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Zona X
n.24 (B) | ||||
Classico "
Il demone di fuoco
" |
![]() ( 4 , 4 , 5 ) 2 + 1 | 52% | equiv. 4/7 | |
Vedere anche la Scheda dei Classici nell'uBC Database. Nello stesso albo: "Magic Patrol: Il popolo del vento" (74%) |
Un vigile del fuoco, una giornalista d'assalto, un maniaco piromane, due agenti dell'FBI...
Ce n'è abbastanza per essere interessati; aggiungiamo una affascinante demonessa
infuocata ed abbiamo un caso perfetto per gli Zona X-Files!
Non aprite quella porta (se è calda)! recensione di Luigi Ferrini |
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Soggetto![]() | 4/7 |
Livio Bolognesi Francesco Donato |
Se vi chiedete che cosa significhi il titolo di questa recensione, significa che avete letto
l'episodio un po' distrattamente. Esso ha infatti il suo punto di forza nella spiegazione
abbastanza dettagliata delle procedure seguite dai pompieri durante lo spegnimento degli
incendi. In particolare, prima di aprire una porta, è bene toccare per sentire se è
calda, e cioè se dietro di essa c'è o meno del fuoco. L'interesse finisce qui, perché la storia in sé è abbastanza priva di colpi di scena ed il ritmo scorre assai poco freneticamente. |
Sceneggiatura![]() | 4/7 |
Livio Bolognesi Francesco Donato |
Il problema del ritmo narrativo inesistente si associa ad un mucchio di personaggi con poco
spessore o comunque stereotipatissimi; a cominciare dall'eroe "figo", per continuare con la
giornalista senza scrupoli, il piromane psicopatico, e per finire con le spudorate copie
(pardon, si dice "citazioni") di Fox Moulder e Dana Scully. E in effetti la spiegazione finale sembra tratta proprio da X-Files; non ve la riveliamo per non sciuparvi troppo il (dubbio) piacere della lettura, certo è però che si sarebbe potuto dare più risalto alla spiegazione, che alla fine passa quasi inosservata. |
Disegni![]() | 5/7 |
Fabrizio Russo | Non ci siamo. Un deciso calo rispetto agli exploit di Russo con Robinson Hart. Può effettivamente darsi che questa storia sia stata realizzata prima (vista la rapidità con cui vengono pubblicati i "classici"), ma non è da escludere neppure una realizzazione eseguita un po' troppo in fretta. I toni sono giustamente cupi, ma si ha l'impressione che questo effetto non sia quello desiderato. |
Copertina![]() | 2/3 |
Giancarlo Alessandrini | Nota: Non si riferisce a questa storia. |
Overall![]() | 1/3 |
I "classici" sono ormai decisamente malridotti. Peccato; questo significa che non ci sono autori bonelliani in grado di raccogliere l'eredità di Castelli in termini di inventiva ed originalità (o, se ci sono, sono presi da altri progetti). Purtroppo tutto ciò che rimane dell'iniziale "libero spazio alla fantasia" sono soltanto delle storielle "di genere", che però ben raramente aggiungono qualcosa di nuovo a quanto già sia stato detto, scritto e immaginato. | |