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Scheda personaggio
Primo Piano
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Biografia

  Eba
Creato da Carlo Ambrosini
Unica apparizione: 1998
scheda di Michela Savoldi

Primo Piano

Soffia, Eba, soffia!


L'Africa è, anche nell'immaginario di chi non l'ha mai veduta, il simbolo della terra Madre, fertile e selvaggia. La vita, tuttavia, per germogliare ha spesso bisogno di allontanarsi dalle proprie origini e di trovare un'altra casa.
Purtroppo, non sempre i semi cadono su terreni fertili.

È questa la storia di Eba, fanciulla africana bellissima strappata, o forse semplicemente volata via, dalla propria casa e cresciuta tra le spine di un'Europa triste e decadente.

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Eba si esibisce. Disegni di G.Ornigotti
(c)1998 SBE

Ma questo personaggio è anche qualcosa di più. Come spesso accade ai personaggi che compaiono sulle pagine di Napoleone, la personalità e la storia di Eba sono solo sommariamente delineati, lasciando molti spunti all'immaginazione di chi legge.
Diventa perciò impossibile raccontare di questa ragazza senza mettere in campo opinioni e sentimenti personali.

Prima di tutto il "dono" di Eba: il soffio delle sue labbra è in grado di animare la terra, trasformandola in animali in carne ed ossa. In questo, ella diventa il legame tra la vita e la terra, il veicolo grazie al quale l'una entra dentro l'altra.

Di queste trasformazioni soprannaturali, nessuno dei personaggi della storia sembra stupirsi. Viene accettato come un fatto, senza che sia neccessario chiedersi il perchè ciò avvenga.
Somiglia un poco ad una ambientazione di Kafka. Viene in mente il povero Gregor Samsa che una mattina si sveglia scarafaggio e l'unica preoccupazione sua e dei suoi familiari è quella, pratica, di adattarsi alla nuova situazione.
Se da un lato ciò è surreale, dall'altro è straordinariamente fedele alla realtà quotidiana, nella quale le meschinità peggiori, ma anche gli slanci e le passioni, non suscitano più alcuno stupore.
Neppure Napoleone sfugge a questo meccanismo. Non si pone alcuna domanda, come chi è rassegnato a non capire ma anche a non difendersi da ciò che non capisce.

Anche nella degradazione, Eba è l'Africa, selvaggia ma inaridita dall'avidità e dall'ignoranza. Ma seppure ingabbiata in uno spogliarello di quart'ordine, la passione vitale ch'ella incarna non è scomparsa del tutto. Ci viene presentata appassita, tossicomane, legata ad un marito-padrone; eppure rimane un personaggio positivo, vivo, verde.

Tutto questo è confermato anche dall'epilogo della vicenda, in cui Eba decide di tornare in Africa. Decisione che non è descritta come catarsi di una vita dissoluta, nè come stoico proponimento di un'eroina.
Al contrario, Eba viene espulsa dalla Svizzera e tornare in Etiopia è un po' l'unica sua alternativa.
In perfetto stile Napoleone, insomma: un personaggio ricco di luci ed ombre, ambiguo ma che suscita più comprensione che distacco.


Index Personale

Napoleone 1998|
7 Il tesoro d'argilla (Ambrosini/Ornigotti)

 



Biografia

1998| Il giovane poliziotto Boulet porta Erika, la figlia del commissario Dumas a vedere uno spettacolo in un night club di Ginevra. La protagonista è Eba, che si esibisce in uno spogliarello assieme ad alcuni serpenti.
Durante lo spettacolo, proprio mentre Erika scappa inorridita, viene scoperto il cadavere del proprietario del locale, apparentemente strangolato da uno dei boa di Eba.

In realtà a compiere il delitto è stato Bernard, il marito di Eba, per evitare di pagare un debito di gioco. La malavita ginevrina organizza una vendetta nei confronti di Bernard e, indirettamente, contro Eba, ritenuta l'unico "oggetto" di valore in possesso di suo marito.

Proprio la sera dell'omicidio giunge a Ginevra Shamael, uno sciamano etiope zio della bella Eba. Aggredito da due nordafricani clandestini come lui, viene soccorso da Napoleone, che lo aiuta a cercare la nipote.
Shamael è intenzionato a riportare Eba in Africa, nel proprio villaggio d'origine. Ella infatti incarna il legame tra la vita e la terra, senza il quale la comunità di Shamael non può sopravvivere.
La ragazza non desidera tornare in Africa, ma lo sciamano, che sembra avere il potere di conoscere il futuro, effettua una serie di mosse grazie alle quali, come in una partita a scacchi, riesce a capovolgere la situazione.

Per convincere il marito di Eba a lasciarla partire con lui, Shamael gli regala un grosso diamante, promettendogli altre pietre preziose. Quando la malavita organizzata viene a sapere dell'esistenza di questi diamanti organizza un incontro con Shamael con l'intenzione di ucciderlo per impadronirsi delle pietre.
La resa dei conti avviene nel macello comunale di Ginevra, tra maiali vivi, buoi squartati e serpenti immaginari: la sparatoria innescata da Eba e Shamael finisce con la morte di quest'ultimo e di quasi tutti i "cattivi".
La ragazza, catturata dalla polizia, dopo un processo viene condannata all'espulsione dalla Svizzera e decide di realizzare il desiderio di suo zio e di ritornare in Africa.
 

 


 
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