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Mercoledí, 6 Maggio 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 06/05/2009 20:05
    Da un articolo di Nove.Firenze.it:
    Lucca Comics & Games sbarca nell’Est Europa. Per tutto il mese di maggio, infatti, Lucca Comics & Games rappresenta l’Italia al festival Kommissia, il più importante festival di fumetto russo. Nella splendida location del Vinsavod, il gigantesco centro culturale ospitato in una ex fabbrica di vino (da cui il nome) che è ormai il centro indiscusso della scena artistica moscovita, una mostra illustra le varie attività del festival lucchese, che sta diventando un modello da seguire per molti altri eventi europei. In particolare, è l’esperienza di aver unito in un unico evento fumetto e gioco a fare scuola: non a caso, sia lo stesso Kommissia che il principale festival di fumetto polacco, che si tiene ogni anno a Lodz, hanno aperto al gioco, richiamando esplicitamente Lucca fin nel loro sottotitolo, che diventa quello ormai classico di "Comics & Games".
    (..)
  • messaggio da P.Dionisio - 06/05/2009 19:30
    Da un articolo su IlSole24Ore:
    Nasce la dimensione digitale del fumetto ma resta tutta da sfogliare, toccare, leggere e rileggere. Gli Enhanced comics, i fumetti "potenziati", sfruttano le possibilità multimediali dei dispositivi portatili implementando il linguaggio tradizionale delle "strisce" con video, suoni d'ambiente e vere e proprie colonne sonore.
    (..)

    Domenica, 22 Marzo 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 22/03/2009 21:50
    Nell'interessante articolo de Il Corriere della Sera Filippo Mazzarella ripercorre in maniera concisa e precisa l'intera storia della casa editrice Marvel, dalla post-depressione al '68:
    Settant'anni fa, sul primo numero di «Motion Pictures Funnies Weekly», rivista destinata di lì a poco al fallimento, compariva una storia firmata Bill Everett con protagonista l'atlantideo principe Namor, meglio noto come Sub-Mariner.
    Qualche mese dopo, le sue pubblicazioni ripresero per la Timely Comics di Martin Goodman in un nuovo magazine dal nome destinato a marchiarsi nell'immaginario collettivo: «Marvel Comics ».
    Negli Usa postdepressione e preSeconda Guerra Mondiale si erano già fatti largo un annetto prima il duo Superman/Batman: era iniziata quella che gli storici definiscono «Golden Age» (Età d'Oro) del fumetto americano, e gli eroi erano pronti per lasciare noir e fantascienza e lanciarsi in avventure propagandistiche in cui i nemici erano rappresentati sovente dai nazisti. Nel 1941, la prosperante Timely rispondeva con una creazione di Joe Simon e Jack Kirby: Capitan America, il supersoldato patriota impegnato nella lotta all'Asse del Male.
    (..)

    Giovedí, 12 Febbraio 2009

  • messaggio da M.Gremignai - 12/02/2009 01:45
    Da un articolo su Il Corriere della Sera:
    E così due mesi dopo l’improvvisa «morte» di Bruce Wayne, il miliardario che di notte veste i panni di Batman per combattere il crimine a Gotham City, i creatori del celebre fumetto della Detective Comics hanno finalmente rivelato chi prenderà il posto dell’uomo pipistrello nei prossimi numeri: una donna molto elegante, dai lunghi capelli rossi. E lesbica.
    Dc Comics, riporta il quotidiano britannico «The Independent», ha rivelato questa che è finalmente arrivato il momento di affidare un ruolo di primo piano a Kathy Kane, identità segreta di Batwoman, da tempo controparte di Bruce Wayne in molti numeri passati (nella sua prima versione, poi più volte modificata, il personaggio esordì addirittura nel 1956). Nella sua nuova incarnazione, lanciata nel 2005, la rossa Kathy viene descritta come «una donna dell’alta società, lesbica, che combatte il crimine nelle ore piccole». Batwoman sarà al centro di almeno 12 numeri. Si tratta del ruolo più significativo mai dato ad un supereroe omosessuale da parte della leggendaria Dc Comics, la stessa che pubblica le storie di Superman. Una scelta accolta con favore dalle associazioni che si battono per i diritti degli omosessuali. Nell’ultimo episodio di Batman pubblicato negli usa. Bruce Wayne viene scagliato nel vuoto da un aereo in volo, privo del suo costume e della maschera da pipistrello. E’ presumibilmente morto, anche se la regola non scritta del mondo dei fumetti è che i supereroi possono sempre "resuscitare" in un modo o nell’altro.

    Giovedí, 4 Dicembre 2008

  • messaggio da G.Gentili - 04/12/2008 21:35
    Sul Foglio un articolo di Luca Sofri riguardo Art Spiegelman:
    (..) Qualche giorno fa Slate, il giornale online, ha analizzato la sua opera per cercare di capire se sia possibile per Spiegelman disegnare qualcos’altro di valido dopo Maus (che vinse un Pulitzer nel 1992). Di recente è stata ripubblicata una sua vecchia raccolta di storie, Breakdowns. Secondo Slate la metà della storia mancante in Maus (il diario di sua madre, bruciato da suo padre) è anche la metà della storia che manca a Spiegelman: Anja si suicidò nel 1968. Spiegelman ne parla nell’introduzione a Breakdowns, e racconta di come lei gli comprò la sua prima rivista a fumetti (era Mad): "Ma non dirlo a tuo padre". Nella postfazione, Spiegelman dice di avere nostalgia per quel disegnatore più eclettico e arrogante che era ai tempi delle storie di Breakdowns, prima di Maus. Secondo l’articolo di Slate è un’invidia che cela un senso di colpa, quello di ogni grande artista che ha creato una grande opera raccontando le sofferenze dei suoi cari. E gli schizzi che aveva dato al penultimo numero di McSweeney’s, la rivista di Dave Eggers, sembrano raccontare un uomo pieno di ansie e consapevolezza di sé e delle sue inadeguatezze. "Se la tua opera è l’Olocausto", dice Slate, "dopo che fai?".

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