"La sosia" è un albo sottilmente inquietante, perchè lascia al lettore una duplice sensazione: da un lato, quella che la storia non termini qui. Anche se magari Gottschalk e Sabine non compariranno più nella testata, sappiamo che lo show andrà avanti, sappiamo che nella Città continueranno ad essere appesi manifesti pubblicitari e ad esistere club come l'Edenia.
Medda riesce ad inserire perfettamente il lettore nell'ambientazione cupa dell'albo, ma soprattutto riesce a lasciarla filtrare anche oltre il termine della lettura.
E qui interviene la seconda sensazione a cui abbiamo accennato, quella per cui il viscido mondo a cui appartiene Sabine esista, purtroppo, anche nella realtà. Un mondo che non esita a sfruttare i sogni delle ragazze per arricchirsi, per poi gettarle via quando il loro corpo non vende più. Non è nostra intenzione fare dei facili moralismi in questa sede, però è importante far notare come un fumetto, non certo con scopi prettamente di denuncia come Legs, possa regalare ogni tanto spunti di riflessione come questi.
Era da molto che non si leggeva un albo così denso, così curato nella psicologia dei personaggi: Legs è dura come agli esordi, ma anche stranamente introspettiva, più simile a Nathan che non alla solita macchina da guerra. E difatti, è emblematica la vignetta che proponiamo, dove Legs ci mostra un suo lato decisamente umano, lasciando da parte la wonder woman di alcuni recenti albi.
Legs corre disegno di Melissa Zanella (c) 2003 SBE
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Nel 2002 è uscito un film (a cui forse Medda si è rifatto in parte), "S1m0ne", che racconta l'ascesa di una bellissima attrice, che altro non è che un prodotto digitale, un ologramma senziente molto sofisticato. Il fascino del film sta nel fatto che la storia è ambientata ai giorni nostri, e il pubblico, smaliziato ma ancora non così avezzo con le nuove tecnologie, è convinto di avere a che fare con un'attrice vera. Il suo inventore, interpretato da Al Pacino, è costretto perciò a gestire la mole di interviste, proposte, serate di gala a cui la splendida S1m0ne (Simulation One) è invitata.
"...un albo estremanente ricco di suggestioni e di spunti: un Medda ad alti livelli..." |
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Sabine Meridian possiede certi tratti di S1m0ne, dato che, in realtà, non esiste. Come spiega Gottschalk, Sabine è la Donna per eccellenza, è la madre, la fidanzata, la schiava, la puttana, la dea irraggiungibile, un corpo perfetto che di volta in volta viene sostituito da altri corpi, per dare voce ad un ideale.
Medda è davvero sorprendente: i suoi dialoghi sono stringati, efficaci, e non si perdono in facilonerie e moralismi. Legs agisce per motivazioni personali, per dare un nome ad uno di questi corpi continuamente sfruttati. E' affascinante la scena della cremazione del cadavere, che ci regala uno scorcio ulteriore della complessa Città: Legs, atea, pragmatica, bad girl, non prega, ma rimane accanto al bonzo per salutare Eva, una persona prima di tutto, che merita di essere ricordata per quello che è, e non per quello che lo show biz vuole che rappresenti.
L'unica pecca, forse, sono i disegni di Melissa Zanella, che alterna primi piani davvero comunicativi ad altri troppo carichi di ombreggiature difficili da interpretare. Tuttavia, la rabbia e il dolore di Legs sono ciò che maggiormente deve trasparire dai disegni, e non c'è dubbio che quella che la Zanella ci regala sia una Legs che esprime tutta se stessa.
Ne risulta un albo estremanente ricco di suggestioni e di spunti: un Medda ad alti livelli, che lascia aperte mille strade, dalla storia della poliziotta a quella di Megan, strade che forse non saranno mai raccontate, ma che resteranno nella memoria della Città.
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