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Dylan Dog
n.128 | ||||
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Il richiamo della foresta
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( 3 , 3 , 6 ) 3 + 1 | 52% | equiv. 4/7 | |
| Vedere anche la Scheda della Storia nell'uBC Database. | ||||
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Uno strano grattacielo sta sorgendo nel centro di Londra. Dietro la sua costruzione storie di sangue, di diamanti e di magìa. Tutti elementi che, insieme all'immancabile prosperosa cliente, non mancano di stimolare il nostro Dylan.
Un altro grattacielo a Londra? Vi dico che non è il caso. . crollaaaaa! recensione di Gianluigi Fiorillo |
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Soggetto | 3/7 |
| Pasquale Ruju |
Gli autori di Dylan Dog odiano decisamente i grattacieli. Dopo il "grattacielo stregato" del n.50 "Ai confini del tempo"
eccone un altro destinato a demolenda fine. Ero molto curioso di leggere l'esordio di Ruju nella serie regolare di Dylan, visto le ottime storie che aveva scritto per gli ultimi due Giganti.
Ho ribadito più volte che il lettori di DyD hanno una sorta di allergia alla non originalità. E purtroppo questo numero provocherà più di un eritema... La trama è incentrata sull'usuale vendetta dell'usuale spirito/fantasma. Penso che facendo un rapido censimento troveremmo che in almeno il 10% dei DD è stato usato lo stesso espediente narrativo. In questa storia l'esecutore materiale si rivelerà poi essere un po' più in carne di un ectoplasma, cosa che puntualmente si palesa anche in tutti gli albi sopra citati. Lodevoli i tentativi dell'autore di dare profondità alla trama con i flashback sull'eccidio del popolo Wanga mentre l'inserimento del delitto passionale da parte di Amanda Russell passa addirittura inosservato, non fungendo nemmeno da elemento perturbativo della storia principale. |
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Sceneggiatura | 3/7 |
| Pasquale Ruju |
La sceneggiatura, nonostante l'elevato numero di omicidi, risulta essere
troppo "tranquilla". Momenti di pathos quasi assenti (a parte forse
la scena della caduta della tazzina di caffe') e dialoghi abbastanza piatti.
Soprattutto i discorsi tra Dylan e l'ispettore Bloch mancano di quella
brillantezza che li rende leggeri e godibili anche quando magari trattano
di efferati omicidi. Quelli di questo numero sembrano invece dei dialoghi
che si svolgono tra due persone che si detestano cordialmente; inoltre
anche Groucho non è ritratto in una delle sue migliori performance.
Altri punti che non convincono:
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Disegni | 6/7 |
| Luigi Piccatto | E di nuovo un grattacielo per Piccatto. Sì perchè sempre a lui era toccata la realizzazione grafica del citato n.50, che aveva realizzato con eccezionale maestria. E' confrontandolo con questa ed altre sue opere che rimango si rimane un poco delusi sfogliando "Il richiamo della foresta". Il suo tratto rimane sempre riconoscibilissimo e superiore alla media, ma questa volta sembra soffrire una certa fretta nella realizzazione. Soprattutto i volti spesso sembrano un po' scarabocchiati ed eccessivamente "rugosi". Per il resto (quasi) il solito Piccatto. |
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Copertina | 3/3 |
| Angelo Stano | Copertina davvero affascinante. Il Dylan con i segni di guerra, seduto in posizione yoga nel suo studio trasformatosi per l'occasione in giungla tropicale è davvero indimenticabile. Metteteci anche lo sguardo truce negli occhi del nostro eroe, ed avrete la sensazione di trovarvi davanti una delle più belle copertine della serie! |
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Overall | 1/3 |
| Dopo lo splendido ritorno di Johnny, ecco il ritorno nella media, che purtroppo negli ultimi tempi non è esaltante. Esordio troppo convenzionale di Ruju, da cui ci si aspettava sicuramente qualcosina di più in termini di originalità. | |