La Principessa Mononoke
di Pierfilippo Dionisio
cover n.1
|
cover n.2
|
Precedendo l'arrivo in Italia - con speranza - dell'animazione vera e propria, la Planet Manga propone l'ultimo
lavoro di Hayao Miyazaki in una versione inconsueta: l'anime comic. L'Anime Comic non è una semplice trasposizione a fumetti del cartone animato ma è un fumetto costruito con i fotogrammi originali, scelti in modo tale da dare un continuum comprensibile a chi lo legge, inserendo i balloon per i dialoghi e posponendo didascalie quando sono necessarie.
"La Principessa Mononoke" (in originale "Mononoke Hime") nasce come film d'animazione per il grande schermo in Giappone nel 1997 dalle mani di un grande maestro contemporaneo, quell'Hayao Miyazaki che abbiamo conosciuto con "Nausicaä" ("Kaze no tani no Nausicaä") per quel che riguarda i fumetti - ma anche come animazione - e con alcuni cartoni animati tra cui spiccano per la fama "Lupin III: il castello di Cagliostro", la serie televisiva "Conan, ragazzo del futuro", alcune puntate della 1ª e 2ª serie di Lupin III e varie altre produzioni anche di una certa età. Sfortunatamente i lavori più recenti hanno trovato difficoltà a sbarcare sul nostro territorio ma l'eco del loro successo è ugualmente giunto fino a noi.
"La Principessa Mononoke" narra una vicende ambientata in Giappone durante il suo medioevo, infarcito di elementi fantastici. Marchio di Miyazaki è quello di impostare un genere ecologico-fantasy dove esporre lo scontro tra Natura e Uomo, tra Ragione e Istinto, tra Terra e Cielo.
I protagonisti principali sono tre, divisi in altrettante fazioni: Ashitaka, giovane guerriero destinato a diventare capo del suo popolo ma ora costretto da una maledizione a cercare la cura, San, giovane ragazza che vive con enormi lupi, conosciuta come dominata da uno spirito, schierata con le forze della Foresta rinnegando la sua natura umana, e Lady Eboshi, donna matura, capo clan di un villaggio ai margini della Foresta. Il tono è tragico perché le ragioni di ambo le parti principalmente coinvolte nell'azione scenica - villaggio e foresta - hanno lo stesso peso, la stessa forza: ognuna delle due donne lotta per difendere la propria comunità e sembrano bloccate in una fase di stallo. Ognuna delle due rappresenta il simbolo del femmineo, legato agli aspetti più terreni, corporei e materni. Simboleggiano quella società matriarcale della religiosità arcaica: evidenti sono in loro le tracce dell'antica Dea Madre. Ashitaka, da spettatore, ne è medium e può intervenire. Ma altro medium è proprio quella San che divide con molti personaggi femminili dello stesso autore il ruolo di protagonista, di pacificatrice e di mediatrice tra Uomo e Natura come già era successo per Nausicaä, per Lana in Conan e per altre (Fio, Sheeta, Kiki ed altre meno conosciute da noi).
Quello che si presenta di fronte al lettore/spettatore è un vero e proprio scontro tra due ordini distinti di forze in campo.
E' difficile comprendere appieno il significato inteso da Miyazaki, anche perché lontana è la cultura giapponese, con i suoi miti, le sue divinità ed i suoi costumi. Ma quello che il mondo occidentale può ricevere immediatamente è un messaggio di rivendicazione di ciò che alla Natura è stato ingiustamente, forzatamente tolto dall'Uomo, un messaggio di chiara rivalsa ecologica che già aveva fatto ottenere a "Nausicaä" un premio per l'impegno da parte del WWF.
Una storia con molte possibili chiavi di lettura, degna di un approfondimento da parte di chi la legge, cercando di non fermarsi di fronte alla patina superficiale. Con disegni curatissimi degni solamente delle migliori produzioni animate.
6/7
La Principessa Mononoke di Hayao Miyazaki
(Planet Manga - Marvel) 141pp a colori, anime comic, £ 7.900, mensile, 4 numeri, brossurato, senso di lettura giapponese