Sulla Fine di Zona X e altro. . 
intervento di Federico Memola
Cari amici, ora che la grande avventura di Zona X si è conclusa, vorrei spendere qualche
parola su questa testata, che ho "adottato" quasi cinque anni fa, e al
contempo dare una risposta ad alcuni commenti che mi sono giunti quando ne è
stata annunciata ufficialmente la chiusura.
 
Qualcuno, in altre sedi, si è lasciato sfuggire parole tipo: "hanno voluto fare le miniserie,
è ovvio che avrebbero chiuso! Se avessero continuato a fare quelle bellisime storie sul
genere de 'Ai confini della realtà', questo non sarebbe accaduto!"
 
Ebbene, vorrei far presente che qui in redazione potremo avere tanti difetti, ma non
siamo scemi. Se Zona X così com'era all'inizio fosse andata bene, non
avremmo messo in cantiere le miniserie. Lo abbiamo fatto proprio perché le
situazione peggiorava costantemente. Per fare un esempio pratico, nei primi
nove numeri di vita, Zona X ha perso la bellezza di 70.000 copie. Nel corso
dei 36 numeri seguenti (ovvero durante "l'era delle miniserie"), ne ha perse
altre 23.000, ovvero meno di un terzo rispetto a prima.
 
Questo significa che probabilmente, senza le miniserie, Zona X non
sarebbe arrivata al n. 15. Nessuno di noi nega di aver commesso degli
errori, soprattutto a causa della nostra inesperienza e di qualche eccesso
di entusiasmo, ma di certo il nostro intervento non è stato dannoso, tutt'altro!
Non è stato sufficiente, questo sì. Come ho detto prima, è stata
una bella avventura, in cui hanno creduto tutti coloro che vi hanno
partecipato, ma tutte le avventure giungono alla fine.
  
 
 
"probabilmente, senza le miniserie, 
Zona X non sarebbe arrivata al n. 15" 
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L'importante è che le esperienze accumulate non vadano perdute, e, se non posso parlare
per voi lettori, posso dire che a noi autori questa esperienza è servita molto:
tanti errori commessi non saranno ripetuti (essere creativi significa anche
questo: sbagliare in modo sempre diverso!), e la nostra maturazione darà
nuovi frutti altrove (NON quell'Altrove, mi raccomando! Prima che base
governativa, "altrove" era un semplice avverbio di luogo come tanti altri,
ma ora c'è una generale paura a usarlo, tutti temono che i lettori pensino
subito a quell'Altrove!).
E poi Zona X è riuscita a conciliare molte personalità: malgrado le inevitabili
(e a volte anche animate) discussioni e divergenze di opinioni,
siamo sempre riusciti a trovare un accordo soddisfacente per tutti,
e almeno questo è un merito che va riconosciuto
alla più bistratta delle testate di via Buonarroti.
 
  
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