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Brendon 1
"Nato il 31 febbraio"




uBC ovvero unanimous Brendon Censure
articolo a cura dello Staff di uBC

"Qualcuno pensa che fare il critico sia facile, che il critico non risponda a nessuno di ciò che scrive, che si diverta solo quando esprime giudizi negativi. Noi pensiamo invece che il critico si esponga personalmente e a volte si venga a trovare in posizioni non facili. Cosa fare quando una storia sembra meritare una stroncatura senza possibilità d'appello? Cosa fare quando si tratta addirittura di un numero uno? Non è facile scrivere che il frutto di anni di preparazione non è all'altezza delle aspettative. Ma su uBC abbiamo sempre pubblicato ciò che pensiamo (e sentiamo) e abbiamo deciso di farlo anche in questa occasione. E abbiamo deciso di cercare di esplicitare al meglio il nostro pensiero con una vera "moviola biscardiana" del n.1 di Brendon. In questa pagina trovate un elenco di quelli che l'intero Staff di uBC ha reputato punti (s)oggettivamente criticabili della storia. Nella speranza che la serie possa migliorare, i più sentiti auguri di uBC."
Il Webmaster


Grosse sciocchezze
Cominciamo elencando alcune enormi castronerie. Enormi perché costituiscono i presupposti alla base di alcuni passaggi fondamentali dell'episodio.

  • Ariel, la ragazza mascherata: nel 1998 (cioè nel nostro presente) una donna cade, di faccia, dal terzo piano. Già è tutto da capire come possa aver salvato il collo (pag.49), ma il bello viene dopo, a pag.83: la ragazza è in coma, il volto maciullato. Cosa fanno i nostri chirurghi? Invece di procedere con la banale chirurgia maxillo-facciale le innestano una maschera da Carnevale Veneziano in titanio (?!?). Ma c'e' di piu'! Se la maschera doveva bloccare muscoli e mandibola di Ariel, come può lei parlare, cioe' muovere la mandibola?? Due sciocchezzone al prezzo di una...
  • Ariel, la ragazza scongelata: nel 1998 (lo ri-sottolineo) una ragazza in coma viene ibernata. Ovvio, lo fanno tutti oggidì, vero? Viene utilizzata una macchina a batterie nucleari (addirittura), così che duri nei secoli dei secoli. Però si spegne dopo solo 150 anni (forse non erano batterie Duracell) e...puff, la ragazza torna in vita! Com'è noto, se prendo un pesce vivo e lo surgelo, quando poi lo scongelo il pesce torna a battere la coda... E perchè quando Werner si accorge che Ariel è fuggita non va a cercarla? L'ha vegliata 200 anni per niente?
  • Werner, l'uomo eterno: Werner vive prima, dopo e durante la Grande Tenebra. Perché? Come durante gli esami, se non si conosce bene una risposta, sarebbe meglio glissare. Chiaverotti invece si va a impappinare e prova a salvarsi così (pag.85): "... Non so spiegarvi... forse le radiazioni a cui sono stato sottoposto.... o le radici di cui mi sono nutrito, frutto di qualche mutazione... qualcosa deve aver alterato il mio metabolismo, rallentando il processo di invecchiamento...". Già, pare infatti che gli esperti abbiano individuto a Chernobyl un'insalata eterna che nelle notti di Luna sussurra "Ne resterà solo uno...". Altri avanzano la tesi che Werner abbia mangiato delle Puff-bacche, sobillato dal Grande Puffo.
  • I nomadi del deserto: viene detto che i nomadi del deserto sono sordomuti e che parlano una lingua gutturale (pag.42). Decidiamoci: o sono sordomuti o parlano un qualunque tipo di lingua: le due cose sono incompatibili. In ogni caso, qualunque lingua parlino, è perfettamente inutile, visto che non possono sentirsi fra loro. Per i pignoli: la lingua e' gutturale, ok, ma i suoni che i nomadi emettono non lo sono affatto (es: il fonema [ f ])

Sciocchezze minori
Ci sono altri elementi irritanti, tanto nei testi quanto nei disegni. Li elenchiamo rapidamente:

  • a pag.15, Brendon spara al seguace di Shamain (non ha un nome per tutto l'episodio): a pag.89 questi dichiara di essersi salvato grazie al medaglione che portava al collo. Peccato che in nessuna delle vignette di pagg.9-15 si veda il suddetto pataccone, ne sopra ne sotto la maglia (almeno avrebbe dovuto vedersi la collana).
  • a pag.6 in manifesto di "Natural Born Killers" (ma nel 2029 un cinema proietta un film di 40 anni prima??), e un'etichetta attaccata a un manichino; a pag.68 libri su un tavolo esposti alle intemperie; e ancora, altri manifesti, fogli di giornale, cartacce. La carta è uno dei materiale più deperibili in assoluto: come può durare 150 anni?? Da non tralasciare poi il fatto che un anno di tenebre crea dei seri problemi di fotosintesi e quindi totale carenza di ossigeno.
  • idem come sopra per le pellicole di Syrus: già oggi abbiamo perso molte pellicole dell'anteguerra, non restaurate negli anni e deperite. Come può salvarsi tutta quella celluloide senza un minimo di conservazione? Forse avevano seppellito le pellicole in una piramide...
  • il proiettore di Syrus: Syrus lo aziona con una manovella e dice pure ad Ariel "è facile": questo è assurdo, perché le pellicole cinematografiche devono funzionare con un ritmo regolare di 24 scatti (=fotogrammi) al secondo. A voler pignoleggiare, chi è già entrato in una cabina di proiezione sa che per evitare che la delicatissima cellulosa prenda fuoco è necessario un bell'impianto di raffreddamento ad acqua (del tutto assente nei disegni, e in più Syrus è in pieno deserto!).
  • pag.20: Brendon offre ad Ariel una coperta per coprirsi. Poi specifica che "ha dei laccetti, serve anche da casacca". Dopo la coperta si trasforma in un saio con tanto di risvolti. Nel giro di qualche vignetta (pag.22) Ariel è vestita di tutto punto, con tanto di stivali...
  • pag.24: appaiono persone tramutate in ghiaccio in pose laoocontesche... cio' vorrebbe dire che la temperatura è scesa sotto lo 0 in un attimo. Mentre una collisione con un asteroide provocherebbe effetti climatici solo a medio/lungo periodo (non certamente in un decimo di secondo).
  • se la tecnologia è regredita a un nuovo Medioevo, come giustificare l'esistenza di armi da fuoco? Tanto più che le armi in questione sono automatiche (sparano a ripetizione) e NON sono residuati della ns. epoca (hanno un look diverso, per cui sono prodotte nel mondo post-catostrofe). Nessuno riesce a produrre elettricità o mezzi di trasporto motorizzati, ma tutti hanno pistole sofisticate...
  • pag.30: Brendon dimostra una coerenza invidiabile ed un buonismo all'ultimo stadio! Restituisce i soldi a una povera madre in lutto e l'abbraccia pure per consolarla. Ma dopo poche tavole (pag.35) si sforza di precisare che "... se per caso te lo sei scordato, sono un cavaliere di ventura, e LAVORO PER SOLDI!"
  • a pag.64 Brendon infilza un nomade con un coltello seghettato (la seghettatura impedisce una facile estrazione della lama) in pieno petto. Due vignette dopo (il cadavere è caduto di schiena) la lama si è magicamente sfilata ed il coltello è scomparso.
  • pag.71, entra in scena Cristopher. Nel 2029 saranno in produzione avanzatissimi automi a batterie solari, utilizzati...per cosa? Battute idiote e pulizie domestiche!
  • pag.77: Ariel, una donna che ha appena subito una tentata violenza, un'esperienza psicologica terribile, finisce a letto con Brendon. Alla faccia della psicologia femminile!
  • pag.82: Brendon usa la sottile asta del pianoforte per picchiare Werner, neppure fosse una mazza da baseball...
  • pag.92: Brendon è disarmato contro il nemico munito di pistola. Che cosa si inventerà? Nulla. Si lancia contro il malvagio, il quale ha una mira da parkinsoniano e fa cilecca. Abbiamo già visto questa scena (del tutto inverosimile, per altro) almeno 2.000 volte, bastaaaa!
  • pag.92-93: la palandrana di Brendon viene lacerata dai proiettili. Nelle vignette successive non c'è traccia dello strappo.

Carramba...che dialoghi!
Tutti gli appunti mossi finora potrebbero essere liquidati con la tesi che questo è un fumetto volutamente "onirico", che bada più alle atmosfere e meno alla congruenza di tutti i dettagli (tesi assai discutibile, perché riteniamo comunque che gli errori siano sempre figli della sciatteria e della scarsa revisione, ed è un'aggravante il fatto che questo sia il numero d'esordio di una nuova serie). Allora diamo un'occhiata ai dialoghi, e vediamo come hanno saputo costruire i personaggi e l'atmosfera.

  • pag.10: "...un uomo, uno sconosciuto...ci sta spiando...crede di esssere al sicuro...ma noi l'abbiamo scoperto ed è carne morta".
    "Essere carne morta" è una delle peggiori frasi fatte dei cattivi da film di Van Damme: troverete sempre un tipaccio che apostrofa l'eroe così...
  • pag.11: "Mi chiamo Brendon...Brendon D'Arkness, e vengo da lontano...".
    007 lo diceva 30 anni fa: "Il mio nome è Bond, James Bond", ma con molta più ironia. Il cognome è un gioco di parole veramente thrash. L'aggiunta di quel pacchiano "e vengo da lontano" fa di questo ballon un vera perla.
  • pag.12: "E cosa ci fai qui?" "Contavo i moscerini"
    L'eroe è anche ironico, come si conviene. Peccato che la battuta è, a usare un eufemismo, un po' fiacca.
  • pag.12 e 14: altre memorabili battute dei cattivoni "Strappagli il cuore, Yemhula" e ancora (e di nuovo in grassetto!) "Uomo...tu sei carne morta!"
  • pag.16: "Si chiamava Greta Wintless. Aveva quindici anni e un mucchio di sogni in testa..."
    Raffaella "Carramba" Carrà e Mara "Una goccia nel mare" Venier, insieme, non riuscirebbero a mettere insieme un elogio funebre tanto retorico.
  • pag.21: Ariel, come se non si fosse capito, dichiara il suo stato, affinché tutti, e Brendon per primo, possano capire: "ti prego, non lasciarmi sola...ho paura...". Brendon, però, come si conviene a un perspicace eroe aveva già capito tutto. Come? "Leggendo negli occhi", ovviamente: "Paura... gliel'ho letta negli occhi, non stava fingendo... Paura e disperazione". Tutti gli eroi, prima di diplomarsi Eroi, fanno un esame di "Lettura negli occhi"...
  • pag.27: "Dal terzo libro di Brahmst, sesto capitolo, quinto paragrafo: la Grande Tenebra lasciò i terreni aridi come le anime, e il clima stravolto [...]"
    Al terzo libro è ancora all'introduzione!!!
  • pag.45: Syrus accenna al ruolo allegorico della maschera. Se l'idea fosse ben sviluppata, potremmo tranquillamente soprassedere all'assurda idea di innestare del titanio sulla faccia di una comatosa. Purtroppo, Chiaverotti chiude subito le illusioni con una frase da "Baci Perugina": "...ma una maschera è soltanto un artificio...come le storie che racconta questa macchina"
  • pag.47-49: in tre pagine di flashback, una preziosa riproduzione di fotoromanzo. "Tu non sai quanto ti amo [...]" "Ma io non ti amo [...]" "Io non posso più vivere senza di te!" "Ma io sì...anzi VOGLIO vivere senza di te!" "Addio, Werner, per sempre, questa volta" "Tu...non devi vivere...senza di me!" [e zac, la ammazza!]
  • pag.88: "Ma che scenetta commovente!"
    Ritorna il cattivone e spezza l'idillio del triangolo Brendon-Ariel-Werner con una battuta davvero originale.
  • pag.97: degna conclusione, ancora in Perugina-style: "Forse e' l'amore il segreto dei viaggi nel tempo"

Se ci fate caso, possiamo trovare dialoghi del genere in opere comico-demenziali, come i film del trio ZAZ (Top Secret, L'areo più pazzo del mondo, etc.) o come Ratman: la differenza è che, in quei contesti, le frasi fatte e retoriche si propongono come parodia, strappando risate, mentre in questo Brendon la comicità è del tutto involontaria...

Lento di comprendonio? Risolvi il tuo problema in una settimana, col "Metodo Chiaverotti"!
Il "Metodo Chiaverotti" è molto semplice: si tratta semplicemente di accentuare la già nefasta abitudine dei fumetti Bonelli di spiegare il più possibile quanto accade. Nulla è lasciato alla perspicacia del lettore, tutto dev'essere giustificato e spiegato nei ballons o nelle didascalie. E i disegni a cosa servono, allora? A fare atmosfera, ovviamente ;-)

  • pag.18. "Si è torta il collo fino a spezzarsi l'osso". Ehi, l'abbiamo appena visto, che ce lo dici a fare?
  • pag.18. "Il ciondolo a forma di farfalla [etc.] mi servirà a dimostrare a sua madre che ho trovato gli assassini" Non era poi così difficile capirlo in seguito, quando Brendon lo avrebbe restituito alla povera vecchia...
  • pag.20-21. "Ho una coperta, sul cavallo...[etc.]" Poi Brendon si premura subito di farci saper che: "La coperta ha anche dei laccetti: serve anche da casacca..."
  • pag.22. In mezzo alle speculazioni sulle condizioni di Ariel, zzac, una bella digressione (che ci sta come i cavoli a merenda) sul cavallo: "Fortuna che i figli di Shamain avevano un cavallo, nascosto poco distante dal vecchio museo..."
  • pag.56. Brendon acchiappa al volo Ariel e subito precisa "Fortuna che Syrus mi ha svegliato, per dirmi che era scomparsa..." e anche che ha camminato "almeno due miglia" (è un tipo molto preciso)
  • pagg.82-87. Werner si produce in 6 pagine di spiegazioni (zeppe di scempiaggini, v.sopra)
  • pagg.88-90. Il cattivone ritorna e, come nella miglior tradizione, non può fare a meno di tediarci con le precisazioni sulle sue malefatte.

Le perle
Sono almeno due, e meritano due paragrafi a parte.

  • La prima (pag.17) è Yehmula che si suicida -udite! udite!- auto-torcendosi il collo! Trascuriamo pure ogni seria analisi ortopedica (quanta forza ci vuole per spezzare un osso del collo?), e concentriamoci sul senso narrativo. Ai fumettofagi questa scena non potrà non evocare un analogo espediente utilizzato da Frank Miller nel suo "Il ritorno del cavaliere oscuro": il Joker si suicida in un identico modo, inguaiando seriamente Batman, su cui ricade la colpa del suicidio. Ora, quella scena di Miller è il sublime climax di un agghiacciante caccia all'uomo che Batman scatena per fermare il suo arci-nemico, più feroce che mai. Tanto e tale è il pathos dello scontro, e tanto è coerente con la psiche deviata del Joker un atto del genere, che la scena ha un impatto fortissimo (come d'altronde molte altre del capolavoro di Miller) e a nessun lettore del mondo viene in mente: "Che vaccata! Non è possibile uccidersi in quel modo!". In questo Brendon la scena cade dopo solo 17 pagine, in maniera assolutamente gratuita, senza che nulla di quanto ci è stato presentato possa giustificare un atto del genere: il risultato è pessimo. Se proprio la tipa doveva suicidarsi c'erano 100.000 modi meno pacchiani e parossistici per farlo: una capsula di veleno, ad esempio.

  • L'altra è il passaggio che ha fatto ululare di sdegno ogni amante di Blade Runner. A pag.74, Brendon si lancia in un farneticante monologo sul suo passato, degno di Liala:

    "[parla della madre] Io non sapevo perché era stata uccisa... sapevo soltanto che ero rimasto solo, con i miei 12 anni.... così ho inseguito quel simbolo lungo tutta la Nuova Inghilterra [a 12 anni? E non l'hanno fatto fuori?]... e ne ho viste di cose [notare l'orribile pleonasmo lessicale "NE" e "DI COSE"]... cose che la maggior parte degli uomini non può neanche immaginare ... ho visto il deserto di cristallo, a ovest di old Flamborough... e le tre lune che sorgono sulla città di Skyland, per un incredibile fenomeno di riflessione [notare la chicca: nel pieno di un monologo "poetico", cambiando registro senza dignità, una bella spiegazione scientifica]... e ho conosciuto esseri che sembravano usciti dalle tenebre dell'inferno.... ma non mi sono mai fermato... [Etc., etc.]

    Il peggio non è tanto che Chiaverotti riscriva il monologo di Rutger Hauer (l'aveva fatto anche Tiziano Sclavi in "Alfa e Omega", anche se all'epoca non era così abusato), quanto piuttosto che, arrivando per 500simo a fare questa citazione, sarebbe meglio se, invece di presentare la cosa come un'enunciazione dei massimi sistemi e dello Scopo Ultimo della Vita, lo facesse con ironia, cercando di strizzare l'occhio al lettore. E ancora, altro errore di Chiaverotti è quello di mostrarci ciò che dice: la bellezza della frase in Blade Runner consiste nel fatto che quel che viene detto e' estremamente evocativo (che aspetto avranno i "C beams glittering in the dark"?, ci chiediamo, ad esempio). L'inserimento, poi, della spiegazione pseudo-scientifica "...per un incredibile fenomeno di riflessione" aumenta, se possibile, il ridicolo dell'insieme.

Dylan e Brendon
Per chiudere è curioso rilevare come, più o meno volutamente, Chiaverotti ha creato un Brendon che ha moltissimi punti di contatto con Dylan Dog, di cui ha scritto molti episodi:

  • pur nella variante "Cavaliere di Ventura" è un detective come Dylan: lavora su commissione, a pagamento;
  • ha un assistente buffonesco e chiacchierone, come Dylan;
  • ha un passatempo/perditempo basato sul lavoro col legno e potenzialmente infinito: Brendon intaglia pezzi della scacchiera, Dylan costruisce il galeone;
  • è bello, affascinante e le donne non sanno resistergli (perché lui le salva), proprio come Dylan; ma a fine albo lo lasciano, proprio come Dylan
  • ha una casa zeppa di cianfrusaglie, come Dylan
  • il volto è stato definito da Corrado Roi, ottimo disegnatore ma piuttosto stereotipato nel disegnare i volti, per cui ricorda molto (zazzera a parte) il Dylan di Roi: volto appuntito, occhi di ghiaccio e labbra carnose.

 
 


 
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