Venerdí, 18 Luglio 2008
messaggio da R.Giammatteo - 18/07/2008 06:55
In uno degli ultimi messaggi inviati alla ML dedicata a Lazarus Ledd, Ade Capone ha fatto le prime anticipazione di un suo imminente nuovo progetto made in Star Comics:
Sarà una miniserie in 6 albi, con cadenza bimestrale. Il primo numero sarà presentato a Lucca Comics '08 (inizio di novembre), il secondo uscirà in gennaio e così via.
Il nome definitivo della miniserie ancora non c'è (ho preparato una lista di nomi tra cui scegliere). C'è, però, un nome provvisorio, di lavorazione: Trigger (che non è il nome di un personaggio).
Il progetto verrà annunciato con varie pagine pubblicitarie sugli albi Star, e con un Numero Zero (omaggio) che dovrebbe venir distribuito a partire da settembre. Ancora non posso svelare nulla sui protagonisti e sulla trama della vicenda. Posso però dirvi come è nata la miniserie.
L'idea base... quella - come sempre - ce l'hai o non ce l'hai, ti arriva o non ti arriva, e quando arriva bisogna decidere come svillupparla. Anche in questo caso, come diciassette anni fa quando ebbi l'idea per LL, ho guardato all'impostazione e al linguaggio dei telefilm americani. A quei tempi tutti erano impostati sull'eroe solitario, con una dinamica narrativa via via velocizzatasi fino ad arrivare a un capolavoro come 24 (e non a caso anche LL si è fatto, mese dopo mese, più "frenetico").
24, se ci fate caso, ha comunque già in sè quella che è la caratteristica delle serie TV più innovative: la coralità e la contemporaneità di azioni diverse e distaccate ma parimenti importanti, con un personaggio differente al centro di ciascuna di esse.
E' lo schema che ha trovato il suo perfetto compimento in Lost e in Heroes. Ed è quello che ho deciso di adottare. Sia chiaro, nella mia nuova miniserie NON ci sono nè isole misteriose nè superuomini. Però ci sono quattro diversi protagonisti e quattro diverse ambientazioni, lontane una dall'altra. Le loro vicende si dipaneranno parallelamente, fino a confluire nel finale.
Perché questa scelta? Innanzitutto perché mi diverte, mi dà un gran piacere nello scrivere. E poi perché mi sembra nuova, nel panorama fumettistico italiano, e al passo con i tempi.
Sinteticamente. Se lo slogan portante di LL è sempre stato: Come un (tele)film, a fumetti! quello della miniserie potrebbe essere Come un (tele)film di nuova generazione, a fumetti!"
Domenica, 13 Luglio 2008
messaggio da Wayne - 13/07/2008 09:45
Sabato 6 e domenica 7 settembre 2008 si svolgerà l'edizione 2008 di Uchronia Comics Convention, la fiera del fumetto con concorso di disegno a Castelgrande di Bellinzona. Gli ospiti confermati sono due grandi autori del fumetto sud-americano: Robin Wood e Carlos Gomez.
Sabato, 12 Luglio 2008
messaggio da R.Giammatteo - 12/07/2008 08:30
Sul sito Panini Comics, nella checklist del mese di settembre 2008, viene pubblicizzata la pubblicazione di un numero zero della miniserie David Murphy 911.
L'albetto, realizzato in formato bonelli (16x21 cm - brossurato), avrà un foliazione di 16 pagine e sarà disponibile, in omaggio e solo in fumetteria, a partire dal 4 settembre.
Per i più distratti ricordiamo che la mini, prodotta dalla stessa Panini è scritta da Roberto Recchioni (John Doe, Diabolik, Dylan Dog), disegnata da Matteo Cremona (John Doe) e con le copertine realizzate da Gabriele Dell'Otto.
L'albetto, realizzato in formato bonelli (16x21 cm - brossurato), avrà un foliazione di 16 pagine e sarà disponibile, in omaggio e solo in fumetteria, a partire dal 4 settembre.
Per i più distratti ricordiamo che la mini, prodotta dalla stessa Panini è scritta da Roberto Recchioni (John Doe, Diabolik, Dylan Dog), disegnata da Matteo Cremona (John Doe) e con le copertine realizzate da Gabriele Dell'Otto.
Martedí, 8 Luglio 2008
messaggio da P.Dionisio - 08/07/2008 13:55
Su XL di Repubblica Renato Venturelli scrive un articolo dedicato ai film sui supereroi proponendo anche una guida di film divisi per categoria:
Beato quel cinema che non ha bisogno di supereroi, direbbe forse oggi Bertolt Brecht. Ma Hollywood i suoi supereroi se li coltiva e se li tiene ben stretti da quando ha rinunciato agli eroi classici, quelli semplicemente umani che ormai non sembrano interessare più nessuno in un'epoca postmoderna di metacinema e di metaeroi.
(..)
Comincia tutto sul finire degli anni 70 (..) e da Superman in poi, parte l'inarrestabile escalation dei blockbuster miliardari ispirati ai supereroi
(..)
Capita allora che i film smarriscano la complessità delle storie di Frank Miller o Alan Moore: con tutte le loro semplificazioni, il cinema e il nuovo linguaggio hollywoodiano passano proprio da qui, da comics e graphic novels che hanno soppiantato come modelli narrativi i romanzi e gli eroi d'altri tempi. E dopo Iron Man, arrivano il nuovo Hulk e il Batman di The Dark Knight (luglio): aspettando Watchmen, Thor e Captain America, tutti attesi dal 2009.
messaggio da C.Di Clemente - 08/05/2008 19:45
L'articolo del Sole24ore "Marvel, supereroi anche in Borsa" ripercorre la storia della casa editrice, dalle origini ai fasti, dal rischio bancarotta nella metà degli anni '90 sino ai successi degli ultimi anni al cinema ed a Wall Street. Un estratto, riguardante la "svolta" strategica della recentissima trasposizione in pellicola di Iron Man:
Per Marvel, Iron Man ha rappresentato anche più del semplice botteghino. È stato un passo strategico senza precedenti, che la posiziona per rimanere protagonista assoluta: l'emancipazione dai grandi Studios hollywoodiani, sintomo di una rivendicata maturità e della volontà di estrarre sempre più guadagni dalle proprie creazioni. È stato, infatti, il primo film che ha finanziato direttamente, senza ricorrere ad accordi di licenza, come accaduto invece con la serie di Spider-Man portata sul grande schermo dalla Sony o con gli X-Men sfornati dalla Fox e che avevano scatenato dispute sulla spartizione delle entrate. Questa svolta è stata sottolineata dal presidente di Marvel Studios, casa cinematografica del gruppo: «È un'esperienza di trasformazione per la Marvel - ha detto Maisel -. È importante assumere il controllo del nostro destino e avere la capacità di programmare e realizzare i film». [...]
Di fronte a simili risultati e programmi i veri supereroi, prima di quelli in carta o celluloide - o meglio ancora generati dai computer - sono così diventati i dirigenti Marvel, che in un decennio hanno riscattato la società dall'oblio e dalla bancarotta.