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uBC INTERVISTA

Intervista
Comunicato Stampa

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Strane Storie
Abelard_Snazz

  
Intervista a Flavio Troisi
di Pierfilippo Dionisio

La recente presentazione a Lucca Comics 2003 della rivista "Strane Storie" è stata l'occasione per conoscere meglio questo progetto -che ci ha colpito per quello che offre e a chi lo offre- e farlo spiegare ad uno dei suoi creatori.

Due parole di presentazione su Flavio Troisi e su quali sono i rapporti che ti legano alla neonata rivista "Strane Storie" e alla Vittorio Pavesio Productions.

In giro per la rete..
Strane Storie
Vittorio Pavesio Productions
Pavesio Editions
Collaborare con Strane Storie
le informazioni su come collaborare

Lavoro alla Pavesio da un paio d'anni. Attualmente sono il redattore interno e il responsabile Ufficio Stampa della Casa editrice. Sono quello che smanetta con Word, insomma...

Come e quando nasce "Strane Storie"?

Nasce nel 1997-98 da un manipolo di studenti universitari appassionati di narrativa fantastica tendenzialmente macabra. Io ero uno di quelli, insieme a Daniele Nadir e Federico D'agata, il nucleo storico e tuttora in attività della rivista. Iniziammo con fondi universitari stanziati per iniziative culturali studentesche. Dopo un paio d'anni Daniele e Federico fondarono lo Stregatto Editore e si misero in affari con un'edizione che in due anni arrivò al decimo numero, distribuita in tutta Italia. Non abbiamo mai smesso di lavorare insieme, alla pari. Entusiasmo a mille e tanta esperienza. Galvanizzante e spossante, una bella esperienza...

Di cosa si occupava in origine?

Il fumetto non c'era ancora. Ci occupavamo di racconti, illustrazioni, spaziando dal tono poetico e sublime a, diciamo, divertiti scherzi di cattivo gusto in prosa. Ricordo con affetto storie di autopsie così come fiabe romantiche e commoventi o storie assolutamente demenziali. Storie che sapevano avvincere e sorprendere il lettore: il punto è questo.

Cosa ha rappresentato l'incontro con Vittorio Pavesio?

Vittorio lo conosco da una decina d'anni, da molto prima di collaborare con la sua Casa editrice. Ha seguito da vicino l'evoluzione di "Strane Storie" fin dal principio, come amico e curioso di tutto ciò che pullula nel sottobosco creativo, dove brulicano crisalidi di idee e progetti...
Un giorno ci ha chiesto se eravamo interessati a lavorare con lui a una nuova incarnazione della rivista, delegando al suo staff tutta la parte strutturale, la vera rogna: lavoro di grafica, impaginazione, distribuzione, fatturazione, magazzino… tutta roba che può condurre alla tomba il tuo entusiamo. Nel contempo garantiva a Daniele Nadir, Federico d'Agata e me il controllo sulla continuità redazionale: i contenuti. E poi… squilli di trombe… voleva inserire nella rivista un ricco apparato di fumetti.

Come è cambiata, come si presenta ora "Strane Storie" e quali sono i contenuti?

E' cambiata nell'aspetto, ma non nello spirito. Non è più solo una rivista di racconti. O meglio lo è ancora, ma adesso le strane storie sono in prosa e a fumetti. Il senso è che le barriere tra letteratura scritta e disegnata sono così sottili che ti puoi permettere di non pensarci. I fumettisti sono narratori esattamente come i prosatori, che sono fumettisti che disegnano vignette nella tua mente.
E poi la rivista è più spessa, tutta a colori, illustratissima... Ed è un ottimo rimedio contro la gotta, è dimostrato (fateci degli impacchi).

Qual è il suo obiettivo?

Lo stesso con cui è nata. Se scrivi e hai talento... se disegni e hai talento... se ci metti l'anima e la prendi seriamente... meriti una rivista che ci metta la stessa serietà e passione. Meriti una occasione per farti notare. E magari che non ti vengano sottratti i diritti d'autore sulla tua opera, senza un adeguato corrispettivo economico. In Italia spesso sembra che se pubblichi un tuo lavoro... il favore te lo fanno gli editori. Pacca sulla spalla e via... godi anche tu, figliolo... ti regalo una copia.
Prima non riuscivamo a pagare, nemmeno poco, i nostri autori, ma almeno non sottraevamo i diritti d'autore (come altri fanno). Oggi chi pubblica con noi riceve un contratto, lo firma e viene pagato E i diritti sono ancora suoi! Intendiamoci: non ci campi, ma è un riconoscimento concreto. Ed è ETICO. Guarda, detto fra noi (e tutti quelli che leggono questa pagina), preferiamo rischiare con un progetto deontologicamente corretto che spremere giovani autori e pavoneggiarci con il loro lavoro. Non dico che la Pavesio abbia questo primato. Ci sono altri editori attenti all'aspetto contrattuale... ma sono pochi.

VITTORIO PAVESIO PRODUCTIONS
THE FANTASY FACTORY

Via Germanasca, 6
10138 - Torino - Italy
Tel. (+39) 011.433.3504

www.pavesio.com

Ufficio Stampa
[email protected]

COMUNICATO STAMPA

Da novembre Strane Storie n.1
nuova edizione in fumetteria e libreria

Avviso a tutti i cacciatori di creatività!

L'Italia soffre di una drammatica mancanza di spazi editoriali da cui possano emergere nuovi talenti. Le giovani promesse che, se valorizzate, potrebbero arricchire il nostro patrimonio comune di creatività, di storie, di intrattenimento, languono nell'indifferenza generale o si indirizzano verso mercati esteri più aperti al nuovo. Come nel campo della scienza, anche in quello della creatività, particolarmente del fumetto, stiamo assistendo a una nociva fuga di cervelli.
E' un mercato, quello italiano, che impone pochi, rigidi schemi produttivi, quasi sempre di profilo seriale. Mancano i laboratori, le "botteghe", i "palcoscenici" dove ottenere il giusto riconoscimento e misurarsi col pubblico in libertà. Strane Storie è proprio questo: uno spettacolo itinerante, affollato di scrittori, illustratori, sceneggiatori, fumettisti.
La narrazione in prosa e quella disegnata hanno così tanto in comune che c'è da sorprendersi che nessuno abbia mai pensato di affiancarle alla pari sulla stessa rivista. In Italia, almeno, non è mai successo.
Le cose cambiano. Il primo numero di Strane Storie - nuova edizione - nelle librerie e nelle fumetterie di tutta Italia da novembre 2003, propone un'antologia di storie intessute di prosa e di fumetto, cinquanta e cinquanta. È al lettore versatile che la rivista si indirizza, a chi ricerca il talento nelle sue forme più impreviste, ai cacciatori di creatività.
Congenitamente orientata verso l'immaginario fantastico, Strane Storie è un vivaio di nuovi autori italiani, un palestra in cui mettere alla prova il proprio talento e dare ai lettori qualcosa di fresco e differente.
Poiché gli autori esistevano, la mossa successiva spettava agli editori. Ci voleva coraggio, ambizione. Ci voleva anche una passione sconfinata per il proprio lavoro. La Vittorio Pavesio Productions non si accontenta delle solite formule editoriali e Strane Storie, insieme ai progetti che sta attuando in questi tempi, intende dimostrarlo. Quanto al futuro, confidiamo di sorprendervi anche di più.

http://www.pavesio.com/stranestorie
[email protected]

Editore:Vittorio Pavesio Productions
Testata:Strane Storie (nuova edizione)
 Narrativa macabra e fantastica
Numero:1 - Anno 1
Periodicità:Semestrale
Formato:cm 19,5 x 28
Pagine:96 a colori
Confezione:brossurato
Prezzo:7,90 euro
Data uscita:Novembre 2003
ISSN:1724-0743

A chi è rivolta "Strane Storie"? "Strane Storie" non si rivolge solo ad un pubblico di lettori ma anche a potenziali nuovi autori, giusto?

Credo di avere già risposto. Ok, gli autori li cerchiamo. Nel contempo è chiaro che tutto questo lavoro è diretto ai lettori. Quindi non pubblichiamo giovani autori per il gusto di dare loro una chance, per conquistarci l'aureola di santa Casa editrice. Li pubblichiamo perché crediamo che sappiano intrattenere il pubblico, tenerlo con fiato sospeso o divertirlo. Insomma, perché crediamo nelle loro storie.

Qual è il rapporto con questi nuovi autori?

Il più schietto possibile. Poi, negli anni sono nate anche delle belle amicizie. Lavorare alla rivista è anche un modo di conoscere persone creative di tutta Italia, di intrecciare progetti e scambiare idee. Strane Storie è un laboratorio... inevitabilmente si finisce per parlare di racconti e fumetti, di fumetti e racconti... Certa gente non ha altro per la testa, che ci vuoi fare?

Quali dovrebbero essere i requisiti di questi autori?

Devono essere bravi, ma tanto. Devono essere quelli che in un Paese più accogliente con i giovani talenti, avrebbero già avuto la loro chance di farsi notare. Persone che lavorano con tutta l'anima e leggono tanto e scrivono tanto e disegnano tanto e si informano e sono molto autocritiche. E che ciò nonostante non brucano l'erba ai giardinetti annunciando la fine del mondo.

Una domanda che riguarda da vicino uBC siccome ne ospita il sito: come ti sei trovato con gli autori di Abelard_Snazz? Cosa ti ha colpito di loro e cosa ti ha spinto a pubblicare alcune loro storie sulla rivista?

Ho trovato il loro sito web. Ho letto le storie, ho ammirato i disegni. Sono sfrecciato nell'ufficio dell'editore, glieli ho mostrati. Storielle brevi, come le cercavamo noi. Storielle cattive e irriverenti, padronanza del mezzo. Immediata sintonia stilistica. Le ho mostrate a Daniele e Federico, che le hanno apprezzate. Ho scritto ai ragazzi di Abelard_Snazz. Poi ci siamo sentiti qualcosa come un milione di volte al telefono. Ci siamo incontrati a Lucca e abbiamo parlato, dopo la pubblicazione. Di loro mi ha colpito che lavorano seriamente. Le storie sono efficaci, i disegni spesso da urlo! Aria fresca.

E' possibile definire "Strane Storie" come una rivista/palestra come quelle degli anni '70-'80?

Sì, direi di sì. Senza palestra è difficile che impari a volteggiare agli anelli, no? Basta guardare le prima cose di Vittorio Giardino. Senza quel tipo di rivista mi chiedo dove sarebbe oggi un grande come lui, che ha avuto l'occasione di mettersi alla prova e crescere. Magari ce lo saremmo perso, senza le riviste contenitore dell'epoca. Niente Giardino, adieu!

Qualè la periodicità oggi e quale sperate di raggiungere?

Oggi la rivista è semestrale. Con il sostegno dei lettori si spera un giorno di diventare bimestrali. Un giorno. Oggi è veramente prematuro parlarne. Oggi bisogna riuscire a rendere visibile il primo numero. La partita è apertissima e rischiosa.

Perchè le riviste a fumetti sono entrate in crisi e in cosa sperate di distinguervi?

Non so perché sono entrate in crisi. Gente molto più autorevole di me potrebbe speculare a ragion veduta sulla questione. A noi piacevano, tutto qua, anche se, personalmente, odiavo leggere una storia di 44 pagine in dieci puntate. Speriamo di distinguerci per una certa scioltezza stilistica, per un approccio al Fantastico che attinge dai Confini della Realtà, da Matheson, ma non dimentica Dino Buzzati e, nel fumetto, speriamo di proporre quello che manca: nuovi autori, nuovi stili, scelte coraggiose nel rispetto del lettore.

Nel colophon, nel box della Pavesio Productions, si legge anche "Pavesio Editions". Ci puoi rivelare cosa significa e quali sono i piani di Pavesio con questa nuova etichetta?

Pavesio Editions è la neonata divisione francese della Vittorio Pavesio Productions, che da quest'anno ha una sede oltr'alpe e da gennaio comincerà a pubblicare volumi cartonati alla francese. Siamo presenti in due Paesi. La Pavesio ha stipulato un accordo con uno dei maggiori distibutori francesi. Hanno esaminato i progetti editoriali della Pavesio e li hanno apprezzati: ok, si può fare. E' una sorta di uovo di Colombo. Invece di pubblicare in Italia i cartonati prodotti in Francia, si prendono autori italiani, si produce qui il volume e lo si vende ai francesi, senza distinzioni di sorta, rispettando le regole del loro mercato, che ha parecchio da insegnarci. L'idea è molto semplice: vuoi fare cartonati alla francese? Falli per la Francia, oltre che per l'Italia. Si sa che da noi i cartonati hanno vendite marginali: non a caso molti autori italiani si propongono alle case editrici francesi. Tirature più alte, distribuzione capillare, una particolare ricettività da parte del pubblico... e anticipi commisurati al lavoro.

C'è altro che vorresti aggiungere?

Un rigraziamento a voi per lo spazio che ci avete riservato. A presto.


Ringraziamo Flavio Troisi, redattore interno alla Vittorio Pavesio Productions, per la cortesia e disponibilità con cui ha risposto alle nostre domande.

 

 


 
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