al fianco di Bill e tornando a salvargli la vita. Al loro fianco avranno anche William Cody, il futuro Buffallo Bill. 1869| Sulla via per Hays City, nel Kansas, dove Belinda ha aperto un nuovo saloon, il Dixie, Bill incontra l’amico Hickock. I due arriveranno nella cittadina al momento giusto per liberare la bella Belinda dalla locale prigione, dove era finita per contrasti col prepotente signorotto del paese: Vance McCall. Wild Bill diviene marshall della cittadina, e Bill e Belinda saranno attori e spettatori del crescendo di violenza di cui Hickock è vero e proprio catalizzatore. Ripulito il paese, Wild Bill ripartirà, lasciando i due "colombi" in una Hays City pacificata. Nel prosieguo dell’anno, troviamo Bill e Belinda a Liberty nel Missouri, intenti a giocare agli "sposetti". A turbare la loro pace è la banda dei fratelli James, e Jesse James, detto Dingus, è nemico giurato di Bill dai tempi della guerra. Ancora una volta Belinda mostrerà di qual pasta sia fatta, combattendo insieme a Bill e non esitando ad andarsi a cacciare nella tana del lupo per ottenere informazioni. La fine dei James è ancora di là da venire, però. 1872| Lasciata sola a San Antonio da Bill, Belinda coglie l’occasione per recarsi al ranch dei MacDonald. Qui non tarderà a sconvolgere la vita di tutti, ma anche a conquistarne il cuore. Da Brett a Brenda a, soprattutto, Pat. La serenità con cui Belinda affronta il suo passato, rappresentato dall’uomo che uccise (seppure in regolare duello) il fratello, è l’indice migliore dell’equilibrio della donna, della sua capacità di guardare al passato senza rimpianti e di vivere per il presente ed il futuro. E della sua capacità di giudizio: non ha ormai più illusioni, Belinda, su suo fratello Alan, e pronuncia su di lui quella che è la peggiore condanna possibile secondo il suo metro di giudizio: "... Ma non era un gentiluomo, dopotutto, ora lo so.". Al fianco di Pat, Belinda si ritrova a combattere per i diritti di due poveri pecorai. 1878?| Belinda, ormai ricca azionista della Union Pacific, dà incarico ad Allan Pinkerton di rintracciare il suo Bill, che di Pinkerton era stato a lungo un agente. Ella si reca, quindi a Deadwood, dove lo trova prostrato dalle troppe delusioni capitategli negli ultimi tempi, dalla morte del grande amico Hickock alla tragedia dei Nez Percés di Hinmut Tooyah Latkekht (Capo Giuseppe), cui Bill aveva partecipato in prima persona (si veda l’episodio n.63"La lunga marcia"). L’amore - e l’energia - di Belinda scuotono Adams e gli danno il giusto stimolo per tornare alla vita e addirittura a collaborare con Pinkerton. I due ricongiunti innamorati saranno spettatori pressoché impotenti dello spreco delle proprie vite fatto da due giovani ragazzi, Sam Bass e Joel Collins, tra gli ultimi esemplari di quella razza di cavalieri erranti, sempre ambiguamente sospesi tra l’una e l’altra parte della barricata della legge. 1879| Al termine di un’ennesima guerra indiana conclusasi tragicamente, Bill torna da Belinda che altro non può fare se non tentare di lenire l’amarezza del suo compagno. 1885?| Per mantenere un’antica promessa, Belinda raccomanda Brett al generale Madigan perché questi ne favorisca l’ingresso a West Point. Ma il razzista Madigan rifiuta a causa del quarto di sangue indiano di Brett. Segue una serie di eventi che portano ad un’accusa di omicidio nei confronti di Abele, che aveva accompagnato Brett; e nelle terre del Ku Klux Klan una simile accusa rivolta ad un nero può portare solo alla forca. Gli anni sono passati, ma Belinda è ancora donna da non restare con le mani in mano se un amico si trova in difficoltà; benché l’età non sia passata del tutto invano neppure per lei, ed abbia bisogno della furia giovanile di Brett, che la scuote dal momento di sbandamento che le occorre quando il Klan cattura Abele. 1891| Belinda è presente alla grande riunione della famiglia, al ranch dei MacDonald, per festeggiare la guarigione di Brett dalle ferite riportate a Wounded Knee.
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