Oregon, Verso l'
Tex, Carson, le donne di una carovana e un giovane omicida psicopatico in marcia verso l'Oregon
Scheda di F.Congedo | | tex/



Oregon, Verso l'
- Trama
Tex Willer e Kit Carson sono in viaggio verso l'Oregon: in quello Stato che si affaccia sull'oceano Pacifico, e più precisamente nella sua capitale, sperano di porre fine alla lunga scia di sangue che Kevin Fletcher - giovane con gravi problemi psichici originario del Texas - si è lasciato alle spalle. Lungo la pista, i due ranger incontrano una carovana composta da sei donne sole: sono dirette a Oregon City, per sposare uomini conosciuti soltanto per lettera. La meta comune intreccia le due traiettorie, su un percorso costellato da imprevisti e ostacoli proteiformi. Cosa accadrà a Oregon City?
Valutazione







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







Recensione
- Nelle stanze della Storia
Gianfranco Manfredi e la Magistra Vitae, binomio indissolubile e vincente

copertina di

disegni (matite e chine) di






Annotazioni
Note e citazioni
- Primo "Texone" e terza storia per
Tex di Gianfranco Manfredi.
In precedenza l'autore marchigiano aveva firmato il Maxi Tex del 2005, La pista degli agguati, e La grande sete (Tex 585-586). - Esordio nell'universo di Tex per l'argentino Carlos Gomez, nato a Cordoba nel 1964.
Dalla presentazione di pag.16: «Dopo aver imparato i rudimenti del mestiere lavorando come assistente del celebre disegnatore Victor Hugo Arias, realizza una striscia di fantascienza, 'La odisea del capitàn Ganímedes', pubblicata fra il 1983 e il 1985. Approda quindi nello studio di due maestri della 'historieta' argentina, Angel 'Lito' Fernàndez e Horacio Lalia, e, dal 1996, affianca il grande Alberto Salinas nella realizzazione dei disegni di 'Dago' ( la saga rinascimentale che Salinas ha creato, nel 1980, insieme allo scrittore Robin Wood ), per poi diventarne l'apprezzatissimo disegnatore ufficiale.» - Il "Texone" di quest'anno è il venticinquesimo della serie, nata nel 1988.
Se fosse stata sempre rispettata la periodicità annuale, l'albo del 2011 sarebbe stato il ventiquattresimo.
L'"arcano" è facilmente svelato: nel 1996 furono pubblicati due Albi Speciali di Tex: a giugno quello, indimenticabile per gli strepitosi disegni, di Magnus ( La valle del terrore ) e a novembre quello di Jordi Bernet ( L'uomo di Atlanta). - Alcuni passaggi davvero interessanti tratti dall'intervista di Gianmaria Contro a Carlos Gomez:
- i "primi passi" verso il fumetto:
«Ricordo vagamente i commenti delle mie maestre - ero ancora all'asilo - che notavano, incuriosite e sorprese, come raffiguravo gli aeroplani: tentavo di tener conto della prospettiva reale. [...]. Quei complimenti ebbero un effetto galvanizzante e mi spinsero a pensare a me stesso sempre di più come a 'uno che disegna', al punto che, fantasticando di poter perdere la mano destra, mi esercitavo a lavorare con la sinistra!».
- lo stile di vita:«La decisione di vivere in un luogo appartato nasce da un desiderio di tranquillità, ma, soprattutto, dal piacere che mi deriva dal vivere a contatto con la natura. Per quanto riguarda i servizi essenziali, come l'elettricità, me li procuro grazie a fonti rinnovabili; ho disposto un sistema per la raccolta delle acque pluviali, e per quanto riguarda il telefono... beh, ho dovuto 'rassegnarmi' a prenderne uno quando ho iniziato a collaborare stabilmente con l'Eura Editoriale [ oggi Editoriale Aurea, n.d.r. ].»
- il primo incontro con Robin Wood, sceneggiatore di Dago:«Nel 1995, Wood era in Argentina alla ricerca di un possibile successore di Alberto Salinas; aveva visto un mio lavoro pubblicato dall'Editorial Columba e voleva parlare con me. Quando lo venni a sapere ( grazie a mio padre, perché all'epoca, come dicevo, non avevo ancora il telefono ), seppi anche che Robin si sarebbe trattenuto a Buenos Aires soltanto un paio di giorni prima di ripartire: dovevo sbrigarmi! Mi mossi subito da casa per andare a Cordoba ( a trenta chilometri di distanza ), procurarmi il biglietto d'autobus per la capitale e partire quella notte stessa, ma... quando raggiunsi la città, la trovai in preda al caos. La crisi economica, che proprio in quel periodo aveva colpito il mio Paese, stava causando disordini che la Polizia reprimeva duramente. Io portavo barba e capelli lunghi e questo, ai loro occhi, era più che sufficiente a qualificarmi come un 'pericoloso agitatore'; così, prima ancora di accorgermene, ero stato 'rastrellato' e sbattuto in cella! Era pura follia, stavo perdendo l'occasione della mia vita... Per fortuna, intervenne un mio cognato avvocato e, passata la mezzanotte, la porta si aprì. Dovetti firmare un grottesco documento nel quale dichiaravo che mi avevano 'trattato bene' e che ero stato ( giustamente, s'intende! ) fermato perché sorpreso in non meglio precisati 'atteggiamenti sospetti', e, alla fine, mi lasciarono uscire. Ero libero, ma disperato: non avevo più modo di arrivare a Buenos Aires in tempo. Fu mio padre a salvarmi, offrendosi di pagarmi il viaggio in aereo...».
- il genere western:«Appartengo a una generazione cresciuta guardando la televisione e molte delle serie dei miei tempi erano legate al West e ai suoi protagonisti: 'Daniel Boone', 'El Hombre del Rifle' [ 'Rifleman', n.d.r. ], 'Jim West' [ 'Selvaggio West', n.d.r. ], eccetera... [...]. Con il tempo, però, ho imparato a selezionare e ripensare il tutto con sguardo critico; oggi apprezzo particolarmente quelle vicende della Frontiera che narrano il rapporto tra i nativi e i bianchi, indagando questo 'incontro-scontro' nelle sue luci e ombre.»
Terminata la lettura, ecco emergere un ritratto inconsueto quanto interessante della personalità dell'artista sudamericano. - Dall'interessante articolo - C'erano anche loro! - che Frediani dedica al ruolo delle donne nella Conquista del West:
«Di esse, in effetti, non è rimasta gran traccia nella storiografia ufficiale [...]. Delle cinquemila pioniere giunte alla Frontiera nel 1849 ( un anno cruciale, che vide esplodere la 'Febbre dell'Oro' ) confuse in un mare di cinquantamila pionieri, e assieme a duemilacinquecento bambini, si sa ben poco, se non che, per sopravvivere, dovettero imparare a rimboccarsi le maniche. Sudando, combattendo, tenendo duro giorno per giorno, esattamente come facevano i maschi, rimanendo, però, immeritatamente nell'ombra. Eppure, oltre a cucinare e a tenere in ordine la casa, la capanna o il carro su cui viaggiavano, le donne del West dovevano necessariamente far propri i pregi e i difetti dei veri Frontiersmen: fumare, ubriacarsi, cavalcare, giocare a carte, sparare, dormire all'addiaccio, tendere trappole, scuoiare bisonti, rubare il bestiame. Insomma, togliersi la gonna e indossare i pantaloni. Erano leggi non scritte, sulle quali non si poteva transigere. E bisognava tenerle bene a mente, sin dall'inizio, sin da quando le lunghe file dei 'conestoga' partivano dagli Stati dell'Est per puntare verso il Texas, il Wyoming, lo Utah, la California o l'Oregon [...]. In 'Donne della Frontiera', un saggio fondamentale, pubblicato in America nel 1958, ma tradotto in Italia da Mondadori soltanto nel 1977, lo storico Dee Brown ricorda che, anche nei diari di tante migranti realmente esistite, quel che colpisce di più è la capacità di reagire agli imprevisti, soprattutto quando a sorreggerle contribuiva una solida fede in Dio [...]. Essere fatte prigioniere dagli indiani, diventando schiave di quei brutali guerrieri, era considerato 'un destino peggiore della morte', e occupava il primo posto nella classifica delle paure che accompagnavano le pioniere impegnate a sciamare lungo le piste più battute (Santa Fe Trail, Oregon Trail, Old Spanish Trail, Gila River Trail, Mormon Trail, California Trail). Le testimonianze delle 'indiane bianche', ovvero di coloro che avevano provato quella terribile esperienza, fatta di fame, botte, torture, violenze di gruppo, malattie veneree (che gli indiani avevano preso dalle loro stesse mogli, a loro volta violentate da qualche 'viso pallido') e ne erano sopravvissute, davano i brividi. Diventare la compagna di un solo pellerossa, innamorandosene, magari ricambiate, per poi scegliere di non tornare più nel mondo 'civilizzato' da cui provenivano era una fortuna rarissima [...]».
Il pezzo, inoltre, passa in rassegna le varie figure femminili che animavano gli scenari dell'Ovest americano: mogli di militari (la più famosa fu Elizabeth, sposa di Custer), prostitute, avventuriere (paradigmatica, a tal proposito, è la figura di Martha Jane Cannary alias Calamity Jane). - Non è una novità l'attenzione di Gianfranco Manfredi per il lato rosa della Frontiera: nella serie
Magico Vento , da lui creata, sono numerose le figure femminili rimaste nella memoria dei lettori più attenti: ricordiamo, senza alcuna volontà di essere esaustivi, la bella e fragileRita Fletcher (MV 36, La fuggitiva), l'attriceNorma Snow (MV 37, La via oscura) e la splendida, complessa, poetica figura diSole-nei-Capelli (MV 35, La luna delle foglie cadenti). - Pag.19, vign.3: per il personaggio di
Kevin Fletcher , Gianfranco Manfredi si è ispirato - non solo per quanto riguarda l'aspetto fisico, ma anche per il modus operandi - al fuorilegge John Wesley Hardin, storicamente esistito.
Questi nacque aBonham ,Texas , il 26 maggio del 1853 e morì il 19 agosto del 1895 nell'Acme Saloon diEl Paso , assassinato da un killer; uccise tra i quarantadue e i quarantaquattro uomini.
Dal ritratto che ne fanno gli storici, viene fuori un individuo pauroso e vigliacco, spinto a sparare dal terrore di essere riconosciuto e/o sfidato. - Pag.34, vign.3: nel disegno, sulla destra, compare un lavorante cinese. Manfredi si è occupato della condizione dei Figli del Celeste Impero immigrati in America nella Blizzard Gazette dell'albo numero 40 di
Magico Vento .
Eccone un breve passo:«[...] gli studi sugli immigrati cinesi in America sono ancora molto scarsi, ed è comprensibile il perché: lo sfruttamento della manodopera venuta da Oriente è una delle pagine più oscure e ingloriose della 'civilizzazione' della Frontiera americana.»
- Pag.61, vign.5: Tex dice: «Spose postali... Ne ho inteso parlare.» Si trattava di donne che conoscevano per corrispondenza i loro futuri mariti e che, per incontrarli, non esitavano a compiere lunghi viaggi: nella storia narrata da Manfredi, Emma e le sue compagne si spostano dal
Kansas all'Oregon . - Pag.73, vign.5: come ben si vede in questa vignetta, le tasche della giacca di Tex disegnate da Gomez sono più piccole e posizionate più in basso rispetto al modello scelto da Claudio Villa.
- Pag.79, vign.2: lo sceneggiatore, nel concepire fisicamente il personaggio di Brenda Watson, è stato ispirato dal celeberrimo dipinto La Madonna della Prateria, di W. H. D. Koerner.
- Pag.112, vign.4: Tex rivela a
Bisonte Bianco il significato del nome Navajo: "nemici dei campi coltivati". - Pag.181, vign.5: Gloria: «Dalles è una parola francese... Significa lapidi!». E Carson: «E che diavolo! Siamo appena usciti da un inferno di fango e già vi preoccupate per il seguito? Un po' di ottimismo, per la miseria!». Il Vecchio Cammello che inneggia all'ottimismo! Potenza di Manfredi!
- Pag.199, vign.4: durante tutta la permanenza a Oregon City,
Tex ha sul petto il distintivo che il Vecchio Cammello chiama "patacca da ranger". - La carovana di "spose postali" ha almeno un precedente fumettistico: La fidanzata di Lucky Luke, di Morris e Guy Vidal, ed. Alessandro Distribuzioni (segnalazione di G.Loi).
Incongruenze
- Pag.106, vign.4-5: parla Carson: «Che ne hai fatto della vedetta? Lo hai mandato a cogliere margherite nei verdi pascoli del cielo?». Risponde Tex: «No, gli ho affidato un messaggio per il suo capo Bisonte Bianco. Voglio incontrarlo!»
In riferimento al termine "vedetta", andavano usate strutture linguistiche declinate al femminile e non al maschile. - Pag.112, vign.4: piccolo errore nel lettering: è stato scritto "scura" anziché "scure".
- Pag.171, vign.1: il tiro a quattro condotto da Dorothy diventa misteriosamente un tiro a due.
- Pag.177, vign.5: da questa vignetta fino alla fine della storia, Gomez dimentica di disegnare sulla guancia destra di Emma la ferita procuratale da un proiettile (pag.160, vign.1).
La frase
Emma : «Perché si è vestito così?»
Carson : «E' il vestito di Aquila della Notte.»
Emma : «Bah! A prescindere dal fatto che siamo in pieno giorno... A cosa gli serve passare per un altro?»
Carson : «Non è un altro. Aquila della Notte è il nome indiano di Tex. Ma perché volete sempre mettere becco? Aspettate e abbiate un po' di fiducia, per Giove!»
Pag.110, vign.2-5
Personaggi
Tex Willer
Kit Carson
Ben Proprietario dell'emporio
Dottore di Bonham
Morton, Eddie [+] Texas Ranger ucciso da Kevin Fletcher
cap.Bracken Capitano dei Texas Rangers
Wilson, Barney Capostazione di Austin
Evans Sceriffo di Promontory
O'Connell Barman di Promontory
Patterson Vecchio ucciso da Kevin Fletcher a Promontory
Ragazzo del trading post
cap.Trent Comandante di Fort Boise
Andy Garzone nelle scuderie di Kevin Fletcher ( compare in un flashback )
Benson, Emma
Constance
Dorothy
Watson, Brenda
Muriel [+]
Gloria Componenti la carovana diretta a Oregon City
Masterson Reverendo metodista
Traghettatore di The Dalles
Dudley Aiutante del traghettatore ( compare in un flashback )
Fletcher, Spencer Padre di Kevin ( compare in un flashback )
Sirius Stallone bianco di Kevin Fletcher
Fletcher, Kevin [+] Giovane reso omicida seriale da gravi problemi psichici
Glover [+] Padre di Slide, Jimmy e Rusty. I quattro aggrediscono le donne della carovana
Glover, Slide [+]
Glover, Jimmy [+]
Glover, Rusty [+]
Bisonte Bianco [+] Capo degli indiani Cayuse ribelli
Tronco Spezzato [+] Vedetta Cayuse
Falco Pescatore [+] Indiano Cayuse
Fletcher, Charles [+] Zio di Kevin: abiti da reverendo e mente da incallito criminale
Judith [+] Complice del reverendo Fletcher
Boyer, Bart [+] Sceriffo di Houston che ricattava Kevin Fletcher e perciò da quest'ultimo ucciso ( compare in un flashback )
Jerry [+] In un primo flashback è un bambino a capo di una piccola banda che vessa Kevin Fletcher, suo coetaneo; in un secondo, ha circa trent'anni e viene ucciso da Kevin
Mosley [+]
Braxton [+] Mercanti di donne
Alan [+]
Kruger [+] Sicari al soldo di Mosley e Braxton
Locations
Texas
Bonham
Red Dog Saloon
Emporium
Austin
Comando dei Rangers
Stazione
Houston ( in un flashback )
Scuderie di Kevin Fletcher ( in un flashback )
Casa di Kevin Fletcher ( in più flashback )
Utah
Promontory
Ufficio dello sceriffo
Saloon
Idaho
Trading Post
Three Island Crossing
Fort Boise
Missione metodista
Oregon
The Dalles Importante centro commerciale
Casa del traghettatore
Oregon City
Missione dei cuori solitari Istituzione religiosa gestita dal reverendo Charles Fletcher
Casa dove alloggiano Emma e le sue compagne
Ufficio del telegrafo
Mosley's Hotel
Capanno nel bosco, nascondiglio di Kevin Fletcher
Elementi
Giovane omicida psicopatico
Texas Rangers
Viaggio verso l'Ovest
Spose postali
Indiani Cayuse ribelli
Aggressioni, incidenti, pericoli
Pioggia
Storia di Kevin Fletcher
Finta istituzione religiosa
Tratta delle bianche
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