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Alla fine la censura ha avuto la meglio su Dragon Ball. Dopo la recente richiesta di sequestro del mensile sull'intero territorio nazionale, con l'accusa di incitamento alla pedofilia, da parte della procura di Perugia, la Star Comics ha ritenuto opportuno operare, nel primo numero della nuova ristampa, fedele nel formato all'albo al tipico tankobon giapponese, una censura preventiva, alterando dialoghi e disegni proprio della sequenza oggetto della denuncia. Nella versione censurata Bulma alza una gonna (ben più lunga di quella originale) per mostrare al vecchietto eremita soltanto... il colore delle sue mutandine (nell'originale si scopriva invece, tra lo stupore generale, che si era dimenticata di indossarle). Tutta le successive espressioni di imbarazzo risultano fuori luogo e così la sequenza fallisce inesorabilmente l'obbiettivo comico che si proponeva.

E' uscito in questi giorni il numero uno della nuova ristampa di Dragon Ball, il manga di Toriyama, edito da Star Comics. La particolarità che contraddistingue questa edizione è il formato dell'albo -spesso e compatto- uguale al tipico volumetto giapponese denominato tankobon.

Dragonball? Ma quale pedofilia, quella è una donna pilota di elicotteri: in un articolo de Il Messaggero la Star Comics che si difende dalle accuse ricevute.

Dragonball finisce sotto sequestro per incitamento alla pedofilia: articolo su La Nazione. "Il numero di aprile di Dragonball, il mensile di fumetti dedicato al protagonista dei cartoni giapponesi, potrebbe incitare alla pedofilia. E' quanto ipotizza il pm Giancarlo Di Gennaro della procura di Genova che, dopo averne acquisito e sequestrato una copia, l'ha inviata per competenza alla procura di Perugia -il fumetto è edito dalla casa editrice umbra Starcomics- perchè decida se provvedere al sequestro del mensile su tutto il territorio nazionale. (..)"