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Darkwood Monitor

Anno I, n.1
Aprile 1997

copertina

Editoriale
di Giuseppe Pollicelli

Sono sempre stato diffidente nei confronti dei "fan club". Il fatto che a qualcuno venga in mente di spendere tempo e denaro per compiere celebrazioni più o meno sfacciate di una e una sola cosa, sia essa un film, un fumetto o un essere vivente, suscita in me, lo confesso, un lieve turbamento. Certo, l'umanità è varia e bizzarra, e bisognerebbe davvero imparare a non meravigliarsi più di nulla: ciò non toglie che sia rimasto non del tutto indifferente di fronte alla notizia che esistono riviste dedicate ad argomenti come le donne over 50, gli uomini villosi e obesi, le gigantesse, le mutilazioni e le feci (non mi sto inventando nulla, badate bene). Ma più che la natuta delle varie ossessioni, quello che desta in me la maggiore perplessità è il modo spudorato in cui gli aderenti ad un "fan club" si abbandonano a quella che è la loro prevalente, quando non unica, fissazione. Come spiega l'etimologia, il fan è sovente un fanatico, un invasato. E come tutti i fanatici e gli invasati è spesse volte molesto: sproloquiando con l'energia e il trasporto di un predicatore o di un mistico cerca di estendere la propria mania anche a chi gli sta intorno, sicurissimo della sacralità della sua missione.

E' dunque con un certo imbarazzo che vi presento questo primo numero di Darkwood Monitor, organo ufficiale dello Zagor Club, vale a dire di un'associazione culturale (fondata da Daniele Bevilacqua, Sergio Climinti ed il sottoscritto), che si prefigge la valorizzazione e l'approfondimento esclusivamente di una collana a fumetti della Sergio Bonelli Editore, appunto quella intitolata a Zagor. Per giustificarmi di questa mia ennesima contraddizione potrei scomodare Sigmund Freud e affermare che lo Spirito con la Scure è stata la maggiore passione fumettistica della mia infanzia, periodo con il quale faccio fatica a tagliare completamente i ponti; oppure sostenere che ho accettato di portare avanti questo progetto solo per soddisfare una esplicita richiesta dell'amico Moreno Burattini, grande sostenitore dello Zagor Club. Ma direi il falso. La verità è che Zagor mi piace ancora un sacco, e l'idea di poter proporre ai lettori materiale inedito che lo riguardi, mi alletta parecchio. Zagor, inoltre, è un personaggio che, dagli extraterrestri ai pellerossa, da Sherlock Holmes a Don Chisciotte, offre realmente la possibilità di parlare di TUTTO, cosa che noi redattori di Darkwood Monitor ci impegniamo solennemente a fare. I soci dello Zagor Club ("Zagor Club", attenzione, non "Zagor Fan Club") sappiano pertanto che l'universo dello Spirito con la Scure non costituirà per noi una limitazione, ma sarà anzi un prezioso punto di partenza dal quale di tanto in tanto spostarsi per affrontare questioni ed argomenti dei più vari. In tutti i modi, pur ribadendo la sincerità dei buoni propositi appena espressi, non posso non ammettere, per rispetto nei confronti di chi mi legge, che faccio anch'io parte della folta schiera dei maniaci, che anche a me, per un qualche irrazionale motivo, basta vedere la casacca rosso-giallo-nera di Zagor, per essere colto da un genuino e potente entusiasmo. Per fortuna, a consolarmi almeno in parte ha pensato lo scrittore francese Patrick Grainville, che in un suo romanzo ha scritto: «Beati i maniaci, perché sono gli unici a possedere ancora un dio».

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