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Le origini di Lui!
recensione di Emanuele De Sandre
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Gli eventi realmente eccezionali non hanno bisogno di momenti eccezionali per essere celebrati. Fu così che in un anonimo 4 Marzo del
torrido 1968, in un qualsiasi numero 5 di un settimo anno a caso, Lui parlò di sè.
La sfiga vuole che Diabolik si ritrovi legato da banali corde in un'angusta celletta, faccia a faccia con la propia nemesi, l'altrettanto epico ispettore Ginko. La stessa sfiga fa sì che, ma questo le Sorelle Giussani non ce lo mostrano, a Diabolik si rompa una fiala di pentotal in tasca, e che così il nostro Re del Terrore inizi a raccontare di quando in fasce, novello Mosè del crimine, venne raccolto dalle acque...
Ginko, pur legato come un salame, non perde il suo aplomb austero e accigliato: "Noi stiamo per morire e... questo è il momento della verità...Diabolik, chi sei?" Dettaglio degli occhi di Lui a tutta vignettona: "Non so chi sono." Nessun punto esclamativo, niente puntini di sospensione che lascino presagire un prosieguo dell'argomento. Punto. Solo "Qualcuno mi ha raccontato che in un'alba livida d'autunno...". E' il pentotal che fa effetto...;-) Diabolik parla poco ma parla bene, e il timbro noir del suo stile narrativo si allunga sull'albo come le leggendarie ombre della sera sulla New York crepuscolare negli Stati Uniti di Chandler e Hammet. Inizia qui il racconto di un allievo che supera tutti i suoi maestri del crimine, scopre come fare maschere perfette, rapide a farsi, ad applicarsi e a togliersi. Gli manca un nome, glielo suggerirà il suo temibilissimo mentore, King, in punto di morte. Diabolik è una pantera nera, uccisa e imbalsamata da King, e racchiude in sè tutte le "qualità" che Lui ha sviluppato sull'isola di King.
Tutto molto semplice, ma tutto molto sentito, vero, sanguigno. Origini genuine, che non lasciano particolari porte aperte per eventuali
altre duemilaseicentoquarantetre celebrazioni postume.
E al tenacissimo Ginko, il solo uomo con il quale riesca in fondo a confidarsi, l'unico che lo possa capire e con il quale ci sia quell'affinità elettiva che sposa le due facce della stessa medaglia. Quel Ginko gabbato per la centosettesima volta, ma la cui tenacia, in due pagine conclusive di puro elogio e autentica apologia, è giustamente d'esempio per tutte le forze dell'ordine e stimolo insostituibile per la nostra indomabile pantera nera di Clerville...
Nota: è chiaro che neanche una goccia di scioglilingua entra nelle vene del nostro, trattasi di una sommessa battutaccia per sottolineare che l'unica cosa buffa dell'albo è proprio l'improvvisa logorrea di Diabolik, solitamente di poche e calibrate parole.
Diabolik Swiss Seconda Ristampa n°107 "Diabolik, chi sei?" di Angela & Luciana Giussani (soggetto e
sceneggiatura) e Coretti & Facciolo (disegni) |
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