ubcfumetti.com
Indice del SitoNovità !Cerca nel SitoScrivi a uBC
Magazine




Dago anno IV n.3
"E la chiamavano
la Legione Nera"


albo edito in Italia da:
EURA Editoriale

In questa pagina:
Testi
Disegni
Globale

Oro e dolore
recensione di Marco Migliori

Dago è una serie prodotta ormai da diversi anni da Robin Wood (sceneggiatore) e Alberto Salinas (disegnatore). La serie si è meritata un buon successo, e qui in Italia è titolare di una collana bimestrale in formato bonelliano.



TESTI
Sog. e Sce. Robin Wood    

(9k)
Copertina di Carnevale (c)1998 Eura
Chi è Dago? Veneziano e nobile di nascita, grazie al tradimento di amici e notabili della città, vive le esperienze più umili e degradanti (quali la schiavitù) fino a diventare il famigerato "Giannizzero Nero", integerrimo, temuto e indipendente uomo "tuttofare" al servizio ora del Visir di Costantinopoli, ora di Barbarossa, ora della reggente di Francia. Ambientato ai tempi della Repubblica di Venezia, quando i turchi erano potenti e temuti avversari della Cristianità, Dago rappresenta le vicende di un uomo calato nel suo tempo, cinico e realista, anche se fondamentalmente onesto e avverso alle violenze di ogni tipo (tranne con i cattivi, e' chiaro).

"A mio avviso Wood non esiste! ;-)"
   
Chi è Robin Wood? A mio avviso Wood non esiste! Uno sceneggiatore talmente prolifico da produrre innumerevoli fumetti, tutti perlomeno di buon livello, e che non costituiscono peraltro la sola attività di Wood. C'e' chi dice che Wood sia il pseudonimo di una cooperativa di sceneggiatori ;-). Nippur di Lagash (il suo primo personaggio), Gilgamesh (l'unica serie che iniziata bene si è poi trascinata stancamente a lungo), Il Pellegrino, Kozakovich & Connors, ma anche Dracula (sottoserie di Dago in cui è apparso in diversi episodi), sono alcune delle serie in cui Wood manifesta la sua predilezione per un certo tipo di eroe: cupo, cinico e determinato, ma anche onesto seppur calato in un realismo dipinto sempre a tinte fosche. A dir la verità Wood si è prodotto anche in altre serie, quali ad esempio Amanda, lontane dalla descrizione di cui sopra. Sono pero' la classica eccezione che conferma la regola, che vede Wood prediligere l'ambientazione storica e gli eroi come Dago.

Questo numero vede Dago affrontare una situazione che ben conosce: difendere per quanto possibile un gruppo di persone dall'avidità e dalla intolleranza degli uomini, e cercarne un altro che del massacro ha fatto la propria bandiera.

Belli i personaggi introdotti, tipici della saga: si parte con il Conte di Villorana, tipico aristocratico spagnolo avido e folle, che ha per bellissima amante una delle classiche donne dietro le quinte che sono spesso il vero cervello nelle storie di Wood. Si passa alla bella moglie del ricco mercante, Anna, da cui lo stesso Dago avrà un figlio. Per finire Wood inventa un a dir poco tormentato rapporto padre-figlio, tra l'ebreo ricco ma religioso, e il figlio assassino e irriverente. Questo paragone, per quanto intuibile già prima della fine dell'albo, è uno dei due punti di forza del racconto, assieme alla strana e decisa Anna.

Si', perche' questo e' un altro dei tanti episodi che, dopo quelli iniziali, vede Dago non protagonista, ma più spettatore degli eventi, cronista di storie talmente drammatiche e cupe da sembrar vere nel turbolento periodo storico che vive.



DISEGNI
Alberto Salinas,
Gerardo Canelo
   

(22k)
Dago & Anna. Disegno di Salinas?
(c) 1998 Eura editoriale
   
 

Salinas è il disegnatore che affianca con ottimi risultati Wood fin dagli albori della serie. Con il passaggio ad una serialità più accentuata, necessariamente si è dovuto far ricorso anche ad altri disegnatori che potessero aiutare Salinas a mantenere le uscite del formato bonelliano, seppur con una griglia di vignette più larga e probabilmente meno impegnativa in termini di tempi di disegno.

Questo numero se dal punto di vista dei testi è un buon rappresentante della serie, non posso dire altrettanto del disegno. Buone molte delle espressioni dei personaggi, e ben caratterizzati i personaggi principali dell'avventura. Per contro il disegno e' troppo "sporco", con molti tratteggi e diverse scene d'azione non molto chiare nella loro dinamica.

Comunque la caratterizzazione dei personaggi e le espressioni degli stessi, fanno si' che la storia sia narrata lo stesso decentemente, soprattutto nelle tavole non d'azione.



GLOBALE
 

Una buona storia, come del resto nella media di Wood, che avrebbe meritato qualcosa di più se non fosse per i disegni.
La copertina di Carnevale mi sembra pessima, ma del resto apprezzo poco come illustratore/copertinista Massimo Carnevale; mentre decisamente diverso sarebbe il mio giudizio su "Uomini e Topi" di Bartoli e Carnevale. Ma sto divagando.

La collana Euracomix, che ristampa in volumi cartonati dal numero di pagine e prezzo variabile, la storie uscite su Lanciostory e Skorpio, in 115 volumi ha visto l'uscita di ben 26 Dago. Oltre alla Euracomix, la collana simil-bonelliana intitolata a Dago, ha pubblicato 21 numeri in 4 anni. Sono cifre che testimoniano come Dago ottenga un buon successo anche in Italia, dove forse rappresenta il punto di forza dell'Eura.

Se amate la Storia e non disdegnate le avventure dalle tinte forti, condite da grandi quantità di cinismo in cui si intravvedono ogni tanto degli sprazzi di onestà e giustizia, Dago può essere la serie che fa per voi. E se anche non fosse cosi', dubito che ne restereste delusi.
 

 


 
(c) 1996 uBC all right reserved worldwide
Top
http://www.ubcfumetti.com §