Qui, la Legione
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I vostri figli ora sono legionari. Hanno firmato un contratto per cinque anni che nessuna forza al mondo può rompere.
(Max Chevallier, episodio 24 "I Pollard")
Quando nasce e chi la crea?
Il primo episodio, dal titolo "Qui, la Legione" che darà il nome alla serie, è pubblicato in Argentina il 12 dicembre del 1976 nella rivista DArtagnan Anuario n.7 della Editorial Columba. La sceneggiatura è di Robin Wood e le matite di Luis Garcìa Duràn.Gli autori prendono spunto dalla vera Legione Straniera francese di stanza in Algeria (Africa), creata il 9 marzo del 1831 dal re Luigi Filippo, e la trasformano in fumetto. I legionari sbarcano in Italia nel 1982 nella rivista Skorpio n.36 (anno VI), della Eura Editoriale. La casa editrice pubblicherà lintera saga, divisa idealmente in due parti:
- lepoca Wood-Garcìa Duràn, allincirca i primi 60 episodi;
- il secondo tronco, di circa 120 episodi, con Armando Fernàndez ai testi e disegni di Beto Formento e, successivamente, di Nestor Olivera. Questo periodo è di qualità media inferiore in quanto a trame e disegni da quello precedente ma crea degli avversari ricorrenti (anche se di corta durata), cosa che non accadeva anteriormente.
Che cosè Qui, la Legione?
La Legione Straniera fa parte dellesercito francese, ma è formata prevalentemente da volontari stranieri. La firma del contratto ha una durata di cinque anni e molti volontari sono criminali o mercenari che danno nomi falsi per sfuggire alla legge o far perdere le loro tracce. Infatti, due caratteristiche della Legione sono quelle di non chiedere mai nulla sul passato dei legionari e che nessunaltra autorità può avere diritti su di loro, diventando intoccabili durante quel lasso di tempo, a prescindere dalla gravità dei delitti commessi. Allo stesso tempo, molti si uniscono per sfuggire alla fame, per trovare un lavoro, per dimenticare un amore non corrisposto o in cerca di una morte gloriosa che riscatti la loro misera vita.Copertina di D'artagnan Anuario
disegno di Alfredo de La Marìa
(c) Editorial Columba / Eura Editoriale
Il ciclo di Wood
La saga di Qui, la Legione inizia nel giugno del 1871, dopo la sconfitta della Francia nella guerra con la Prussia (lattuale Germania) ed il ritorno a Forte Vienot, a Sidi-Bel-Abbes in Algeria. I legionari sono demoralizzati per la batosta subita e la morte insensata di tanti compagni darmi; cè da specificare che a questi soldati brucia che la Legione sia stata battuta, senza importar loro delle sorti del paese doltre alpe.
Furiosi e impotenti, gli uomini del reggimento si ribellano ai superiori, per loro dei manichini profumati, e la Legione sta per essere sciolta. La soluzione per placare il pronto ammutinamento è quello di creare una guerra per loro e dargli un capo che possa guidarli. Come nemico viene individuato un gruppo di beduini che si sono fortificati e come leader del secondo reggimento viene scelto il colonnello
Si aggiungono poi altri ufficiali come laristocratico tenente
Da destra a sinistra, i capitani Kozakovich, Didier, De Fontenac e il colonello Chevallier
(c) Editorial Columba / Eura Editoriale
Ogni episodio ci presenta così un personaggio nuovo, che può morire nellarco della stessa avventura (cosa che accade spesso), e ci mostra il valore, il cameratismo e lamicizia, ma osserviamo anche legionari codardi, ammutinati, disertori o traditori. Ci viene mostrata la dura vita nelle caserme, per lo più per le reclute scaraventate in quel mondo allucinante fatto di compagni criminali, marce forzate nella sabbia rovente, lunghi turni di guardia in fortini abbandonati dove simpazzisce lentamente per linsolazione, limprovviso scatenarsi del cerguit (le furiose tempeste di sabbia) o le cruente battaglie contro i berberi del deserto.
In sintesi, una serie alla Wood, piena di umanità, dove lautore ci spalanca lintero ventaglio di emozioni e sentimenti che può provare lessere umano in situazioni estreme, presentandoci un infinito numero di personaggi realistici e mai banali.
Nella prima cinquantina di episodi lazione di focalizza su Sidi-Bal-Abbes e il deserto circostante, con linfinita battaglia tra la Legione e le varie tribù di nomadi del deserto.
Nonostante il tono serioso della serie non mancano le situazioni comiche come nellepisodio dove lintero secondo reggimento marcia ubriaco davanti al palco donore in una parata.
Il ciclo di Fernandèz
A un certo punto Robin Wood abbandona la serie e prende le redini Armando Fernàndez, mentre Garcìa Duràn continua a disegnare le tavole, ma si vede già la mano di Formento, che lo succederà.
Per prima cosa, il nuovo scrittore, cambia scenario. La figlia del governatore della regione sincapriccia con Max Chevallier e lo segue nel deserto, dove viene uccisa dai berberi. Per evitare scontri tra le forze del governatore e la Legione, armati e pronti a difendere il proprio colonnello, questultimi sono inviati nel Dahomey (attuale Repubblica del Benin, vicino alla Nigeria) dove devono affrontare un capo tribù locale aiutato dal governo tedesco che vuole troncare linfluenza francese. Dopo una decina de capitoli, dove la parabola della serie inizia il proprio declino, la Legione torna in Algeria per affrontare la minaccia dello sceicco
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