![]() |
|
Darkwood Monitor
|
Che Mauro Boselli adori i vampiri è arcinoto (lui nega di essere un arcivampiro, ma chi ci crede?). Ha ideato con Maurizio Colombo l'imminente serie Dampyr ed ha scritto questa storia di Zagor nella quale ritorna il barone vampiro Rakosi e in cui il supervisore dello Spirito con la Scure esibisce la sua notevole cultura vampirica. Esordiscono infatti nell'universo zagoriano i farkaskoldòi, non-morti che possono assumere l'aspetto di lupi mannari e che sono al servizio della bella vampira Ylenia, che ha vampirizzato il fidanzato di Frida (il grande amore dell'eroe di Darkwood), Manfred, costringendo la nobildonna a tornare in America e a rivedere Zagor, del quale è ancora innamorata (ricambiata). Alla partita si uniscono anche il colonnello Korasi, discendente di Rakosi (Korasi è l'anagramma di Rakosi), il suo amico turco Samish Pasha e Janos, l'amico di Manfred. Lo scontro finale ha luogo nella città fantasma di Blacktown, in cui si è rifugiato Rakosi. Comunque, Ylenia sopravvive e, probabilmente, anche Rakosi. Zagor e Frida devono lasciarsi, ma la fiamma è riaccesa. Della Monica ci regala tavole di grande impatto (eccezionali le sequenze oniriche di Frida) e caratterizza al meglio il variopinto cast dei personaggi. Il suo Rakosi non è ispirato a quello di Ferri (un mix fra Cristopher Lee e Zagor), ma ricorda piuttosto il Dracula disegnato da Gene Colan per la Marvel. Forse non tutte le tavole sono allo stesso livello, ma non siamo per niente d'accordo con Daniele Alfonso del sito telematico uBC, il quale ha fortemente criticato il disegnatore (autore, a nostro avviso, di un'ottima performance). [cfr. la recensione su uBC, ndr] Invece, il punto (relativamente) debole della storia sono stavolta i testi di Boselli, che ha messo troppa carne al fuoco, troppi personaggi con scopi parzialmente convergenti (sia Ylenia che Korasi odiano Rakosi, sia pure per motivi diversi). Insomma, Boselli ha avuto come sempre delle buone idee ma, in questo caso, non le ha sviluppate troppo bene. E' inconsueto, poi, vedere Zagor innamorato, anche se è una novità interessante, che lo rende più umano. Lascia parzialmente perplessi, inoltre, la natura "ibrida" dell'avventura: i vampiri sono sì colti e aristocratici come il Lord Ruthwen di Polidori, il Conte Dracula di Stoker o il Lestat di Ann Rice (che assomiglia molto al non-morto della canzone di di Sting "Moon over Bourbon Street"), tuttavia le atmosfere non sono per nulla "gotiche". I vampiri combattono a viso aperto con gli umani, sono esseri concreti, non creature della notte, un po' come i vampiri del film "Dal tramonto all'alba" di Robert Rodriguez e dell'adattamento cinematografico, firmato da John Carpenter di "Vampires", coinvolgente romanzo di John Steakly. Il finale è infatti la parte più debole della storia: il duello fra Zagor e Rakosi è piuttosto confuso ed affrettato e non c'è nemmeno lo spazio per una splash-page di Della Monica. Il bacio d'addio fra Zagor e Frida, infine (il primo bacio fra i due dopo quasi un quarto di secolo!), avviene in un "fuori scena" e viene rievocato nella lettera che Zagor legge nelle ultime due pagine (espediente abbastanza efficace, ma sarebbe stato meglio se si fossero salutati in "presa diretta"). Sarebbe stato opportuno aggiungere altre otto o sedici pagine all'albo, come talvolta succedeva quando le storie erano scritte da Nolitta e come tuttora avviene in Nathan Never. Tuttavia, le attuali storie zagoriane vanno lette nel contesto della continuity (basti pensare a "Vendetta Vudù", che ha posto le basi per storie come "La paura scorre sul fiume", "Il terrore dal mare" e per un ciclo ancora inedito che porterà una nuova trasferta di Zagor fino in Africa) e, da questo punto di vista, "Vampyr" è una storia importantissima: fa ritornare Frida, il grande amore di Zagor, introduce nella serie il colonnello Korasi parente di Rakosi, il fidanzato di Frida Manfred e la bella vampira Ylenia. Tutti personaggi che sicuramente rivedremo in futuro e che rendono ancora più ricco l'universo zagoriano.
[S. P.]
Nota: Sulla rivista, si trovano anche le recensioni di "Il ponte dell'arcobaleno", "Cico Paladino" e "Paura sull'Alta Sierra". |
![]() |
Copyright (c) 1998- | ![]() |
Ultima revisione: |