  

|
Sog. e
Sce. Vincenzo Beretta e Federico Memola
| |
|
Per la prima volta insieme, Memola e Beretta!
Questo è abbastanza falso, visto che i due autori tendono ad interferire molto
l'uno nel lavoro dell'altro, fornendo spunti, idee e suggerimenti. Comunque, questa
è la prima volta che firmano entrambi un episodio.
Il soggetto è quasi inesistente: una classicissima caccia al tesoro,
con il classico finale in cui il cattivo conquista il tesoro e viene
sopraffatto dall'immenso potere dell'oggetto. Ma i personaggi sono invece
eccellenti. I tre protagonisti sono simpaticissimi, oltre che dotati di uno
spessore grottesco e umanissimo.
Quello che fa restare un po' perplessi è però il finale; sembra che
la storia sia stata lasciata dichiaratamente "aperta" per darle, prima o poi,
un seguito. Altrimenti non si spiega la situazione "fantozziana" in cui i
protagonisti si vengono a trovare, alla fine; situazione che lascia un po' la
delusione in bocca e la voglia di sapere "come va a finire davvero".
  

|
Erasmo Dante Spada
| |
|
Quello che passerà alla storia come "il disegnatore dei musi scimmieschi";
Erasmo Dante Spada ha uno stile che definire "personale" è
riduttivo! E` indubbiamente padrone di una buona tecnica di inchiostrazione
(tratteggio dettagliato, egregia padronanza del nero), nonché di una
fortissima carica espressiva.
Certo è che i suoi visi sono "strani", con la fronte bassa, il muso
allungato, lo sguardo attonito... E` anche vero che se non fosse per questo
la storia non assumerebbe quei toni grotteschi e scanzonati che le sono
richiesti. Dunque, non c'è dubbio: nonostante quello che si possa
pensare del suo stile, esso è perfettamente funzionale alla dinamica
della storia, che sembra stata scritta apposta per lui!
  
Finalmente un "classico" soddisfacente! Peccato per il finale un po' deludente,
ma si sa, nessuno è perfetto... Ne vogliamo ancora, di personaggi
così divertenti! Magari, perché non dare un seguito anche a questo
episodio?
|