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uBC @ Lucca Comics 2001

Lucca Comics 2002
uBC @ Lucca Comics 2002
Report di Cristian Di Clemente, Daniele J. Farah Mauro Dollari, Riccardo Panichi e Pierfilippo Dionisio
con la collaborazione dell'intero Staff
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Il pubblico delle manifestazioni legate al mondo del fumetto - e non solo - non intervengono solo per comprare, sfogliare o adocchiare gli albi a fumetti preferiti ma anche per incontrare gli autori che hanno saputo divertire, affascinare e far riflettere i lettori.
Così, nei giorni di fiera, si sono susseguiti sessioni di dediche ed autografi, e incontri di presentazione o di semplice discussione tra autori e pubblico.

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Autografi e dediche allo stand Bonelli

Quelli che seguono sono solo alcuni dei resoconti degli incontri della manifestazione lucchese.

Conferenza su Napoleone

Alla conferenza di Napoleone erano presenti l'ideatore (oltre a essere sceneggiatore e disegnatore) della testata Ambrosini, Diego Cajelli (sceneggiatore) e Pasquale Del Vecchio (disegnatore). La sala conferenze era quasi completamente piena dimostrando il non indifferente interesse per questa serie bimestrale.
Il tema della discussione è stato il "male" e Ambrosini si è tuffato in filosofiche prove a sostegno dell'utilità del "male" all'interno di un racconto e di come non si possa avere una percezione reale di cosa sia il Bene se non si ha ben chiaro cosa sia il Male, vissuto anche sulla propria pelle. In fondo, aggiunge, "Cosa sarebbero gli eroi dei fumetti, senza i cattivi che incarnano il male da dover combattere?".

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Pasquale Del Vecchio, Carlo Ambrosini e Diego Cajelli

I tre autori cominciano poi piacevolmente a divagare, perdendo un po' quello che dovrebbe essere una linea di dialogo comune, ma vengono subito rapiti al loro mondo onirico, in cui evidentemente sono abituati a perdersi, per essere riportati alla concreta realtà delle domande del pubblico.
Del Vecchio si è ritrovato così a parlare del suo approccio alla testata dal punto di vista delle immagini. Si sente gratificato nel lavorare per una serie in cui ci sia spazio sia per il disegno realistico che per quello caricaturale ed onirico. Ha poi esortato i lettori a notare che ogni disegnatore visualizza la realtà onirica in maniera differente e questa è la chiara dimostrazione di come ogni disegnatore venga ispirato in una maniera sempre diversa da questa testata. Nel fare questo confronto/distinzione ha citato nomi di suoi colleghi che si sono alternati sulle pagine di "Napoleone", quali Paolo Bacillieri, Giulio Camagni ed altri.
Ambrosini (creatore grafico di Napoleone) ha regalato delle anticipazioni ricordando che nella narrazione della sua testata sono presenti due piani: la realtà concreta della città di Ginevra, con le sue strade, i suoi palazzi, i suoi fatti di cronaca nera che poi sono un po' i fatti di tutto il mondo e sopra questa realtà c'è un Piano Superiore che fa da contraltare col Piano di Sotto, consentendo di interpretare i fatti quotidiani sotto un'altra chiave di lettura. Ebbene, in una storia di prossima uscita, vedremo Napoleone muoversi in un luogo che non è ne la realtà e neppure il Piano di Sopra, ma è un Terzo Luogo in cui il nostro albergatore ginevrino incontrerà un personaggio che gli mostrerà un anello e gli chiederà: "Cosa c'è dentro questo anello?" e Napoleone risponderà che non c'è nulla. Poi il personaggio sconosciuto indicherà alle sue spalle altri 5000 anelli che da quanto detto dovrebbero tutti aver dentro di se il "nulla", ma questo non è possibile perché il Nulla "non c'è" in nessun luogo, quindi come può trovarsi in 5000 posti differenti ed essere chiamato sempre allo stesso modo? Allora forse ogni Nulla contenuto in ognuno di quei 5000 anelli è un Nulla che ha un nome diverso. E così con la domanda su quali possano essere i 5000 nomi del Nulla si aprirà questa nuova avventura di Napoleone.
Infine è intervenuto Cajelli che in più occasioni si è dimostrato un vero "animale da palcoscenico", forte anche della sua esperienza nel cabaret. Diego Cajelli, che si firma Diè, ha cominciato raccontando di come il fare questo lavoro lo porti sempre più a convincersi che non è lui a scrivere, ma qualcun altro. Lui è solo un "tramite" e il suo compito è solo quello di svolgere il suo ruolo di canale, nel migliore dei modi. Ciò che scrive è qualcosa da cui si sente attraversato e che lui deve spargere sulle pagine nero su bianco, per poi presentarlo al disegnatore che completerà questo lavoro di "trasmissione".
Diego, col suo solito fare cabarettistico, ha arricchito poi questa visione di se stesso in quanto "tramite", con un'altra bella e gustosa immagine metaforica: "...quando scrivo, sento come se dentro di me ci fosse un omino nudo che corre selvaggio nella foresta. La mia parte razionale ogni tanto cerca di mettere un freno per imporre alla narrazione di rientrare in quelli che sono i canoni del fumetto bonelliano, ma detto francamente, non mi riesce mai di mettere addosso a quell'omino, nient'altro che un paio di mutande..." "...sembra poi facile sceneggiare un personaggio, come (tanto per fare un altro nome) per esempio Dampyr... all'inizio ti viene da pensare che Dampyr sia solo dammi due pistole ed un mitra ed io sarò contento ma Dampyr non è solo questo e tu come autore devi saperti far attraversare da ciò che quel personaggio vuole raccontare di sé. Lo stesso vale, in base alla mia esperienza, per un personaggio come Legs Weaver di cui sono in lavorazione due mie storie. Con Legs c'è poi l'ulteriore complicazione che bisogna cercare di immaginare come accidenti pensa una donna e non è una cosa facile per un uomo".
Alla domanda di Ambrosini su cosa si sente attraversato Cajelli quando scrivi per una donna, il Dié afferma che prima di iniziare a scrivere per Legs e rimasto ad osservare a lungo la sua fidanzata e Musa ispiratrice cercando di immaginarsela mentre gira per casa con un mitra in mano "...e vi dirò! Penso di essere riuscito bene a rendere il personaggio di Legs per non parlare del fatto che da allora guardo la mia ragazza con molto più timore e comincio a darle sempre più spesso ragione, temendo che lo tiri fuori veramente quel mitra!".
:-)

Diabolik: 40 anni in nero

1962-2002: 40 anni per il criminale più famoso dei fumetti, per colui che è il Re del Terrore!
Alla conferenza dedicatagli, si è parlato del volume annunciato "Diabolik Visto da lontano", contenente 12 brevi storie inedite realizzate dai maestri italiani del fumetto come Alfredo Castelli, Sergio Toppi, Vittorio Giardino, Claudio Villa e molti altri. Questo speciale è un evento talmente grosso che la Casa Editrice Astorina pare abbia già ricevuto offerte spontanee di molti autori a disegnare un secondo volume!
Inoltre uno degli argomenti di discussione è stato il radiodramma mandato in onda su RadioRai2 ed il prossimo e nuovo audiofiction - ovvero uno sceneggiato audio - che racconterà la prima avventura dell'eroe, quella con cui si presentò al pubblico nel 1962.
Gli autori hanno poi rivelato che DK tornerà ad essere cattivo come alle origini.
Al termine della conferenza è seguito un buffet di festeggiamento per il compleanno del personaggio.

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Diabolik visto da lontano
copertina di Ferenc Pinter

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Il CD dell'audiofumetto

Per ulteriori e più dettagliate informazioni vi rimandiamo all'Anteprima su Diabolik, ricca di immagini e note sul volume "Diabolik visto da lontano" e sul cd-audiofumetto.

Conferenza su Jonathan Steele

Per quanto riguarda Jonathan Steele, erano presenti in fiera numerosi autori, che hanno animato una conferenza a cui ha partecipato un pubblico abbastanza numeroso. Federico Memola e Teresa Marzia, creatori della serie, hanno fatto da padroni di casa, introducendo nella famiglia la new entry Elettra Gorni (già autrice de "Le cocche belle"), che esordirà ai testi sulle pagine di Jonathan Steele il prossimo maggio: si tratterà di una storia molto particolare, dominata dal tema della gelosia, che vedrà protagoniste assolute Myriam e Jasmine. Elettra si è detta contentissima dell'esperienza e soprattutto dell'ottimo rapporto con il disegnatore Sergio Ponchione, anch'egli presente alla conferenza.

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Sergio Ponchione e Pasquale Frisenda

Memola si è soffermato ampiamente sulla saga fantasy che partirà il 30 novembre e di cui uBC vi ha dato una ghiotta anteprima il mese scorso. Per quanto lungo, questo viaggio fantasy rappresenterà tuttavia solo un excursus per la serie, che tornerà su binari più tradizionali già dal n.49, chiudendo la sottotrama delle Nereidi iniziata nel lontano n.1, ma va sottolineato che il mondo fantasy in cui i nostri eroi saranno proiettati non è virtuale, non è un sogno, non è quindi finzione di nessun tipo. Tutto quello che capiterà ai protagonisti lo vivranno davvero e non sarà liquidato alla fine per esempio con un Jonathan che si risveglia su un letto d'ospedale dopo un prolungato coma. La realtà fantasy in cui Jonathan si muoverà non ha a che vedere con l'immaginario tolkieniano, ma è perlopiù ispirata alle ambientazioni arabeggianti delle "Mille e una notte", di Simbad il marinaio e la lampada di Aladino. Spiega Memola: "...se io ho dato questa connotazione araba al panorama fantasy che vedrete è solo perché fin da bambino ho amato i romanzi ed i film che si ispiravano a questo filone".
Per chi non se lo ricordasse, il mondo fantasy sarà quello che i lettori hanno visto incontrando il padre adottivo del protagonista, riferendosi ad avvenimenti accaduti in "Legame di sangue" (n.26) in cui Jonathan, Miriam e Jasmine si incontrano con Kasim. A pag.24 di questo albo si può vedere un primo scorcio di quello che sarà il panorama fantasy futuro

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Federico Memola con alle spalle la copertina del primo numero
della saga fantasy di Jonathan Steele

Per quanto riguarda Isabel e Max, torneranno prossimamente in qualità di special guest star, così come le Crimson Seven, delle quali seguiremo presto importanti evoluzioni.
Memola si è detto infine tranquillo dell'andamento delle vendite, che, nonostante un calo nei numeri del doposaga, permettono ancora una sopravvivenza tranquilla alla testata.

Conferenza su Martin Mystére

Alla conferenza con gli autori di Martin Mystére erano presenti gli sceneggiatori Vincenzo Beretta e Stefano Vietti (in sostituzione di un Alfredo Castelli malato) ed i disegnatori Lucio Filippucci e Giancarlo Alessandrini.
Riguardo le anticipazioni della serie, nelle prossime storie ritornerà la telepate russa Nadia (conosciuta nel n.22 "Tunguska") e successivamente uscirà una quadrilogia che nel 2003 chiuderà - un pò in ritardo :-) - i festeggiamenti del ventennale, che vedrà in scena il Docteur Mystére, il Martin del presente e quello robotico del futuro.
Stefano Vietti sta attualmente scrivendo ben 6 numueri della serie tra cui il prossimo in edicola. E' sua intenzione proporre un Martin vicino a quello delle origini, con grandi enigmi archeologici in varie parti del mondo.

Conferenza su Nathan Never

All'incontro con gli autori di Nathan Never erano presenti Stefano Vietti e Roberto De Angelis.
La sala era colma ed il pubblico, estremamente coinvolto, era interessatissimo e pronto a porre domande di continuo.
Vietti ha introdotto per qualche minuto quello i prossimi due anni riservano ai lettori: storie che saranno fondamentali e chiuderanno tutte le vicende rimaste in sospeso. Ci sarà una ferrea continuity. Nel prossimo Agenzia Alfa di gennaio 2003 si chiuderà definitivamente la vicenda dei mutati e rivedremo anche Mister Alfa e il baby Neos per i disegni di Cascioli. Le storie del 2003 saranno ancora di transizione, nel senso che ci saranno storie che conterranno elementi che ci avvicineranno al fatidico 2004 in cui... in 6 mesi cambierà tutto!
Sono previste due "triple": la prima vedrà chiudersi la saga di Skotos e la seconda - disegnata da De Angelis - vedrà lo scoppio e la conclusione delle guerre con le stazioni orbitanti. Dopo queste storie cambierà notevolmente l'universo di Nathan Never, anche a livello grafico: Olivares sta curando un cospicuo dossier d'aiuto per nuove scenografie cittadine e di costumi.
La prima storia del nuovo universo sarà una tripla di Medda che introdurrà il nuovo corso Nathan... insomma un "NN Anno 0". Gli autori mantengono un riserbo strettissimo su queste nuove trame del dopo guerra. La continuity si arresterà per un pò di tempo.
A domande precise, Vietti ha risposto che Hadija è uscita definitivamente di scena dal plot principale (salvo sporadiche apparizioni) e che Luke Sanders avrà un ruolo chiave nella storia della guerra con le colonie (quindi matureranno gli elementi d'approfondimento che lo hanno riguardato negli ultimi Agenzia Alfa).
Per il resto, attualmente Vigna è al lavoro per una nuova storia di Asteroide Argo, il prossimo gigante (di Vietti/Platano) chiuderà definitivamente anche il ciclo di Nemo, e sarà dedicato al viaggio di Ann, Antonio Serra è impegnato su una storia sulle Gemelle Ross per un Agenzia Alfa con i disegni di Pianta (storia che probabilmente avrà un seguito) e dovrebbe scrivere il gigante per il 2004.
Per quanto riguarda Legs, Vietti è parso interessato all'osservazione di un lettore che vorrebbe maggiore continuity e ha spiegato che non sono ancora certi sulla strada da far prendere a Legs per il dopo-guerra: se mantenerla nel filone temporale attuale o meno, comunque ci saranno storie ambientate durante la guerra con le colonie.
Chiedendo a De Angelis a che punto fosse arrivato a disegnare la tripla delle guerre con le stazioni orbitante, lo stesso ha risposto che è ancora all'inizio (una trentina di tavole già pronte) perché ha in cantiere un albo che ha la precedenza: sarà lui infatti il disegnatore del Tex Gigante (non il prossimo ma il successivo). E' già a lavoro da 8 mesi e ha passato le 100 tavole.


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