Giovedí, 25 Maggio 2006
messaggio da R.Giammatteo - 25/05/2006 09:55
"La Fine della corsa" era il titolo di un albetto di 20 pagine che rappresentò una novità assoluta nel panorama a fumetti italiano. Correva il mese di ottobre dell'anno 1992 e l'albetto segnò la nascita di quello che si dimostrò nel tempo il più longevo dei bonellidi: Lazarus Ledd. Quel Numero ZERO rappresentò, inoltre, l'antesignano di tanti altri Zero che da lì a poco invasero le librerie e le fiere negli anni successivi. Oggi, a distanza di 14 anni, durante la recente kermesse di Torino Comics, l'ideatore della serie Ade Capone ne ha annunciato la prossima chiusura. Ed è lo stesso Ade che spiegherà ai suoi lettori i motivi della decisione sulla posta del numero 148 in edicola a fine mese. Di seguito, ne riportiamo alcuni passi:
...il conto alla rovescia verso LL n.150 è anche il conto alla rovescia verso la chiusura della serie. L’ultimo episodio sarà il n.151, che uscirà in novembre insieme all’Extra n.22. No, non sto scherzando. E’ proprio così. Con la conclusione dell’anno editoriale si concluderà anche la lunga galoppata iniziata esattamente quattordici anni prima, Lucca ‘92, LL n.0. Abbiamo sempre detto che LL avrebbe avuto un termine, come serie regolare...
...anche perché, inutile negarlo, la bimestralità - da me voluta - non ha funzionato. I conti sono peggiorati, e per invertire il trend negativo saremmo dovuti tornare alla mensilità. Perché il personaggio comunque continua a piacere, e i nuovi Extra (il n.21 uscirà in luglio) lo dimostrano. Ma, come dissi a suo tempo, la scelta della bimestralità era definitiva, e dunque lo è ora quella della chiusura. Proprio perché scrivere è la mia vita, non posso nè voglio dedicarmi anima e corpo in eterno allo stesso personaggio...
...E’ giusto, soprattutto, nei confronti di voi lettori. In questi quattordici anni ho cercato di dare a LL e dunque a voi lettori quanto più ho potuto. Per questo provo la stessa sensazione di quando uscì il n.1: quella di avere la coscienza a posto. Sì, sono davvero molto sereno e soddisfatto. E a scanso di equivoci: non ho proposto la gestione dell’albo ad altri autori nè intendo farlo. Sarebbe inevitabilmente un Lazarus diverso da quello che è stato in questi anni. E questo, in tutta sincerità, non mi sta bene...
messaggio da E.Longobardi - 25/05/2006 04:09
E così siamo arrivati alla fine della corsa.
Questo è l'ultimo aggiornamento di Comics Code.
Per spiegare i retroscena di questa "morte" e per i doverosi saluti da parte nostra vi rimandiamo allo speciale sulla fine di Comics Code.
I contenuti di quest'ultimo aggiornamento: le interviste (Enki Bilal, Brian Azzarello, Frank Cho, Ted McKeever, Paolo Parisi, Giorgio Santucci e Jeff Jank), gli approfondimenti (un ricordo del maestro Ferdinando Tacconi, un'analisi di Mirrormask) e le recensioni del mese.
Per finire, a chi non dovesse leggere lo speciale sulla chiusura di Comics Code dedichiamo un caro saluto.
Voi ci mancherete.
Speriamo di mancarvi anche noi.
Venerdí, 19 Maggio 2006
messaggio da P.Dionisio - 19/05/2006 13:51
Un progetto sui fumetti come strumento per affrontare delicate questioni sociali e di integrazione, ad opera di un istituto di Modena.
messaggio da G.Monni - 19/05/2006 13:32
Siamo una giovane editrice nata dalla collaborazione di vari disegnatori, potete trovare maggiori informazioni sul nostro sito ggstudiodesign.com oppure nell'ampia recensione a noi dedicata su lospaziobianco.it. Siamo stati presenti con un nostro stand al Napoli Comicon dove abbiamo presentato il nostro numero "0" e saremo presenti ancora col nostro stand al Mantova Comics e Games.
Mercoledí, 17 Maggio 2006
messaggio da C.Di Clemente - 17/05/2006 13:28
L'articolo "Gipi, tre amici in una guerra" di Fabio Cutri, ospitato a pag.59 del Corriere della Sera di oggi, include una lunga intervista a Gianni Pacinotti (in arte Gipi), autore pisano vincitore del prestioso premio per la migliore storia all'ultima Angouleme. Alcuni estratti, sul suo mestiere:
Quando si parla di fumetto le persone si immaginano subito un tizio in calzamaglia che se ne va in giro a sputare roba appiccicosa dai polsi. Se dico "faccio fumetti", mi chiedono: "E che personaggio disegni?". Non disegno personaggi, racconto storie. Se dico invece che scrivo romanzi illustrati mi guardano stupiti. Ma perché si crede che sia da ritardati leggere libri con le figure dentro? Forse i disegni fanno male alle parole?Sulla tecnica di raccontare:
La mia regola è: disegna quello che c'è. Poi sparisci. Non infiocchettare troppo le storie. Per i dialoghi, uguale. I personaggi mi devono parlare, e io recito quello che dicono come le battute di un copione. Limo e taglio le frasi finché non suonano vere, credibili. Non devono mai dire cose inutili.Sul suo nuovo libro, "S.", attualmente in lavorazione:
Sono le storie sui bombardamenti di Pisa nella seconda guerra mondiale che da piccolo mi raccontava mio babbo. Crescendo, ho scoperto che erano tutte balle, ma restano racconti bellissimi.E sul successo ottenuto:
Ad Angouleme mi trattavano come una star, roba da non credere. I vecchi amici di Pisa, invece, le mie cose non le guardano nemmeno. Io li odio. Ma so che alla fine mi fa solo bene.