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Sog. e
Sce. Luigi Mignacco
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Forse nessuno sentirà la mancanza del buon Robinson
con la prossima chiusura di Zona X. Beh, almeno
chi scrive ne sentirà la mancanza.
Forse Robinson hart non ti sorprende mai perchè il plot
alla base delle storie di questa miniserie è sempre quello:
un fulmine temporale, una persona a far danni in un epoca
non sua, Robinson "ci penso io" Hart a metter pezze sui paradossi.
Ma le sceneggiature di Mignacco non sono mai banali,
il ritmo e i dialoghi sono sempre di buona qualità.
Il fascino dei viaggi nel tempo è inesauribile e le situazioni
storiche in cui pescare non mancano di certo.
Con le sue sceneggiature, Mignacco ha sostenuto
questa miniserie riuscendo a sfruttare i punti di forza
dei viaggi nel tempo e a sopperire alla
mancanza di originalità di fondo.
In un periodo che vede il lancio di tanti nuovi
personaggi, sorge spontanea una domanda:
a quando una serie, vera, tutta sua?
Robinson non tradisce mai: svolge sempre il suo compitino,
il suo dovere di intrattenimento. E questa volta ci regala
anche qualcosa di più della media: un uomo ha effettuato
un cambiamento importante nel passato e la nostra realtà
non è più la stessa. Forse il caso più difficile affrontato
finora da Robinson.
Non è il caso di cercare di valutare la logicità dei paradossi
temporali: la storia nel complesso regge. Il punto di svolta scelto è molto
interessante: cosa sarebbe successo se Napoleone
non avesse perso la battaglia di Trafalgar?
divertente la francesizzata realtà alternativa risultante.
Veramente tanti i personaggi, ben caratterizzati,
coinvolti in questa storia: una vera Magic Patrol
del soccorso temporale.
  

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Alberto Castiglioni, Fabrizio Russo
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La storia è narrativamente divisa in due parti che sono
state realizzate da due disegnatori diversi.
Come è consuetudine per la miniserie, la realizzazione
grafica è di alto livello.
La prima parte è illustrata da Fabrizio Russo:
curati i particolari, buonissimo l'uso del bianco e del nero,
unico neo è forse la non continuità nella
caratterizzazione uniforme dei personaggi.
Bellissime le classiche tavole alla Robinson Hart
con i passaggi attraverso il tempo grazie ai fulmini neri.
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Portaerei e caccia, disegni di Castiglioni
(c) 1998 SBE
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Se di Russo abbiamo parlato bene, di Alberto Castiglioni
non possiamo che parlar meglio.
I disegni di Castiglioni possono apparire molto statici,
ma questo è il prezzo da pagare se pensiamo alla
qualità del dettaglio e del tratteggio.
Le sue tavole sembrano a volte in stile anni '50,
ricordano il Dan Dare di Frank Hampson.
Simpatica anche la firma in tutte le tavole.
I disegni di Castiglioni sono molte volte affascinanti
e le tavole hanno sempre una composizione equilibrata.
Nel realizzare i volti, Castiglioni
ha un tratto realistico sicuro e
raggiunge buona espressività.
  
Molto bella, anche nella scelta non convenzionale dei colori,
la copertina di Alessandrini con l'ipotetico mondo alternativo.
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