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Report di Cristian Di Clemente, Daniele J. Farah Mauro Dollari, Riccardo Panichi e Pierfilippo Dionisio con la collaborazione dell'intero Staff Pagina 2 di 2
Il pubblico delle manifestazioni legate al mondo del fumetto - e non solo - non intervengono solo per comprare, sfogliare o
adocchiare gli albi a fumetti preferiti ma anche per incontrare gli autori che hanno saputo divertire, affascinare e far riflettere
i lettori.
Alla conferenza di Napoleone erano presenti l'ideatore (oltre a essere sceneggiatore e disegnatore)
della testata Ambrosini, Diego Cajelli (sceneggiatore) e
Pasquale Del Vecchio (disegnatore). La sala conferenze era quasi completamente piena dimostrando il non indifferente interesse
per questa serie bimestrale.
Del Vecchio si è ritrovato così a parlare del suo approccio alla testata dal punto di vista delle immagini. Si sente gratificato nel lavorare per una serie in cui ci sia spazio sia per il disegno realistico che per quello caricaturale ed onirico. Ha poi esortato i lettori a notare che ogni disegnatore visualizza la realtà onirica in maniera differente e questa è la chiara dimostrazione di come ogni disegnatore venga ispirato in una maniera sempre diversa da questa testata. Nel fare questo confronto/distinzione ha citato nomi di suoi colleghi che si sono alternati sulle pagine di "Napoleone", quali Paolo Bacillieri, Giulio Camagni ed altri. Ambrosini (creatore grafico di Napoleone) ha regalato delle anticipazioni ricordando che nella narrazione della sua testata sono presenti due piani: la realtà concreta della città di Ginevra, con le sue strade, i suoi palazzi, i suoi fatti di cronaca nera che poi sono un po' i fatti di tutto il mondo e sopra questa realtà c'è un Piano Superiore che fa da contraltare col Piano di Sotto, consentendo di interpretare i fatti quotidiani sotto un'altra chiave di lettura. Ebbene, in una storia di prossima uscita, vedremo Napoleone muoversi in un luogo che non è ne la realtà e neppure il Piano di Sopra, ma è un Terzo Luogo in cui il nostro albergatore ginevrino incontrerà un personaggio che gli mostrerà un anello e gli chiederà: "Cosa c'è dentro questo anello?" e Napoleone risponderà che non c'è nulla. Poi il personaggio sconosciuto indicherà alle sue spalle altri 5000 anelli che da quanto detto dovrebbero tutti aver dentro di se il "nulla", ma questo non è possibile perché il Nulla "non c'è" in nessun luogo, quindi come può trovarsi in 5000 posti differenti ed essere chiamato sempre allo stesso modo? Allora forse ogni Nulla contenuto in ognuno di quei 5000 anelli è un Nulla che ha un nome diverso. E così con la domanda su quali possano essere i 5000 nomi del Nulla si aprirà questa nuova avventura di Napoleone. Infine è intervenuto Cajelli che in più occasioni si è dimostrato un vero "animale da palcoscenico", forte anche della sua esperienza nel cabaret. Diego Cajelli, che si firma Diè, ha cominciato raccontando di come il fare questo lavoro lo porti sempre più a convincersi che non è lui a scrivere, ma qualcun altro. Lui è solo un "tramite" e il suo compito è solo quello di svolgere il suo ruolo di canale, nel migliore dei modi. Ciò che scrive è qualcosa da cui si sente attraversato e che lui deve spargere sulle pagine nero su bianco, per poi presentarlo al disegnatore che completerà questo lavoro di "trasmissione". Diego, col suo solito fare cabarettistico, ha arricchito poi questa visione di se stesso in quanto "tramite", con un'altra bella e gustosa immagine metaforica: "...quando scrivo, sento come se dentro di me ci fosse un omino nudo che corre selvaggio nella foresta. La mia parte razionale ogni tanto cerca di mettere un freno per imporre alla narrazione di rientrare in quelli che sono i canoni del fumetto bonelliano, ma detto francamente, non mi riesce mai di mettere addosso a quell'omino, nient'altro che un paio di mutande..." "...sembra poi facile sceneggiare un personaggio, come (tanto per fare un altro nome) per esempio Dampyr... all'inizio ti viene da pensare che Dampyr sia solo dammi due pistole ed un mitra ed io sarò contento ma Dampyr non è solo questo e tu come autore devi saperti far attraversare da ciò che quel personaggio vuole raccontare di sé. Lo stesso vale, in base alla mia esperienza, per un personaggio come Legs Weaver di cui sono in lavorazione due mie storie. Con Legs c'è poi l'ulteriore complicazione che bisogna cercare di immaginare come accidenti pensa una donna e non è una cosa facile per un uomo". Alla domanda di Ambrosini su cosa si sente attraversato Cajelli quando scrivi per una donna, il Dié afferma che prima di iniziare a scrivere per Legs e rimasto ad osservare a lungo la sua fidanzata e Musa ispiratrice cercando di immaginarsela mentre gira per casa con un mitra in mano "...e vi dirò! Penso di essere riuscito bene a rendere il personaggio di Legs per non parlare del fatto che da allora guardo la mia ragazza con molto più timore e comincio a darle sempre più spesso ragione, temendo che lo tiri fuori veramente quel mitra!". :-)
1962-2002: 40 anni per il criminale più famoso dei fumetti, per colui che è il Re del Terrore!
Per quanto riguarda Jonathan Steele, erano presenti in fiera numerosi autori, che hanno animato una conferenza a cui ha partecipato un pubblico abbastanza numeroso. Federico Memola e Teresa Marzia, creatori della serie, hanno fatto da padroni di casa, introducendo nella famiglia la new entry Elettra Gorni (già autrice de "Le cocche belle"), che esordirà ai testi sulle pagine di Jonathan Steele il prossimo maggio: si tratterà di una storia molto particolare, dominata dal tema della gelosia, che vedrà protagoniste assolute Myriam e Jasmine. Elettra si è detta contentissima dell'esperienza e soprattutto dell'ottimo rapporto con il disegnatore Sergio Ponchione, anch'egli presente alla conferenza. Memola si è soffermato ampiamente sulla saga fantasy che partirà il 30 novembre e di cui uBC vi ha dato una ghiotta anteprima il mese scorso. Per quanto lungo, questo viaggio fantasy rappresenterà tuttavia solo un excursus per la serie, che tornerà su binari più tradizionali già dal n.49, chiudendo la sottotrama delle Nereidi iniziata nel lontano n.1, ma va sottolineato che il mondo fantasy in cui i nostri eroi saranno proiettati non è virtuale, non è un sogno, non è quindi finzione di nessun tipo. Tutto quello che capiterà ai protagonisti lo vivranno davvero e non sarà liquidato alla fine per esempio con un Jonathan che si risveglia su un letto d'ospedale dopo un prolungato coma. La realtà fantasy in cui Jonathan si muoverà non ha a che vedere con l'immaginario tolkieniano, ma è perlopiù ispirata alle ambientazioni arabeggianti delle "Mille e una notte", di Simbad il marinaio e la lampada di Aladino. Spiega Memola: "...se io ho dato questa connotazione araba al panorama fantasy che vedrete è solo perché fin da bambino ho amato i romanzi ed i film che si ispiravano a questo filone".Per chi non se lo ricordasse, il mondo fantasy sarà quello che i lettori hanno visto incontrando il padre adottivo del protagonista, riferendosi ad avvenimenti accaduti in "Legame di sangue" (n.26) in cui Jonathan, Miriam e Jasmine si incontrano con Kasim. A pag.24 di questo albo si può vedere un primo scorcio di quello che sarà il panorama fantasy futuro Per quanto riguarda Isabel e Max, torneranno prossimamente in qualità di special guest star, così come le Crimson Seven, delle quali seguiremo presto importanti evoluzioni. Memola si è detto infine tranquillo dell'andamento delle vendite, che, nonostante un calo nei numeri del doposaga, permettono ancora una sopravvivenza tranquilla alla testata.
Alla conferenza con gli autori di Martin Mystére erano presenti gli sceneggiatori
Vincenzo Beretta e Stefano Vietti (in sostituzione di un Alfredo
Castelli malato) ed i disegnatori Lucio Filippucci e Giancarlo Alessandrini.
All'incontro con gli autori di Nathan Never erano presenti Stefano Vietti e
Roberto De Angelis.
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