Faccia di cuoio

atmosfere d’altri tempi per un Tex galleppiniano
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Faccia di cuoio
IT-TX-603
uBCode: ubcdbIT-TX-603

Faccia di cuoio
- Trama

Dopo avere aiutato un gruppo di cow-boy a sedare una stampede, Tex e Carson proseguono con loro il viaggio fino a Sacramento. Qui i due pard si ritrovano coinvolti nel tentato omicidio di Jim Scovill, uno degli uomini più potenti della città, crimine del quale Dave Ryan, proprietario del ranch "Triple X" e socio di Scovill, accusa un mezzosangue Modoc, Stingaree. La faccenda si complica con l’apparizione di un uomo misterioso, che nel suo delirio Scovill chiama "L’uomo senza volto", ma che durante l’irruzione nella prigione di Sacramento viene identificato come un colosso con una maschera di cuoio sul viso..

Valutazione

ideazione/soggetto
 4/7 
sceneggiatura/dialoghi
 5/7 
disegni/colori/lettering
 4/7 
 62

Recensione

data pubblicazione Gen 2011
testi (soggetto e sceneg.) di ubcdbMauro Boselli
copertina di ubcdbClaudio Villa
disegni (matite e chine) di ubcdbMarco Torricelli
copertine
Tex 603<br>copertina di Claudio Villa<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli Editore</i>
tavole o vignette
Sacramento<br>Tex 603, pag.42, tavola di Marco Torricelli<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli Editore</i>
tavole o vignette
Galep redivivo?<br>Tex 603, pag.113, disegni di Marco Torricelli<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli Editore</i>

Annotazioni

Note e citazioni

  • Si tratta della prima storia di Tex realizzata dal genovese Marco Torricelli disegnatore bonelliano di Zagor e Dampyr. Per altre notizie su questo versatile autore, si veda l’intervista rilasciata da Torricelli a uBC nell’agosto 2001 e quella realizzata da Franco Guerra e Luciano Tamagnini, apparsa a pag.28-29 di Fumetto (n. 61, marzo 2007, A.N.A.F.I., Reggio Emilia).
  • Questa storia avrebbe dovuto essere pubblicata nell’Almanacco del West 2010. Come riporta Carlo Monni sul forum di TexWillerOnline,
    «la scelta di dirottarla sulla serie regolare è stata presa all'incirca quest'estate per far fronte ai possibili ritardi di Rossano Rossi e soprattutto di Yannis Ginosatis, facendo slittare in avanti di un mese la programmazione di tutte le storie previste per il 2011. Ciò è stato reso possibile anche dal fatto che esisteva una "giacenza" di ben tre storie già completate e pronte per la pubblicazione destinate all'Almanacco (per la precisione: due disegnate da Giacomo Danubio su testi rispettivamente di Mauro Boselli e Tito Faraci ed una disegnata da Orestes Suarez su testi di Faraci) ed è stata data la precedenza alla più vecchia. Per la cronaca, questa storia doveva originariamente apparire nell'Almanacco 2010, ma fu posposta su precisa richiesta di Ferdinando Fusco, che, per l'appunto, richiese di far apparire il prima possibile la sua ultima storia.»
  • Nella già citata intervista a Marco Torricelli apparsa su Fumetto, ecco come l’artista genovese racconta il suo arrivo a Tex:
    «Tutto è partito direttamente dall’editore Sergio Bonelli, al quale, mentre terminavo uno Speciale Zagor, ho inviato gli studi dei personaggi principali, da lui in seguito approvati. Logicamente, dati i trascorsi sono partito dai disegni di Galleppini, cercando, come mi ero proposto con Zagor, di mantenere sia l’atmosfera che la fisionomia dei character. La fase di studio è durata circa un anno e mezzo, in cui la difficoltà vera è stata proprio il viso galleppiniano di Tex, dalle proporzioni assai personali, che ne fanno un personaggio riconoscibile e unico. Guardando appunto quei visi, mi accorsi però che non ce n’era uno uguale all’altro. "Sono difficile da copiare, perché ogni volta cambio, creando espressioni diverse", mi diceva il maestro. Infatti. Quando iniziai a disegnare le attuali tavole di Tex, la mia mano era nel frattempo cambiata rispetto a quella che aveva realizzato gli studi da presentare. L’evoluzione era dovuta alle lezioni di anatomia artistica di Osvaldo Devoto, che iniziai a seguire nel 2004 all’Accademia Linguistica di Belle Arti. Penso che l’idea dello studio sulla figura del vero sarebbe piaciuta molto a Galep, stando ai sui consigli.»
    I "trascorsi" a cui Torricelli fa riferimento consistono nella frequentazione del maestro Aurelio Galleppini nello studio di quest'ultimo nel corso di un paio d’anni (cfr. pag. 28, op. cit.).
  • Hanno un sapore antico le vignette a pag.40 (in basso a sinistra), 65 (in basso a destra), 82 (in basso a destra), 110 (in alto a destra), tipiche di Francesco Gamba all’epoca del suo binomio col maestro Galleppini: si tratta di vignette più strette, con campi decisamente lunghi (e quindi con conseguente riduzione delle figure) e con inquadrature delle scene che tendono verso il basso (cfr. anche Francesco Bosco, Tex disegni e disegnatori - Analisi cronologica delle prime quarantamila strisce di Tex, a cura di Romano Vallasciani, Roma, 1994, pag.34).
  • Gli indiani Modoc compaiono per la prima volta sulle pagine di Tex (segnalazione di Mauro Mihich). Cfr. anche Indiani d’America - Tribù, storia, cultura, vita quotidiana (a cura di C.F. Taylor e W. C. Sturtevant, Idealibri, Milano, 1992, pag.36-37).
  • Riportiamo la definizione di "stampede" apparsa a pag.2 de La carica dei Navajos n.169 (prima edizione, novembre 1974) nella rubrica intitolata Nel West dicevano così..., definita come un "Piccolo dizionario delle parole insolite e delle fantasiose espressioni che rendevano vivace e divertente il gergo dei cowboy":
    «STAMPEDE (Dallo spagnolo: estampida) - Questa parola assai ricorrente nei racconti che si intrecciavano durante le pause del bivacco, veniva pronunciata con un certo timore reverenziale, spesso accompagnata da una serie di scongiuri. Il temutissimo termine indicava la più disastrosa sventura che potesse toccare ad un cowboy: l’improvvisa e folle fuga dell’intera mandria nel cuore della notte! Durante le lunghe marce di trasferimento verso i centri di raccolta gli animali, stanchissimi, diventavano particolarmente nervosi e sospettosi, e un leggerissimo rumore, il bagliore di un lampo, l’apparizione di un serpente a sonagli, ottenevano l’effetto di terrorizzare uno o più animali che a loro volta trasmettevano l’eccitazione alla totalità della mandria. In quel momento si scatenava un autentico inferno: gli animali spaventati travolgevano tutto ciò che incontravano sulla loro strada e si lanciavano in una cieca e folle corsa che si protraeva spesso per ore ed ore nonostante gli sforzi dei cowboys che pagavano spesso con la vita il tentativo di mettere fine alla "stampede" spingendosi, a cavallo, nel mezzo della impressionante marea vivente.»
  • Il personaggio che appare in copertina e che dà il titolo all’albo entra in scena concretamente solo a pag.86, anche se a pag.57 compare nella stanza di Scovill, che nel delirio lo chiama "L'uomo senza volto".
  • È decisamente strano il comportamento di Dempsey, il soprastante di Ryan: quando scopre che Tex gli ha mentito, spacciando lui e Carson per dei "cowboys di passaggio" (pag.39), non si scompone di una virgola e, quel che è più strano, non si chiede il motivo della menzogna e non ne parla con il suo padrone. Considerato il crimine di cui i due si sono appena macchiati, invece di darsi da fare per organizzare una posse contro i Modoc (pag.75-76), avrebbero fatto bene a tenere d’occhio Tex e Carson.
  • Ancor più strano è il comportamento di Randy Osborne, il mandriano del ranch "Triple X" che organizza la razzia alla mandria del suo padrone Ryan per vendicarsi delle angherie inflitte non da Ryan, bensì dal suo soprastante Dempsey, ma non a lui, bensì al mezzosangue Stingaree! (cfr. pag.109) (segnalazione di Andrea Mela). Più che desiderio di vendetta, questa ci sembra invidia per i quattrini del suo padrone oppure desiderio di arricchirsi alla svelta, senza sgobbare (cfr. le considerazioni dello stesso Randy a pag.27); conseguentemente il comportamento di Randy non è tanto strano quanto decisamente ipocrita.

Incongruenze

  • È difficile che Jackson abbia lasciato solo delle "tracce di umidità" sul pavimento vicino alla finestra della stanza di Scovill (pag.58): "fuori aveva già cominciato a piovere", come fa notare il detective Quaid a pag.63, ma aveva piovuto a dirotto anche poche ore prima (cfr. pag.48-55). Jackson avrebbe quindi dovuto lasciare delle evidenti tracce di fango, come quelle che portavano alla finestra sul pavimento dell'ufficio di Scovill, come fa ben notare Carson a Stingaree a pag.84.
  • Nella scena di pag.107-108 Ryan e i suoi uomini arrivano "nelle immediate vicinanze del campo" dei Modoc: tuttavia, più che un campo di indiani, sembra un accampamento di cow-boys, visto che su tutti i giacigli improvvisati ci sono dei cappelli.

Frase

  • Tex: Ehi, teste di vitello! Vi sono passati i bollori?
    pag.78

Personaggi

Tex, Carson Dave Ryan proprietario del "Triple X" ranch Jim Scovill proprietario del Sutter Hotel Jackson alias "L’uomo senza volto" ex cercatore d’oro ritenuto morto, da un molti anni capo di una tribù Modoc Quaid detective del Sutter Hotel Stuart cuoco del "Triple X" ranch Joey Wallace [+] mandriano del "Triple X" ranch, muore durante la stampede Buster mandriano del "Triple X" ranch Ed mandriano del "Triple X" ranch Dempsey soprastante di Ryan al "Triple X" ranch, colpisce a morte Scovill Randy Osborne mandriano del "Triple X" ranch, organizza la razzia alla mandria del "Triple X" Stingaree indiano Modoc, ex mandriano del "Triple X" ranch portiere del Sutter Hotel dottore Mason sceriffo di Sacramento Dean cittadino che voleva linciare Stingaree Evans cittadino ferito da una freccia durante il tentato linciaggio

Locations

Montagne Rocciose Eagle Pass pista per Sacramento Sacramento Sutter Hotel a Sacramento ufficio di Scovill al Sutter Hotel stanza di Scovill al Sutter Hotel stanza di Tex e Carson al Sutter Hotel ufficio dello sceriffo Mason prigione dove si trova Stingaree pensione di Manuel Golden Star saloon dintorni di Sacramento

Elementi

Furto di bestiame Tentato omicidio Avidità Uomo con la maschera di cuoio Indiani Modoc

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