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Hogan si allea con Pinkler per i suoi scopi personali.
Magico Vento si allea con i contadini di Fargo per giungere
alla resa dei conti con Hogan. Ma qualcosa non funziona stavolta nella saga
di Manfredi: due volumi sembrano troppi per raccontare questa storia, il
ritmo non è quello degli ultimi numeri, i dialoghi sono verbosi, e,
vien quasi da dire finalmente, anche noi possiamo criticare qualcosa!
;-)
Andiamo a mietere il grano
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Cominciamo con il soggetto: due ricchi e prepotenti signorotti speculano alle spalle dei coltivatori di granturco di Fargo, e l'eroe interviene felicemente in loro difesa, avendo anche dei conti personali da regolare con uno dei due, conti che, peraltro, restano aperti. Ci si perdoni la banalizzazione, ma in fin dei conti questo doppio episodio parla proprio solo di questo; certamente, restano i numerosi e interessanti personaggi inseriti da Manfredi nei numeri precedenti, ma in definitiva la storia è questa, e potrebbe tranquillamente essere uno dei tipici episodi alla Tex.
L'originalità di temi e sviluppi a cui l'autore ci ha abituato nei numeri scorsi qui si ripiega un po' su se stessa, e per circa un episodio e mezzo Ned si limita a indagare su un omicidio di cui però il lettore conosce già il colpevole. Anche i nuovi personaggi introdotti nella saga mancano dello spessore che avevano gli altri: i contadini di Fargo, Aron e l'agronomo Norman restano piuttosto monodimensionali, Aron non pare se non un ricalco di Sloane, e anche i cattivi stavolta non si alzano dallo stereotipo classico. Ma i problemi più evidenti paiono essere di sceneggiatura: a parte il racconto di Alex e la scena finale, il resto è solo indagine di Magico Vento (un'indagine che però non riesce ad appassionare, conoscendo già il lettore il colpevole) e preparazione dei cattivi allo scontro finale. Inoltre, come detto, i dialoghi appaiono insolitamente verbosi, per gli standard della serie, l'azione viene concentrata tutta sul finale, e non mancano battute piuttosto infelici, come quelle di Poe alla vista delle ragazzine dementi: "Mio Dio!... Due scherzi di natura... Beh, il mestiere degli eroi è salvare fanciulle indifese, ma non si può pretendere che siano sempre belle, alte, bionde e con gli occhi azzurri!".
Nel complesso il primo numero, benché preparatorio, risulta migliore del secondo, in cui la scena finale è decisamente apprezzabile: è lungamente introdotta (pare quasi che il volumetto e mezzo scritto prima voglia solo arrivare a questo punto...) ed estesa, durando 33 pagine, tensione e azione ben si coniugano, ma non riesce a sorprenderci veramente, è cosa forse già vista in questa serie.
Lo standard dei disegni di Magico Vento resta elevatissimo, ma anche qui stavolta qualcosa non funziona come al solito: alcune fisionomie non sono poi così riuscite, e a sfondi elaborati si alternano forse un po' troppo spesso sfondi completamente bianchi. Anche qui, però, ci rendiamo conto che sono certi livelli raggiunti precedentemente che ci rendono così esigenti: in definitiva la prova dei due disegnatori resta degnissima e sicuramente più che sufficiente, pur senza avere niente di epico o particolarmente iconografico.
Le due copertine di Andrea Venturi meritano discorsi distinti: non ci è piaciuta molto la prima: il "falciatore" dietro, che in realtà è il personaggio principale della copertina, visto che l'eroe è in basso, vulnerabile, ci sembra poco caratterizzato, troppo in ombra, in definitiva poco evocativo e poco "pauroso"; in più effettivamente la manona di Ned, a sinistra, è sproporzionata... e anche l'ambientazione da campo di grano ci sembra poco oscura, per quello che la storia dovrebbe raccontare, cioè la lotta tra Luke e Darth. Bella la seconda, invece, con grafismi e contrografismi classicamente
bilanciati (le due figure disegnano un angolo, una punta in alto a destra,
l'altra in basso) e con un bel cromatismo acquerellato di sfondo)
decisamente dinamica e pronta a promettere uno scontro risolutivo tra Ned e
Hogan, che poi, però, in realtà non c'è.
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